Luca Lucci, re della curva Sud, aveva una società che si occupava della difesa personale dei rapper. Lo abbiamo già visto con Fedez e Christian Rosiello, anche lui ultras del Milan, già noto per i fatti del The Club e il successivo pestaggio di Cristiano Iovino. Massimo Giletti a Lo Stato delle cose ha fatto altri nomi: Tony Effe, Emis Killa e Lazza. Tra mondo discografico e tifoserie organizzate sembra che i contatti fossero frequenti. Di questi artisti, comunque, solo Killa è indagato per associazione a delinquere. Per il gip di Milano, però, c’era qualcosa di più di un’amicizia: Lucci, infatti, grazie alla Why Event, ufficialmente intestata a sua moglie e a quella di Matteo Norrito, aveva stretto contatti con importanti nomi della scena. Alcuni di questi sono nel roster di Vivo Concerti. C’è anche Emis Killa. Enrico Lupino ha cercato il manager del rapper, da cui però non ottiene risposta. Ha provato quindi con l’entourage di Lazza, che risponde che l’artista lavora solo con Vivo. Bisogna parlare con loro, quindi. Come mai allora sulla pagina Instagram della Why Event c’è il video di un live di Lazza? Il giornalista di Rai 3 chiama anche Clemente Zard, Ceo di Vivo Concerti. Anche lui: niente da dichiarare, non c’è nessun caso. Lupino ricorda che Matteo Norrito, ultras interista, sarebbe il bodyguard di Zard. La notizia non è mai stata smentita. Ma come hanno fatto i membri della curva a coltivare questi rapporti nel business degli eventi? E come sono arrivati a organizzare quelle serate in Calabria? La figura chiave è Islam Hagag.


Enrico Lupino ricorda le parole del fedelissimo di Lucci, che in un’intercettazione aveva citato “cugino Ciccio”. Per gli investigatori della Procura di Milano si tratterebbe di Francesco Barbaro, membro di una famiglia legata alla ‘ndrangheta. È grazie a lui che Hagag aveva potuto piazzare Fedez (che non è indagato) a Roccella Jonica, precisamente al Calura? Quella serata non si fece, perché il rapper stava male. Precedentemente però c’era stato un altro concerto, stavolta in Puglia. Siamo a Deliceto, il 22 settembre 2024. Fedez si esibisce alla festa patronale. “Ci saranno state 10mila persone”, dice una donna che lavora nel Comune: “Non ce lo aspettavamo, Fedez è conosciutissimo”. Un responsabile della pro-loco, tra le società organizzatrici dell’evento, dice: “Abbiamo pagato 80mila euro per tre serate”. Anche in quel caso nella locandina ci sono due loghi: quello della Why Event e di Vivo Concerti. Come mai? Un promoter intervistato da Lupino dice: “Hagag era il personal di Fedez”, ma non solo: “Gestiva Tananai, Articolo 31, Ernia, Fred De Palma, Boro Boro, Paky e Rondo”. E viene mandato in onda persino il tariffario, inviato per messaggio dallo stesso ultrà: si va dai 30 ai 70mila euro. C’è anche il calendario con le date del rapper. Insomma, sembra che di fatto Hagag si comportasse da agente. Il sindaco di Deliceto dice di non saperne niente. “Bisogna contattare la Montecristo”, cioè un'altra delle società che hanno organizzato il concerto insieme alla pro-loco. Il direttore della Montecristo a sua volta risponde così (via WhatsApp): “L’unica e ultima cosa che ti posso dire è che i loghi da mettere sulla locandina ci sono stati mandati dall’artista, il resto non ne sappiamo nulla”. Anche loro, quindi, non si prendono nessuna responsabilità: è l’entourage dell’ex marito di Chiara Ferragni ad aver inviato i loghi. Il direttore di MOW, Moreno Pisto, cita una conversazione tra Lucci e Fedez del 21 gennaio del 2024: “Sai che te l'ho detto l'altra volta, sto iniziando a fare le serate di dj set”. E ancora: “Sto facendo un'azienda”. “L’azienda” di cui parla il Toro è la Why Event? Probabile. Dall’intercettazione emerge una certa volontà dell’ultras di espandere il suo business nel mondo musicale. Ma i movimenti dei capi della curva Sud risalirebbero addirittura all’anno precedente.

Il 28 ottobre 2023, ad Assago, una nostra fonte attiva nel settore dell’organizzazione eventi si sarebbe avvicinato a Emis Killa per sondare la possibilità di collaborare e fare un live insieme. Il rapper, stando a quanto ci è stato riferito, avrebbe detto di parlare direttamente con Islam Hagag. Già nel 2023, quindi mesi prima dell’intercettazione in cui Lucci dice a Fedez di aver creato un’azienda, gli ultrà gestivano le date degli artisti? Hagag si comportava già da agente? Tornano le domande che avevamo posto: a che titolo la spalla di Lucci agisce in questo modo? Lo faceva per Vivo Concerti, nonostante il codice etico della società impedisca certe collaborazioni? E una volta costituita la Why Event, che, ribadiamo, è intestata alle mogli del Toro e di Matteo Norrito, qual è stata la sua funzione? In chiusura di trasmissione, Massimo Giletti ha fatto vedere un servizio in cui l’inviato di Rai 3 chiede a Tony Effe un commento sulle parole di Fedez (“Ora che c’è un altro rapper indagato per rissa fate sei mesi di inchiesta?”). Il rapper e autore del pezzo Chiara ha risposto così: “Dovete chiedere a lui ragazzi, è lui il carabiniere”. Come mai questa definizione? “Dà informazioni, dice cose insomma… come ti posso dire, aiuta le indagini, no?”. Cosa intende Tony con queste parole? Certo, il suo modo di rivolgersi al rivale riguarda la cultura rap. Chi sta con le forze dell’ordine è uno che sta con il potere. Ma può essere che ci sia dell’altro? Persone informate ci hanno suggerito un’ipotesi, che però è confermare: forse Fedez sta collaborando con gli investigatori? È per questo che non risulta in nessun modo indagato? In ogni caso, va detto, se anche fosse così la scelta dell’ex Ferragnez sarebbe comunque legittima. Non solo: contribuirebbe a far luce su un mondo sempre più oscuro, in cui ambienti criminali milanesi si mischiano con il business della musica. In cui, dietro alla curva Sud, pare si muovessero figure pesanti, di ambienti criminali ben più pericolosi.
