Stassera, martedì 16 settembre, il generale più discusso d’Italia, Roberto Vannacci, non sarà in tv, né a presentare libri o al Parlamento Europeo. Sarà a cena. Dove? Al Ristorante Casentino di Poppi, provincia di Arezzo, "Chiamasi da Benito". Il riferimento non è certamente al Duce, ma al nome del proprietario del locale, Benito, appunto, che ad ogni modo, secondo fonti aretine, parrebbe essere un noto simpatizzante di sua eccellenza. Location, dieci, anzi, da decima! L'ennesima coincidenza? Probabilmente sì, anche se ad invitarlo alla cena sarebbe stato Gianni Brogi, ex membro del coordinamento provinciale di Arezzo del Pdl e nel 2020 candidato in una lista civica a sostegno di Susanna Ceccardi, noto per le sue posizioni novax e non solo.

Secondo quanto riportato da un post del Partito Democratico di cinque anni fa, sarebbe stato Salvini in persona a volerlo in lista. Sempre nello stesso post, vengono riportate alcune sue intemerate su Facebook come: "Rimpiango il regime di Mussolini"; "Mussolini, dove sei?"; "Mussolini, torna per il bene del nostro futuro"; "Rimpiango il Duce!". Gianni Brogi ammise poi di essere "cambiato", ma ad ogni modo, non è proprio il biglietto da visita che in via Bellerio, quartier generale della Lega, amano mostrare al pubblico borghese del Nord. Ma attenzione, non si tratta solo di una rimpatriata tra nostalgici. La cena servirà anche per incontrare i candidati di “Salvini Premier” nel collegio di Arezzo. Dunque una tavolata di futuri aspiranti parlamentari. La Lega lo sa bene e non sarà molto contenta di doversi spiegare per l'ennesima volta con i propri elettori e con la pedante opposizione di sinistra. Quante volte ancora dovrà ancora giustificare il generale perché "non è fascista, non è novax, e nemmeno xenofobo" (se non per sbaglio)? Vannacci invece gongola, perché ogni polemica è benzina sul suo motore mediatico. Si potrebbe pensare, male, che lo faccia apposta.

Ma d'altronde, perché rifiutare un semplice invito a cena, quando in fondo, lui potrà negare per l'ennesima volta di essere di destra e trasformare la bagarre in un moltiplicatore di engagement? Tutti indignati, tutti a parlarne, tutti a rilanciare la foto della cena. Alla fine, quella che dovrebbe essere un'allegra tavolata di provincia con ribollita e bistecca fiorentina diverrà l’ennesima trappola comunicativa. Salvini a giustificare, i giornali a scandalizzarsi, e Vannacci sempre lì, al centro della scena, a farsi fotografare sotto l’insegna “da Benito”. Uno genio stratega o solo un abile tattico che rischia di tirare un po' troppo la corda? Intanto noi ci si mette comodi con i popcorn a seguire lo show. La location è sicuramenta da dieci, anzi da decima!
