Basterà aspettare ancora qualche giorno per sapere qualcosa di più sul caso degli ultras di San Siro. Il 20 febbraio, infatti, al Tribunale di Milano si aprirà il processo a carico di alcuni degli indagati nell’inchiesta Doppia Curva della Procura. Tra i testimoni ci sarà anche Cristiano Iovino, il personal trainer pestato da alcuni ultrà milanisti nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2024 dopo un litigio al The Club. Insieme ai tifosi rossoneri c’era anche Fedez. Iovino non ha denunciato il rapper, che non è nemmeno indagato nell’inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra. Di quella notte, comunque, si è parlato molto: delle parole che sarebbero volate durante la rissa in discoteca, di cosa l’ha causata. E dei personaggi coinvolti, su tutti Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez. Comunque, dato che il personal trainer ha deciso di non procedere nei confronti dell’ex marito di Chiara Ferragni, l’indagine va verso l’archiviazione.
Il 20 febbraio a processo verranno sentite altre vittime della violenza degli ultrà. Gli steward di San Siro, per esempio. Uno di loro, come dimostra la foto contenuta nelle carte dell’ordinanza, è stato aggredito da Luca Lucci e dal suo gruppo sotto gli occhi di Emis Killa. Quest’ultimo è ora indagato per associazione a delinquere. Ma tra le persone che verranno ascoltate in aula ci sono anche vittime di estorsioni. E Iovino in tutto questo? Secondo i pm l’assalto degli ultras ai suoi danni “fa emergere come il ‘capitale’ di violenza” dei membri della Sud “venisse utilizzato, di volta in volta, a seconda di richieste anche non direttamente collegate con le vicende dello stadio”. In poche parole: le azioni dei tifosi non erano limitate all’economia di San Siro. Ancora pochi giorni per le prime testimonianze e per nuove informazioni sul sistema criminale messo in piedi dagli ultras.
