Quando si parla di Fabio Fazio si pensa subito al suo programma, trasmesso dalla Rai fino al 2023 per poi passare sul Nove, Che tempo che fa. Di certo, il suo nome non viene subito associato a quello della pasticceria o, per essere davvero precisi, al cioccolato. Ma della fabbrica Lavoratti 1938 (a Varazze, in Liguria) si è parlato già nel 2022. A riportare la notizia è stata Ansa, raccontando che Fabio Fazio, insieme all'imprenditore Davide Petrini, ha rilevato Lavoratti 1938. "Questa azienda e questa nuova attività è una pausa di felicità dopo i 55 anni, un modo di riassaporare l'infanzia e la magia di quelle uova di cioccolata che i nonni donavano a Pasqua" ha detto Fazio, riportato da Ansa, durante una conferenza stampa a Portofino nel 2022. "E poi ridare vita a un laboratorio di cioccolato mette buon umore, che è un po' il mio mestiere di sempre". E durante la conferenza stampa il conduttore ha inoltre aggiunto: "Questa avventura non nasce con volontà speculative, di mero business, ma per creare un'oasi di pace". Adesso, però, sembrerebbe che gli "affari" della fabbrica di cioccolato non vadano poi così bene. Adesso, secondo quanto emerso, Fabio Fazio dovrebbe fare i conti con i Carabinieri Tutela agroalimentare. Il motivo? Sembrerebbe che un anno fa il conduttore di Che tempo che fa "è stato costretto a pagare una multa da oltre sessantamila euro perché a quanto pare le etichette dei prodotti distribuiti sul mercato dalla sua azienda, la Lavoratti 1938, fossero ingannevoli, dichiarando l'uso di ingredienti Dop e Igp che in realtà non erano contenuti nel cioccolato".

A far emergere questa notizia, risalente al 2024, è La Verità. "Peccato che l'azienda sia stata pesantemente sanzionata, per un nuovo totale che sfiora i centomila euro". Ma cosa sarebbe successo? Secondo quanto riportato, ci sarebbero state delle violazioni (tredici in tutto) e le multe "ammonterebbero a novantanovemila euro". Inoltre, i prodotti non conformi ai "disciplinari di produzione" sarebbero stati sequestrati dai carabinieri del Comando per la tutela agroalimentare "in seguito a una verifica condotta nei locali della fabbrica dolciaria a Varazze". Così, il 23 febbraio 2024 i militari del reparto torinese del Comando Carabinieri Tutela Agroalimentare hanno effettuato un'ispezione, controllando le etichette dei dolci lavorati in fabbrica e avrebbero riscontrato "irregolarità nelle indicazioni delle caratteristiche degli ingredienti protette, disciplinari di produzione non rispettati". Di conseguenza si sarebbero rivolti ai relativi Consorzi di tutela per ottenere una relazione ufficiale. Da qui la conferma, secondo cui l'azienda avrebbe utilizzato ingredienti diversi da quelli dichiarati o in quantità non conformi. A questo punto sarebbero arrivate le 13 contestazioni, con la disposizione del sequestro di 642 confezioni di cioccolato (per un valore commerciale stimato di circa diciottomila euro). Inoltre, a essere ritirate sarebbero state anche le etichette non conformi. Come si sarebbe conclusa questa vicenda? Con un "conto" da quasi centomila euro, che la società avrebbe subito saldato, ottenendo uno sconto del 30% (garantito a chi paga entro 5 giorni). Così, questa storia sarebbe costata più di sessantamila euro. Ma non è finita qui. Perché il 29 febbraio "Fabio Fazio si è dimesso da presidente del Cda, mentre la moglie Gioia ha lasciato il posto di consigliere". E sempre secondo l'articolo de La Verità: "L'11 marzo l'azienda ha comunicato di aver eliminato dal proprio e-commerce le descrizioni risultate irregolari, mentre il 6 giugno sono stati distrutti i prodotti sequestrati".
