“Cos’hai detto stron*o vengo giù e ti prendo a pugni!”, ha detto Enzo Iacchetti a È sempre Cartabianca su Rete 4 a Eyal Mizrahi. Il tema era il genocidio in corso a Gaza, il presentatore di Striscia la Notizia ha le idee chiare su questo. E non ha accettato la replica di Mizrahi, che gli aveva dato del fascista, e a sua volta ha replicato ancora: “In questa guerra non c’è un contraddittorio, perché non è una guerra, c’è solo un esercito”. Sui social questo scontro è diventato virale. Anche Andrea Scanzi ha detto la sua, difendendo Iacchetti: “Spero che abbiate visto Enzo Iacchetti a È sempre Cartabianca pochi minuti fa. Di fronte a un personaggio semplicemente improponibile, una sorta di David Parenzo appena più riuscito, Enzo è semplicemente esondato ed esploso, dando voce a tutto il dolore e a tutta l’indignazione di chi non può restare indifferente di fronte allo sterminio dei palestinesi. Finalmente un uomo che dice tutto quello che va detto, con la giusta rabbia, la giusta nettezza. Finalmente. Solo applausi. Ti voglio bene, Enzo!”. Passa poco tempo e anche Parenzo si esprime sul punto, ovviamente attaccando Scanzi: “E ci mancava il commento del noto Chihuahua, che si crede un Dobermann, del Fatto Quotidiano sulla delirante vicenda di Enzo Iacchetti”.

Per Parenzo, l’intervento di Iacchetti è uno “sproloquio di puro delirio in cui è stato in grado, in pochi minuti, di assassinare qualunque fatto. Ha parlato di razza, di ebrei, ha confuso ebrei con israeliani, ha minacciato di menare Eyal Mizrahi, ha detto che da secoli (SECOLI!!!) gli ebrei aggrediscono gli arabi ecc ecc… preferisco ricordarlo quando al Festivalbar cantava Pippa di meno (1995). Mai canzone fu più indicata. Allego per comodità il testo del suddetto poema”. Ancora Parenzo ha ribadito il concetto a La Zanzara: “Il clacson si dovrebbe utilizzare per Iacchetti”, dice il conduttore, “affidare la causa palestinese e il dramma che sta accadendo a Gaza al signor Iacchetti, che in uno sproloquio delirante è riuscito a dire la parola razza non so quante volte, a essere il pacifista che dice ti do un pugno in faccia, ad essere l’unico pacifista della storia che preferisce colpire con un pugno il suo avversario”.
