Ormai è ufficiale, Flavio Briatore non si candiderà alle prossime elezioni del 25 settembre. Lo ha chiarito lui stesso in un’intervista all’Agi, nonostante recentemente siano circolate ipotesi e indiscrezioni su una sua possibile discesa in campo con il centrodestra: "Non mi candido. Se ne è parlato ma non c'è stato alcun tipo di approfondimento. Sono rientrato in Formula1, ho 1.500 dipendenti nel settore ‘Food and Beverage' e voglio dedicare tempo a mio figlio. Non posso fare altro". All'AdnKronos ha poi ribadito che: “Non c’è nessuna mia candidatura, ma l'augurio è che ci siano ministri bravi, all'altezza della situazione. Che ci siano sottosegretari bravi, consulenti bravi. E manager delle grandi società pubbliche non scelti perché amici dei politici, ma perché sono bravi ragione per la quale devono essere pagati come li pagherebbe la concorrenza, altro che tetto agli stipendi. Una follia! I manager possono produrre vantaggi di miliardi, ma anche danni di miliardi e i contribuenti nel frattempo pagano".
Briatore spera che il nuovo esecutivo sia in grado di prendere decisioni rapide, evitando di perdere tempo e miliardi poi a carico dei contribuenti: “Un esempio? Alitalia, ora Ita. Si perdono soldi da 20 anni. Ora c'è un manager bravo che è Alfredo Altavilla, uno dei manager migliori, ma anche in questo caso sono mesi e mesi di lungaggini, di tempo perso e soldi persi. Mesi di non decisioni, mentre la politica deve agire e intervenire. Non possiamo più avere queste lungaggini. Privatizziamola, basta, c'è gente che vuole entrare, ci sono il Gruppo Msc che è fortissimo e ha la possibilità di farlo e Lufthansa. E invece continuiamo a perdere tempo, buttando centinaia di miliardi che potrebbero essere usati per abbassare il cuneo fiscale e per dare degli stipendi migliori ai dipendenti. Ma, come Alitalia, ci sono centinaia di aziende gestite malissimo che costano ai contribuenti".