La lunga diatriba familiare tra Margherita Agnelli, figlia di Gianni Agnelli e di Marella Caracciolo, e dei suoi tre figli avuti dal primo matrimonio John, Lapo e Ginevra Elkann, adesso sembra passare da un mistero all’altro. Dopo il giallo dei quadri spariti, e adesso ritrovati in un caveau del Lingotto, ex quartier generale della Fiat, a Torino, adesso il mistero si infittisce intorno ai famigerati e quasi leggendari lingotti d’oro del senatore del Regno Giovanni Agnelli, trisavolo degli Elkann e nonno dell’Avvocato. Ma si tratta di una storia inventata o questi esistono davvero? A riportare le ultime novità sul caso è Andrea Monticone su Torino Cronaca, in cui rivela come “in Tribunale a Torino ora sono sicuri: hanno l’inventario completo dei beni dell’Eredità Agnelli. Denaro, reti di istituti bancari e società fiduciarie, una geografia internazionale che va dalla Svizzera alle Isole Vergini Britanniche”, eppure mancherebbe ancora qualcosa…
Già, perché i grandi assenti in questo resoconto ufficiale è per l’appunto il “famoso oro”. Secondo la ricostruzione del giornalista, “Marella era certo […] a conoscenza del luogo dove sarebbero custodite quelle tonnellate d’oro dalla storia particolare. E che – continua Monticone – sarebbero passate nelle disponibilità di John Elkann. Quando invece, questo il ragionamento di Margherita, sarebbero dovute essere divise innanzitutto fra madre e figlia”. Comunque sia, questi lingotti, veri o falsi che siano, risalirebbero agli inizi dello scorso secolo, con il Senatore che, si legge ancora sul sito d’informazione torinese, “aveva cominciato a convertire il proprio denaro in lingotti d’oro da depositare in Svizzera. Alla sua morte […] come molti altri beni, passò al nipote Gianni Agnelli”, la leggenda parla di ben “centotrentotto tonnellate in oro. In cui il valore, oggi – sottolinea il giornalista –, viene calcolato in 9,2 miliardi di euro”. Secondo quanto riportato dalla fonte, questo tesoro “si troverebbe nei caveaux del Free Port di Ginevra […] Ma Margherita, nonostante i suoi avvocati e i suoi investigatori, non ha mai potuto neppure avvicinarsi”. Insomma, il mistero si infittisce sempre di più e, conclude Monticone, “che non compaiano in nessun elenco è chiaro. Ma anche la loro esistenza sembra certa. Così come il fatto che Elkann ne abbia la disponibilità”. Nonostante ciò, però, questi lingotti continuano a rappresentare un vero e proprio giallo.
Da parte sua la famiglia prova a far cessare una volta per tutte le voci: "La storia dei lingotti d'oro è totalmente inventata", assicura un portavoce degli Agnelli.