Non tutti hanno modo o voglia di vedere la diretta di Che tempo che fa di Fabio Fazio la domenica sera. C’è chi preferisce andare a dormire presto, chi ha altro da fare. Nei giorni seguenti, magari, qualcuno ha pensato di recuperare i commenti sul grande ritorno in tv di Beppe Grillo dalle pagine dei giornali, sicuro di trovarvi vasta e uniforme polemica, ed effettivamente così è stato. Qualche estratto è su YouTube e sui social. Ma il luogo di elezione per rivedere quanto è andato in onda dovrebbe essere il sito del programma. Senonché, oggi, andando su nove.tv per recuperare l’intervista completa all’ex comico, ormai capo religioso della setta pseudo-religiosa dell’Altrove, cosa abbiamo scoperto? Un bel niente. Clicchiamo sull’icona della puntata datata 12 novembre di Che tempo che fa e andiamo avanti veloce, pausa, play, avanti veloce, pausa, play. Fazio adogni ripresa annuncia: “Ci comunicano dalla regia che Beppe Grillo sta arrivando”. Avanti veloce, pausa, play: “Beppe Grillo è negli studi”, “Beppe Grillo sta per salire sul palco, sempre che non scappi (ahahaha)”, eccetera. Ma Beppe Grillo non entrerà mai sul palcoscenico dello streaming in differita. Beppe Grillo è nell’Altrove. Andate pure su nove.tv, cliccate quanto volete e dove volete. Fate pure una radiografia approfondita di tutta la puntata. Di Beppe Grillo non v’è traccia. Troverete solo un Fabio Fazio che annunzia all’infinito il grande ritorno dell’ex comico sul palcoscenico della diretta nazionale. Sul sito del Nove vi è una pagina dedicata all’apparizione dello sciamano pentastellato, dove si spiega al visitatore digitale che “a quasi 10 anni dall’ultima intervista tv, Beppe Grillo è stato ospite di Fabio Fazio nella puntata di Che tempo che fa andata in onda domenica 12 novembre dalle 19.30 sul Nove e in streaming su Discovery+”. Sembra quasi una di quelle targhette da museo, della serie: “In data x/x dell’anno Y, dopo tanto tempo, il Signor Taldeitali, Vattelappesca, personaggio di rilievo, è stato qui”. Ed è anche legittimo e ragionevole – più che sospettare – ipotizzare, che questa sia potenzialmente la logica sottesa alla “cesura” della puntata incriminata.
Effettivamente, l’editoriale di Marco Travaglio – polemico sulla polemica, dentro la polemica, datato 15 novembre – sembra fatto apposta. Nell’apertura del pezzo, il direttore del Fatto Quotidiano scrive che Grillo “non fa ridere gli esperti della televisione”, che i giornalisti si sono concentrati su solo due o tre delle battute recitate da Grillo, quasi a esortarci, tutti quanti, a ricontrollare, rianalizzare quanto detto dall’ex leader dei Cinque Stelle, comodamente dal nostro divano, dalla nostra poltrona, dai nostri salotti borghesi assuefatti al binge watching. “Andate, andatevi a riascoltare l’intervista, voi che ne avete scritto, probabilmente, senza neanche esservela guardata in diretta, la splendida puntata di Che tempo che fa”. Ghigno malefico, del direttore del Fatto, di Grillo, ma pure di Fabio Fazio, il grande architetto della televisione. Undici per cento di share e con lo sciamano pentastellato, addirittura il 12%. Una cifra che pur lontana, nella geografia dell’etere televisivo, dalla Rai, continua a intrecciare, agganciare, insinuare la polemica, la chiacchiera, la zizzania. La polemica, dentro la polemica. Scatole cinesi al cui interno vi sono altre scatole cinesi al cui interno c'è un ologramma di Beppe Grillo che in realtà si trova nell’Altrove. Su nove.tv compaiono solo un paio di video estratti dall’intervista in questione, di appena un minuto e cinquanta secondi ciascuno. Qui il comico si straccia le vesti quando ci descrive l’analogia tra la nostra abitudine a tenere in mano lo smartphone, con quella delle nostre nonne, che in mano tenevano il rosario, e mentre parlavano con le sciure amiche loro si confessavano con Dio, non con il mondo intero come usiamo noi, sciagurati uomini e donne del ventunesimo secolo.
Un’immagine evocativa, piena di risonanze emozionali, quella delle nostre nonne con il rosario in mano. Metaforicamente, però, rimanda con avveduta strategia ad Altrove, la pseudo-chiesa, pseudo-setta politico-religiosa fondata da Beppe Grillo nel solstizio invernale dell’A.D. 2022, dove la critica della tecnica passa attraverso il ricordo e la rievocazione di un’epoca in cui i cellulari non esistevano, e i programmi televisivi che non potevi guardare, dovevi registrarteli su una videocassetta Vhs. Un mondo più semplice, più bello, più onesto. Di che si tratta dunque? Forse una trovata pubblicitaria per l’ennesimo e fantomatico programma politico? In accordo con Fabio Fazio poi? Un quadrato politico-mediatico a cui non manca un lato: Beppe Grillo, Fabio Fazio, Giuseppe Conte, Marco Travaglio? Macché, non scherziamo! Magari si tratta semplicemente di una precisa scelta del noto conduttore, ovvero quella di rimuovere l’intervista dalla puntata per evitare che calino gli ascolti in diretta a discapito dello streaming in differita. Ci mettiamo sopra, a ogni modo, un gigantesco punto interrogativo, e soprattutto, una controversa e inquietante voglia di accoppiare a un televisore un buon vecchio registratore Vhs. Maledizione.