Yacht Force Blue, confiscato a Flavio Briatore con l’accusa di reati fiscali, fu venduto all’asta dallo Stato per la cifra di 7 milioni di euro. Condanna in appello poi ribaltata dalla Cassazione. Ora l’imprenditore, assolto da ogni capo d’accusa, è pronto a chiedere i danni. I suoi legali puntano alla restituzione di altri 12 milioni di euro, ammontare che va oltre i proventi della vendita già restituitogli dal tribunale, ed è la differenza con il valore di mercato del superyacht, 20 milioni, stimato da una perizia del tribunale di Genova. Gli avvocati depositeranno il ricorso in questi giorni. Il loro ragionamento è molto semplice: il tribunale, prima di procedere con la vendita all’asta, avrebbe dovuto attendere il giudizio definitivo; la Cassazione ha annullato la sentenza precedente, quindi tocca allo Stato sobbarcarsi altri 12 milioni di euro di compensazione. Se così non fosse è pronta anche un’alternativa: una causa civile di risarcimento danni contro lo Stato, con responsabilità imputabile ai magistrati.
Facciamo un passo indietro per maggiore chiarezza. Il Force Blue, yacht lungo ben 62 metri appartiene a Flavio Briatore, ma è intestato a una società offshore di chartering. Nel 2010 la Finanza decide di sequestralo a La Spezia. L'accusa è quella di aver schermato la proprietà della barca per risparmiare sul carburante, ipotizzando una frode di 3,6 milioni di euro. Per la difesa di Briatore invece era tutto regolare: difatti lo yacht era affittato anche ad altri clienti, nonostante le accuse abbiano retto in due gradi di giudizio. La Cassazione annulla la sentenza una prima volta, i reati fiscali finiscono in prescrizione, ma tuttavia la confisca viene riconfermata. Poi, nel dicembre del 2020, il tribunale mette la barca all’asta. A causa della pandemia i costi di mantenimento esplodono, con il rischio di superare il valore del bene stesso. Pochi mesi dopo avviene il colpo di scena: la Cassazione annulla anche la confisca. Briatore, nell’inedita veste di vittima della giustizia, dichiara di voler indietro tutto con tanto di interessi. Recentemente è tornato a far parlare di sé per una frase poco felice: “Gli italiani sono un popolo di sfigati e rancorosi”. Frecciatina verso chi ha esultato per la tromba d’aria che ha distrutto il Twiga, il suo locale di Forte dei Marmi. Se la vicenda del Force Blue dovesse concludersi come sperano i suoi avvocati, la ristrutturazione degli stabilimenti balneari potrebbe essere ripagata proprio con il denaro di quel popolo di sfigati e rancorosi.