Tutti sembravano aver paura dell’intelligenza artificiale. Persone comuni, attori, registi e artisti di ogni tipo si dicevano preoccupati della possibilità di venire clonati, di vedersi sostituiti da immagini sintetiche. Mark Zuckerberg, in risposta a questi timori, ha fornito una soluzione pratica: pagare, e pure tanto. Come riportato da Outpump su Instagram, diversi vip hanno venduto la propria immagine a Meta, così da permettere al gigante digitale di utilizzare come meglio crede i loro volti. Gli avatar che saranno creati diventeranno degli assistenti molto più complessi rispetto ai semplici chatbot a cui siamo abituati. Le nuove apparenze che assumerà l’intelligenza artificiale serviranno a dare una parvenza umana anche alle conversazioni con persone inesistenti: gli avatar saranno dotati di una specifica personalità, un carattere particolare e manterranno gli interessi delle persone da cui prendono le proprie sembianze. Verranno dotati di una specificità tale che sembrerà di conversare con una persona in carne e ossa, qualcuno che ha davvero vissuto quelle esperienze e che ha provato in prima persona ciò di cui racconta. Un nuovo modo di interfacciarsi con le informazioni e che lascia intravedere un futuro degno di qualsiasi distopia in stile Black Mirror. Ma siamo pronti per una rivoluzione così dirompente?
Chi sono i personaggi che hanno ceduto la faccia a Meta?
La modella Kendall Jenner sarà Billie, “la sorella maggiore che dà consigli”, mentre Tom Brady, l’ex campione di football americano, si trasformerà in Bru, un commentatore sportivo pronto a suggerire strategie e metodi di allenamento. Ci sono anche Snoop Dogg nei panni di Dungeon Master, un avatar con cui “vivere” avventure incredibili, e Charli D’Amelio come Coco, la tua personale consulente di stile (già lo sentiamo quel “vestiamoci insieme”). Paris Hilton sarà Amber e presumibilmente parlerà di soldi o lusso (di cos’altro potrebbe parlare sennò?), mentre Naomi Osaka, la tennista americana, diventerà Tamika, le cui funzioni non sono ancora chiare. Non saranno, quelli citati, gli unici personaggi a dare vita agli assistenti. Ci saranno poi i coach motivazionali, gli insegnanti di lingua e figure di ogni tipo. Insomma, la lista è destinata ad allungarsi…
Quali saranno le funzioni degli avatar?
“Non si tratta solo di richiedere informazioni. L’obiettivo è intrattenere”. Così ha dichiarato Mark Zuckerberg durante il lancio della novità. Non dei banali motori di ricerca umani, ma “quasi amici” con cui condividere ricordi, sensazioni e dialogare in tempo reale. Rideranno alle nostre battute, piangeranno per le storie tristi e, chissà, ci restituiranno sguardi provocanti se flirtiamo con loro. Altro che OnlyFans, quella annunciata da Zuckerberg rischia di essere una rivoluzione trasversale, un cambiamento mai visto nella storia della relazione tra uomo e macchina. Il mondo creato da Philip K. Dick in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (che ispirò il film di Ridley Scott, Blade Runner) sembra essere diventato presente. Per ora, comunque, le conversazioni con gli avatar avverranno in maniera scritta, ma il Ceo di Meta ha già preannunciato l’arrivo delle risposte audio nel corso del 2024.
Quanto è costato tutto ciò?
La notizia è stata data in una conferenza dedicata agli sviluppatori dell’azienda, durante la quale sono stati lanciati diversi prodotti a marchio Meta: tra questi, c’è un paio di smart glasses Ray-Ban (modello Wayfarer) attivabili con dei semplici comandi vocali e dotati di fotocamera. Inoltre, verrà implementato un sistema di creazione immagini chamato Emu, il quale affiancherà nelle sue funzioni l’assistente virtuale: potrà, infatti, accedere a un archivio di miliardi di foto e didascalie rintracciabili sui social Instagram e Facebook. Oltre a ciò, è stato presentato un nuovo visore per realtà aumentata chiamato Quest 3: rispetto al costosissimo visore targato Apple, il prodotto Meta sarà disponibile, nella versione pro, a 699,99 euro. Un prezzo alto, ma niente a che vedere con gli oltre 3000 di quello della concorrenza. Un investimento a tutto tondo, quindi, quello di Mark Zuckerberg, il quale, come riportato ancora da Outpump, sembra intenzionato ad alzare ulteriormente il budget per reclutare nuovi vip da usare come avatar.
Dove sono finiti i buoni propositi?
Per mesi abbiamo sentito parlare dei rischi connessi all’uso dell’intelligenza artificiale, dei mestieri che potrebbero essere travolti da una rivoluzione simile. La questione degli sceneggiatori e degli attori di Hollywood ha tenuto banco per molto tempo, con gli scioperanti che hanno chiesto garanzie (e sembravano averle ottenute) proprio sull’utilizzo dell’Ai. Ma ci sono ancora molte altre questioni controverse legate al copyright, alla pericolosità di creare personaggi parlanti e potenzialmente causa di misinformazione. Ora, invece, sembra tutta acqua passata. Milioni di dollari con cui lavare via ogni dubbio, cedendo completamente il passo a un futuro che sembra meno lontano. I personaggi coinvolti avranno pensato: “Ormai è inevitabile, tanto vale portarsi a casa la pensione”.
Ma davvero è bastato così poco? La mossa di Meta aprirà la strada a nuovi sviluppi da parte di altre imprese, OpenAi in testa. Non ci sono proteste che tengano. Scioperi, timori, sanzioni: tutto inutile rispetto allo strapotere Meta. Ormai le persone in carne e ossa sono solo l’archivio a cui le macchine possono attingere, instancabili come sono nel produrre pensieri. La cosa che ci lascia perplessi è che la rivoluzione parte dai vertici, da coloro che non hanno certo bisogno di altre piattaforme per essere visibili: Kendall Jenner, Paris Hilton e Charli D’Amelio, volti che già sono ovunque nelle nostre vite. Modelli inimitabili che lasceranno poco spazio a chi non può essere visto. Chi è dietro le quinte sarà costretto a retrocedere ancora, spinto nei sotterranei dai giganti dell’immagine. Un cambiamento inarrestabile è già cominciato. Speriamo solo che a guadagnarci non siano unicamente le ereditiere con la villa a Beverly Hills.