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Ok, ma che caz*o è OwO? L’emoticon incisa dal killer di Charlie Kirk si vede anche nelle scuole italiane. E cosa c’entrano i furry?

  • di Michela Morellato Michela Morellato

  • Foto: Ig Turning Point Usa

18 settembre 2025

Ok, ma che caz*o è OwO? L’emoticon incisa dal killer di Charlie Kirk si vede anche nelle scuole italiane. E cosa c’entrano i furry?
Un proiettile con inciso OwO ha ucciso Charlie Kirk. Non è uno scherzo online: è il marchio di una sottocultura deviata, un linguaggio perverso che entra nelle scuole, nei social, nella vita dei nostri figli. In America esplode tra psicofarmaci, alienazione e follia, e presto potrebbe arrivare anche da noi...

Foto: Ig Turning Point Usa

di Michela Morellato Michela Morellato

Quando ho iniziato a indagare su questa storia, mi sono trovata davanti a un dettaglio che pare minuscolo, ma in realtà è enorme. Uno dei bossoli sparati per uccidere Charlie Kirk riportava inciso: “Notices bulge OwO what’s this?”. Tre lettere e una frase apparentemente innocenti. OwO, una sorta di faccino buffo che ricorda un cartone animato. Eppure, scavando più a fondo, ho capito che non è un gioco da ragazzi. È il sintomo di una società malata, già allo stadio terminale della sua lunga malattia. Per scrivere questo articolo ho spulciato YouTube tra i video dei reporter freelance americani. Cercare di capire il loro slang era come cercare un ago in un pagliaio, pieno di citazioni a me sconosciute, afferrare il senso delle loro parole sembrava impossibile. Mi è bastato chiedere a mia figlia di 16 anni. Mi sembrava di metterla a disagio, un po’ come una boomer spaesata, ma la sua risposta mi ha gelato: “Mamma, lo so già. A scuola ne parlano. E sì, sanno anche delle cose sulla bestialità e gli animali.” Ho capito che i nostri figli parlano un’altra lingua. Non è più solo un meme online. È un trend che ormai è permeato nelle scuole americane. Persino qui a Vicenza, alla caserma Ederle, base dell’esercito Usa con la sua scuola per i figli dei soldati accade la stessa cosa. Non è un gioco. È un orrore normalizzato.

Varie version di OwO
Varie version di OwO

“OwO” è un'emoticon nata nei forum, nelle chat e nelle comunità furry. Due O come occhi spalancati, la W come un musetto. Ma dietro questa faccina carina si nasconde un mondo perverso. La frase completa, “Notices bulge OwO what’s this?”, è un meme pieno di doppi sensi, a volte pornografici. I ragazzi lo incontrano in contesti di gioco, realtà virtuale o social, e lo interiorizzano senza comprenderne il peso. È un linguaggio che corrompe, confonde e semina un immaginario malato nei più giovani. Perché Robinson lo ha inciso sui proiettili che hanno ucciso Charlie Kirk? Nessuna risposta ufficiale. Gli scenari possibili però sono chiari: trolling e provocazione, un marchio oscuro della cultura “edgelord” online. Ma cos'è un edgelord? Di solito, si tratta di un giovane, attivo sui social che pubblica frasi, meme o commenti volutamente scioccanti e macabri per attirare attenzione o sembrare “più duro” e “più intelligente” degli altri. In questo caso, il bossolo con su inciso l'Owo, diventa veicolo di identità digitale, dichiarazione d’appartenenza a una sottocultura deviata, un messaggio criptico, un ghigno macabro pensato per destabilizzare chi lo legge.

Non importa il motivo esatto. Ciò che purtroppo pesa, è che questo linguaggio è già uscito dallo schermo e ha contaminato la nostra realtà. In America non importa se governa la destra o la sinistra: la crisi è nella mente della gente. Bambini imbottiti di psicofarmaci fin da piccoli perché non si concentrano, genitori poveri che non hanno mezzi né tempo per occuparsi dei figli, social media sempre più estremi, tablet, Vr: una miscela che moltiplica alienazione e follia. Il risultato è devastante. Giovani fragili, sparatorie di massa. La politica usa questi casi come armi elettorali, la sinistra accusa la destra, la destra accusa la sinistra. Ma la verità è che stiamo affogando in un mare di malattia mentale, e nessuno ha il coraggio di dirlo. Bisognerebbe riaprire le case di cura psichiatriche. Io in America ci ho vissuto, mi sono sposata e ho divorziato due volte con uomini americani. Tutti segnati da disturbi mentali, Ptsd e traumi mai curati. È un Paese dove si cresce con la mente già spezzata. Ecco perché oggi piangiamo un uomo brillante come Charlie Kirk, ucciso da un ragazzo di 22 anni che ha inciso OwO su un proiettile. Questo non è solo un omicidio: è il sintomo di un sistema che incita gli psicopatici, li alimenta e li lascia liberi di esplodere. “OwO” non è un disegnino innocente, ma l’identità digitale dei ragazzi, la loro dichiarazione di appartenenza a una sottocultura deviata. È la chiave per capire dove sta andando l’America, sul piano inclinato di una follia di massa che non si fermerà finché non avremo il coraggio di guardarla in faccia. La politica continuerà ad approfittarsene, ma la realtà è che il prossimo OwO potrebbe essere inciso sul bossolo che colpirà uno di noi, anche qui in Italia.

https://mowmag.com/?nl=1

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