È stato come chiamare Superman e vedersi arrivare Superciu, il mitico personaggio creato da Max Bunker e disegnato da Magnus e uno degli antagonisti del Gruppo Tnt di Alan Ford. Questa impressione abbiamo avuto leggendo la notizia della indagine aperta su Enrico Mantoan, sospettato di essere Fleximan, o uno di essi, o addirittura l’ispiratore di un movimento goliardico-anarchico. Eravamo entusiasti di questa figura metà uomo metà lama rotante, pronto a vendicare gli automobilisti dalle angherie dello stato, con la sua idea insieme goliardica e anarchica di motosegare gli autovelox. E invece nessuna anarchia goliardica. Così come Superciuk, perennemente ubriaco (il suo superpotere è una fiatella micidiale), Mantoan, ammesso che venga dimostrato colpevole, ma già bastano alcuni suoi post su Facebook a legittimare il ragionamento, vive nelle e delle contraddizioni. Come Superciuk, Mantoan è un arcitaliano, e non nella migliore delle accezioni (ossia quella attribuita a Curzio Malaparte), ma in quelle di un individuo confuso, così come l’anti supereroe di Magnus&MaxBunker. Spazzino che odia i poveri in quanto essere incivili che sporcano le strade, e che ama i ricchi perché sono puliti e lindi (Superciuk ha una missione: rubare ai poveri per donare ai ricchi).
E difatti, Mantoan, è stato segretario provinciale di Forza Nuova, a Padova. Siamo dalle parti dell’iperstato: Forza Nuova (se volete querelate Wikipedia) dice che è “un partito politico neofascista e nazionalista di estrema destra”. Ma come: un neofascista che danneggia le proprietà dello stato italico? Che sega gli autovelox ariani e impavidi che sentinellano l’ordine costituito della circolazione autoveicolare nelle strade della patria? Proprio così. Estrazioni proletarie (come Superciuk), Andrea Mantoan è un operaio manutentore impiegato in una ditta emiliana che realizza impianti a gas, e sulla sua pagina Facebook si augurava, a gennaio: “Che sia un 2024 esplosivo”. Non proprio l’augurio migliore che uno si aspetterebbe da un operaio manutentore di impianti a gas. C’è quasi da ringraziare la sorte, o i mille rivoli della logica sghemba che caratterizza l’arcitaliano se ha cambiato obiettivo in corsa scrivendo, sempre su Facebook: “Se son rose fioriranno, se son velox… taglieranno”. Boicottando, altra discrasia mentale, i legittimi gabelli destinati a un governo nazionalista proprio come Ello, anche se il turboatlantismo di Giorgia Meloni scontenta molti neofascisti. Insomma, gli autovelox non erano abbastanza Balilla per Mantoan, che fa parte anche dell’associazione Soccorso Nazionale, nata da appena un anno, che combatte “per l’idea di dignità, soprattutto italiana, che i governi cercano sempre più di sradicare per inculcare politiche di un nuovo ordine mondiale”.
Eccone un altro esageratamente orgoglioso di essere italiano. Che poi non si capisce perché mai se a uno gli sta sulle balle il mondo così come è, tanto da potare gli autovelox al posto delle rose, debba essere anche contro il nuovo ordine mondiale. Boh, sembra proprio un arcitaliano, di quelli a cui non sta bene niente e, non sapendo con chi prendersela, se la prende con i pali. Che poi, a dirla tutta, a essere contro gli autovelox, semmai, dovrebbero essere le “sette sorelle”, ossia le sette grandi compagnie petrolifere mondiali, o le multinazionali dell’automobile e persino l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Oms che, secondo gli ultra sovranisti complottisti è uno dei poteri forti che vorrebbe sottomettere le fiere e patriottiche identità nazionali, e alla quale non dispiacerebbe l’aumento degli incidenti stradali per schedare, installare microchip, spiare, controllare (fisicamente e mentalmente) la resistenza sovranista dell’uomo solo insieme agli altri uomini soli che combattono contro il grande reset (e quindi, contraddizione somma, impedendo il grande reset e lasciando tutto così come è, cioè come non piace loro, boh). Così, oggi, ci sentiamo tutti un po’ gruppo Tnt: Alan Ford, Bob Rock, la Cariatide, Geremia (io voglio essere Grunf o il Conte Oliver) contro i Superciuk di casa nostra: arcitaliani proletari di estrema destra con la logica ‘mbriaca.
P.S. Enrico Mantoan non è parente di Enrico Mentana.