L’attenzione pubblica sugli autovelox in Italia non è mai stata così alta. Merito, o colpa, ovviamente anche delle varie battaglie (concrete o ideologiche che siano) del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, che spesso ha dichiarato di voler fermare il “far west” delle multe con l’obiettivo di arricchire le tasche dei Comuni; e anche del famigerato Fleximan, l’anonimo antieroe che di notte abbatteva i rivelatori di velocità più odiati dagli automobilisti del nord Italia, e non solo. Adesso, però, i fari si sono accesi sul caso di Treviso, dove la Cassazione ha deciso di accogliere il ricorso di Andrea Nalesso, avvocato del trevigiano, multato per aver percorso a una velocità di 97 chilometri all’ora un tratto di strada con limite fissato a novanta. Quindi la multa in questione è stata definitivamente annullata, il motivo? L’autovelox che aveva beccato Nalesso, secondo quanto riportato da Il Post, “era stato approvato, ma non omologato come richiesto dal codice della strada”. In poche parole, si viene a sapere ora dall’Ansa, “le apparecchiature sarebbero state autorizzate dal ministero delle Infrastrutture ma non sottoposte dallo stesso Governo ad una verifica tecnica più puntuale necessaria alla loro omologazione”. Ma quindi possono essere annullate tutte le multe?
Beh, in un certo senso sì; ma occorre andare con calma… A questa domanda ha cercato di rispondere il Corriere della Sera intervistando l’esperto Emanuele Dalla Palma (avvocato e presidente dell’associazione nazionale Migliore Tutela), secondo cui “in Italia (di autovelox, ndr) non ce n’è uno che sia omologato. Sono tutti approvati ma non omologati. [...] C’è una negligenza da parte del Mit che - continua Dalla Palma -, anziché verificare la presenza dell’omologazione del Mise a tutti gli autovelox d’Italia, se ne è sempre fregato, nonostante la nostra denuncia, caduta nel vuoto [...] Gli autovelox sono strumenti metrici legali ma, non avendo questa omologazione, non possono operare ai fini sanzionatori”. Quindi, secondo la ricostruzione dell’avvocato, c’è il rischio che molte sanzioni emesse negli ultimi anni, e forse addirittura da sempre, possano essere a tutti gli effetti irregolari. Il caso di Treviso, dunque, diventa un precedente troppo grande per essere sottovalutato (o nascosto). Ma esiste un modo per capire se una multa può essere nulla? A questa domanda cerca di rispondere ancora una volta l’intervista del Corriere: “Sulla multa - le parole sono ancora quelle dell’avvocato Dalla Palma -, obbligatoriamente, se no è nulla, sono indicati gli estremi del Decreto ministeriale con cui è stato approvato l’autovelox. Ma, in maniera scorretta, anziché scrivere ‘approvazione’ spesso scrivono ‘omologazione’. [...] L’utente può provare a richiedere l’esistenza dell’omologazione metrologica al Mit, o alle forze dell’ordine, ma non riuscirà a ottenerlo perché, semplicemente, non esiste”. Così, secondo quanto riportato ancora una volta dall’Ansa, “le multe per eccesso di velocità rilevate sulle strade italiane attraverso apparecchiature uguali a quelle adottate dal Comune di Treviso sulla strada regionale n.53, meglio nota come ‘Tangenziale’ - in cui è stato sanzionato Andrea Nalesso -, potrebbero essere annullate” mettendo a rischio sanzioni che valgono (in totale) milioni di euro. Occorrerà aspettare (o provare) per capire se sarà davvero così...