Prosegue l’inchiesta di Massimo Giletti sulle curve di San Siro. A Lo Stato delle cose vengono mostrate le immagini del battesimo del figlio di Marco Ferdico, uno dei capi ultras interisti ora in carcere. A fare da testimone c’è Antonio Bellocco, il rampollo della ‘ndrina di Rosarno ucciso con ventuno coltellate da Andrea Beretta. Quest’ultimo si è pentito e sta parlando con i pm della procura di Milano. Giletti nella puntata di lunedì 20 gennaio comincia facendo vedere tutti i membri più importanti della famiglia Bellocco: al vertice c’era Umberto Bellocco, l’“asso di bastoni”, fondatore della Sacra Corona Unita negli anni Ottanta, morto al 41 bis; poi Giuseppe e Gregorio Bellocco, entrambi condannati all’ergastolo. Questi gli “anziani”. I più giovani sono Umberto, Carmelo e i due Domenico Bellocco: tutti finiti in carcere. I genitori di Antonio, invece, sono entrambi finiti in regime di 41 bis: suo padre Giulio è morto in carcere, mentre la madre Aurora Spanò è ancora dentro. Ma chi porta Totò a Milano? Marco Ferdico, per mezzo delle conoscenze di due amici, lo chiama in curva per difendere la Nord dalle possibili mire degli Hammerskin di Mimmo Bosa, uno che nell’ambito della criminalità calabrese ha diversi contatti (Morabito, Mancuso, De Stefano: “Tutti li conosce”, dice Beretta). Vittorio Boiocchi in quel momento è già morto e Bellocco doveva far valere la sua “mafiosità” per fermare il gruppo ultras rivale. Ne abbiamo parlato in questo articolo. Ma chi sono i due calabresi che hanno presentato a Ferdico il rampollo di Rosarno?
L’inviato di Rai Tre Enrico Lupino va a Soriano Calabro, lì dove sarebbe avvenuto il reclutamento. Nel 2020 Ferdico scende in Calabria da Carugate per allenarsi con la squadra locale, che al tempo si trova in Promozione al tempo. “Abitava qua”, dice un testimone intervistato. L’ultrà è fidanzato con Aurora Simoncini, originaria proprio di Soriano. Il padre della donna, secondo gli investigatori, è legato alla cosca di ‘ndrangheta attiva nel territorio, in particolare con le famiglie dei Tassone e degli Emanuele. Passano due anni, si arriva al novembre del 2022. Gli inquirenti colgono una conversazione che vede coinvolti, oltre a Ferdico e Beretta, Giuseppe Idà e Vincenzo Monardo. Sarebbero questi ultimi due a presentare Bellocco ai leader della Nord. Stando a quanto confessato da Beretta, la curva interista avrebbe comprato dei prodotti da un’azienda dolciaria locale, di proprietà di un altro Monardo, Filippo, fratello di Giovanni, proprietario della squadra di Soriano. Quella in cui giocava anche Ferdico. Filippo per la procura di Milano è uno dei fedelissimi di Bellocco e ha anche un ruolo nell’amministrazione di Sorianello: è consigliere comunale dal giugno del 2024, eletto con la lista civica Sorianello nel cuore, che alle ultime comunali era l’unica candidata. Ha preso quindi il 100% dei voti (559 con il 69% di affluenza). Il sindaco eletto è Sergio Cannatelli, che viene intervistato da Lupino. L’inviato chiede dell’ordinanza emessa dal gip ai danni di Filippo Monardo per i suoi rapporti con la ‘ndrangheta di Rosarno. “Disconoscevo questa situazione”, si giustifica il primo cittadino. Ma di Monardo continua a non esserci traccia: “Fantasmi”.
Tornando a Milano, all’ambiente della curva Nord. Antonio Bellocco doveva proteggere il dominio dei vecchi leader dalle possibili ambizioni di altri gruppi ultrà e da infiltrazioni di altre famiglie calabresi. Tra i più temibili ci sarebbero stati gli Hammerskin di Mimmo Bosa. L’inviato Silvio Schembri incontra uno di loro, Davide Cancelli, uno dei principali esponenti degli Irriducibili, tifosi vicini a idee di estrema destra. Davvero Cancelli e Bosa hanno minacciato i vertici della Nord per prendere il comando della curva? “Beretta può dire quello che vuole. Io quello che dovevo dire l’ho già detto a chi mi ha interrogato”, la risposta dell’ultrà. Il problema è che ci si è ritrovati la ‘ndrangheta in curva. E gli interessati non potevano non sapere, Bellocco aveva fatto vedere a tutti “l’album di famiglia”. La questione, ormai è chiaro, non era più una lotta tra ultras.