A quanto pare la gaffe del ministero dei trasporti della pubblicità per la sicurezza stradale senza cinture sta già avendo i primi effetti. E così, la prima a cadere vittima di questo “errore di comunicazione” sembra essere proprio Chiara Ferragni che, nelle sue storie Instagram, dà sfoggio di un nuovo modo di viaggiare in automobile. Una sorta di ritorno al passato, visto che in Italia dal 2006 esiste l’obbligo di allacciare le cinture in tutti i sedili dell’abitacolo. Anche in quelli posteriori. E sì, anche se si ha quasi 30 milioni di follower, anzi, eventualmente anche e soprattutto se si hanno quasi 30 milioni di follower. In fin dei conti, seppure con una certa di banalità, lo si è sempre ripetuto: chi ha una certa visibilità dovrebbe essere anche da esempio per chi li segue. E capiamo che forse questo non è il migliore dei periodi per la “Blonde Salad”, ma la sicurezza in auto non può mica essere dimenticata, o sì? Ma al di là del moralismo, comportamenti non consoni hanno conseguenze in primis su sé stessi (perlomeno in termini di possibili multe, se non importa della propria incolumità). Sarà pure una svista (o così vogliamo pensare), eppure dalle sue storie Instagram, e sono almeno due di questo genere (che si possono vedere in fondo all’articolo), pubblicate nelle scorse ore l’assenza delle cinture allacciate si fa sentire, o meglio ancora si vede.
Uno scatto e un piccolo video, ma senza audio, chissà, fosse per far sentire il bip incessante dell’allarme del suo Suv? Beh, può darsi che l’abbia fatto anche per rendere più godibile il filmato, no? Mmm. Fatto sta che la cintura non si vede mai. Il rapporto tra la Ferragni e le auto sembrerebbe essere abbastanza turbolento, fatta eccezione per qualche sponsorizzazione a macchinoni di lusso. La Ferry, come viene chiamata dai suoi seguaci, solamente qualche mese fa era stata beccata dalle telecamere di Striscia la Notizia in un parcheggio mica tanto consono. Il problema non erano solo le ruote fuori dalle strisce, ma il Suv della influencer, guidato (e parcheggiato) dal suo autista personale, aveva direttamente bloccato una strada del centro di Milano (in via Monte Napoleone), per un’ora e mezza. Dal parcheggio sbadato alla cintura dimenticata; ma attenzione Chiara, le multe si prendono anche in strada, non solo per i pandori… Anche se, come altri, anche quello è un problema relativo per chi ha tanti, tanti soldi.