Lo sciopero dei benzinai si congela attraverso l'incontro tra i sindacati dei distributori di carburante e il governo. Faib, Fegica, Figisc/Anisa dopo l'incontro con l'esecutivo Meloni, in una nota congiunta: "Apprezzato il chiarimento avuto con il Governo, che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l'aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato. Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui. Un percorso che può portare a rivalutare anche lo sciopero proclamato per fine mese, al momento congelato seppure con la riserva per una sua sospensione in funzione dell'esame del testo del decreto una volta emanato". Secondo diverse fonti vicine a Palazzo Chigi ci sarà un confronto con il settore dei distributori della benzina il prossimo 17 gennaio. La rabbia dei benzinai, che hanno annunciato lo sciopero per il 25 e 26 gennaio, è provocata del rincaro dei prezzi alla pompa. Un rincaro iniziato i primissimi giorni di gennaio 2023, quando sono tramontati una volta per tutte gli sconti sulle accise che gravano sulla benzina, introdotti in precedenza dal governo Draghi. Inizialmente i diversi esponenti del governo avevano puntato il dito contro la "speculazione" del settore. Anche la Guardia di finanza si è mossa, così come l'Antitrust, con dei controlli alla rete di brokeraggio a monte delle stazioni di rifornimento, dove a quanto pare risiede il grosso del problema. I benzinai stanno mostrando tutto il loro risentimento per esser finiti alla gogna. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha fatto cenno a "un segnale di malessere sociale evidente" e di "limiti ed errori che il governo ha fatto".
Il governo ha annunciato il decreto sulla trasparenza dei prezzi, con la comunicazione giornaliera del prezzo al Ministero, la pubblicazione di quello medio nazionale da parte dei distributori. promettendo anche un giro di vite su sanzioni e controlli. In un primo momento era stato escluso un nuovo sconto sulle accise, ma il ministro Giorgetti e la premier Meloni hanno comunicato nuovi ritocchi al decreto, attraverso un monitoraggio dei prezzi e qualora fosse opportuno nuovi tagli alle accise, assicurando anche la proroga per tutto il 2023 del bonus carburante da 200 euro per i lavoratori dipendenti e un bonus per il trasporto pubblico dei pendolari. Giuseppe Sperduto, presidente della Faib Confesercenti: "È stato un incontro proficuo, c'è stato un chiarimento. Ringraziamo il governo, che ha ascoltato le esigenze della categoria. Possiamo dire che siamo nella condizione di sentirci abbastanza soddisfatti perché è stato stabilito a breve di incontrarci di nuovo per fare partire il tavolo tecnico sul settore che chiediamo da tempo. Il tavolo sarà basato su tutti i temi emergenziali di settore. Lo sciopero è congelato non fosse altro perché abbiamo sgombrato tutto quello che era stato in modo inopportuno attribuito alla categoria: speculazioni, frodi...E per questo siamo soddisfatti". Ill segretario generale di Fegica, Roberto Timpani: "Valuteremo tutte le opzioni che sono sul tavolo. Quindi si esaminerà tutte le questioni del settore che ha una serie di crisi interne, strutturali". Otto le proposte presentate: dalla riduzione dei prezzi ai distributori Eni a una piattaforma digitale del ministero delle Imprese e del made in Italy per consentire ai consumatori un controllo diretto dei costi del carburante in autostrada e fuori, dall'affiancamento a mister Prezzi delle associazioni che fanno parte el Cncu alla riduzione fino all'eliminazione delle accise, dall'incentivazione del self-service anche in autostrada con un tetto all'aumento dei prezzi al controllo a campione della Guardia di finanza sulle pompe bianche alla determinazione della percentuale massima di ricarico delle commissioni di intermediazione, all'incremento della possibilità per le società autostradali di gestire i punti vendita.