Sicuramente non è la parola fine sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’imprenditore, che vede protagonista una sua imbarcazione stimata quasi 20 milioni di euro e lo Stato italiano. Il Force Blue, uno yacht di ben 63 metri, fu sequestrato a Flavio Briatore nel 2010 mentre si trovava al largo di La Spezia, insieme all’allora moglie Elisabetta Gregoraci e il figlio Nathan Falco, con l’accusa di aver evaso oltre tre milioni di euro sull’Iva. Condannato in un primo momento a 18 mesi, Briatore era stato poi assolto e il giudice aveva deciso per il dissequestro del natante. Decisione arrivata però troppo tardi. Nonostante il processo fosse ancora in corso, alla fine del 2020 a Briatore fu notificato il decreto di vendita giudiziale, a causa degli elevati costi di gestione per la giustizia italiana. Il Force Blue fu di conseguenza battuto all’asta per circa 7 milioni, acquistato dall’amico Bernie Ecclestone.
Così, una volta proclamato innocente, Briatore non ha ricevuto indietro il suo yacht ma la somma incassata dallo Stato, l’imprenditore piemontese ha giudicato l’importo troppo basso dal momento che aveva fatto valutare la barca per 19 milioni di euro. Così ha proceduto a un nuovo ricorso, per avere dallo Stato la differenza tra quanto già ricevuto e quanto stimato: 12 milioni. Nonostante il parere favorevole della Procura generale, la Corte di appello di Genova ha rifiutato la richiesta di Briatore: “È significativo che gli stessi brokers operanti a livello internazionale nel settore della nautica che avevano astrattamente stimato il prezzo di una possibile vendita in 15 milioni di euro, abbiano poi raccomandato sulla base delle caratteristiche concrete del natante, del suo marchio non rinomato e da ricondurre ad un cantiere che ha cessato l’attività, del tempo necessariamente limitato per procedere alla vendita giudiziale senza incorrere in ulteriori perdite, a fronte di un periodo normalmente impiegato di circa 12-18 mesi, di fissare un prezzo di vendita non superiore ai 7 milioni di euro”. I legali di Briatore faranno ricorso in Cassazione.