Secondo alcuni sondaggi, come quello del Pew Research Institute, Kamala Harris risulterebbe un candidato presidente più affidabile di Donald Trump. Una condotta, secondo i più, sostanzialmente positiva, la sua, dai tempi in cui era procuratrice in California fino all’attuale corsa elettorale. Harris si è accompagnata spesso a eventi e comizi con suo marito, Doug Emhoff, avvocato newyorkese e primo “second gentlemen” d’America (ovvero marito della vicepresidente). Cosa diranno adesso dopo l’esclusiva del reporter del Daily Mail Josh Boswell? Come riportato dal giornalista, Emhoff sarebbe ora accusato di aver “schiaffeggiato l’ex fidanzata” dopo un evento al Festival del cinema di Cannes nel 2012. La donna, rinominata Jane per questioni di privacy, avrebbe raccontato di essere stata colpita in faccia così forte da farla girare su se stessa.
La presunta violenza è stata confermata anche da alcuni amici di Jane, che avrebbero ascoltato il racconto della ragazza nei mesi e negli anni successivi. Jane avrebbe anche chiamato in lacrime uno di questi amici subito dopo la presunta aggressione. Queste accuse sporcano l’immagine finora pubblicizzata dall’establishment democratico, secondo cui Emhoff sarebbe un “wife guy” e un marito onorevole (il termine yiddish utilizzato è “mensch”). In realtà, non è la prima volta che Emhoff verrebbe accusato di comportamenti inappropriati con le sue ex. Nel 2008, sempre secondo il Daily Mail, avrebbe tradito la sua precedente moglie e madre dei suoi due figli con la tata, Najen Nailor.
Jane avrebbe raccontato ai suoi amici che Nailor sarebbe anche rimasta incinta e Emhoff le avrebbe anche raccontato che la tata lo aveva accusato di averle causato un aborto spontaneo, che lui ha sempre negato. Tuttavia, Emhoff avrebbe pagato 80 mila dollari alla tata chiedendole di firmare un accordo di non divulgazione (nda). Emhoff si è espresso in più di un’occasione a favore delle donne e dei loro diritti, conquistandosi il titolo di femminista a suo modo, rispettoso in particolare della sua partner, ora in corsa per diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti d’America. Ma queste rivelazioni potrebbero smontare l’immagine dell’uomo amorevole.
Jane è un’avvocata di New York e il 24 maggio 2012 era riuscita ad avere da alcuni amici facoltosi dei biglietti per il gala della Foundation for Aids Research (amfAR), a cui hanno partecipato varie star di Hollywodd e non solo, da Antonio Banderas a Karl Lagerfeld, Kyle Minogue, Alec Baldwin e Cara Delevigne, Paris Hilton e anche Harvey Weinstein (ai tempi un grande sostenitore della fondazione). Il racconto è dell’amico che avrebbe ricevuto la chiamata la sera stessa: “È stato difficile sentirla perché stava singhiozzando. Mi ha detto che era con un ragazzo e che lui l'ha picchiata”. Il ragazzo in questione era il suo accompagnatore, la persona con cui si frequentava in quei mesi: Doug Emhoff.
“Erano circa le 3 del mattino. Cercavano di andarsene da lì ed entrambi avevano bevuto. C'era una coda gigantesca per i taxi. [Jane] si è avvicinata a uno dei parcheggiatori, gli ha offerto 100 euro o qualcosa del genere, per arrivare in testa alla fila. Mi ha detto che gli ha messo una mano sulla spalla. Doug apparentemente ha pensato che stesse flirtando, si è avvicinato e le ha dato uno schiaffo in faccia. Lei gli restituì lo schiaffo. Mi ha detto che quella notte aveva rotto con lui”.
La storia è stata confermata da una seconda amica, che ha raccontato sostanzialmente la stessa versione dei fatti, aggiungendo che Emhoff si era presentato come una persona affascinante e bonaria, “[Jane] ha detto che non c’era stata nessuna aggressione prima che lui la colpisse. Si pensava sarebbe stato un viaggio da favola”. Doug è stato definito “più che un marito perfetto” e “l’antitesi di Donald Trump” (Le Monde) e in questi mesi è stato molto attivo per difendere sua moglie candidata alla presidenza (spesso rispondendo direttamente all’avversario repubblicano). Come gestiranno queste accuse a poche settimane dalle elezioni?