Tra Iran e Israele il rischio è l’escalation. Le notizie si susseguono, tra ipotesi di fine immediata del conflitto e prospettive di lungo periodo. Le forze politiche, nel frattempo, si schierano. La destra ha rivendicato il diritto di Israele di difendersi e dunque di colpire il programma nucleare iraniano. Dall’altra parte, invece, molti mettono in guardia rispetto all’allargamento della guerra. Daniele Capezzone nella sua rassegna stampa scorrettissima ha parlato proprio della sinistra: “Il regime iraniano è sull’orlo del collasso. Direte: è una buona notizia? Sì, per gli amici della libertà e della democrazia. Ma in diversi settori della sinistra c’è preoccupazione, verrebbe da dire che forse il campo largo ha trovato il federatore: il turbante e la barba di Khamenei”. Nel fronte contro cui si rivolge Capezzone, oltre al Fatto Quotidiano e al Corriere della sera, ci sarebbe, in questa specifica situazione, anche Maurizio Belpietro, che su La Verità ha attaccato Emmanuel Macron e Keir Starmer, passati dalla condanna di Benjamin Netanyahu alle forniture di armi: “C’è poi Cacciari che dà la colpa al liberismo e Paolo Gentiloni che dice che ci vuole più Europa”, prosegue Capezzone: “Una strana coalizione”. Nella rassegna si citano anche l’Anpi, “che vuole intralciare il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia”, e “dove la metti la festa Repubblica delle idee con Romano Prodi, il cardinale Zuppi e Francesco Merlo”. Dopo “il giro di quelli che sperano” inizia il giro di quelli che “disperano” per quanto sta succedendo in Medio Oriente, con le “manifestazioni pro Palestina a Marzabotto”, dunque nei luoghi in cui i nazisti hanno commesso stragi contro gli ebrei italiani. Sempre sul Fatto, però, a dire di Capezzone manca la voce di Alessandro Orsini, che dopo l’intervento a Carta Bianca non ha più parlato, ma “è solo lunedì, domani immaginiamo da Bianca Berlinguer a spiegare tutto”. Tra le segnalazioni conclusive, anche l’intervista di Luca Casarini, capomissione della ong Mediterranea, al Corriere, in cui dice che in passato sono stati Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle a definirli “taxi del mare”. La frase completa di Casarini, in realtà, è questa: “Mi ricordo bene: a definirci i taxi del mare non è stata la Meloni, bensì Luigi Di Maio”. “Ma come”, si chiede ironicamente Capezzone, “lasciamo stare una delle eccellenze italiane”, Gentiloni e Di Maio, "due tappi attaccati alla bottiglia". Attualmente l’ex 5 Stelle è rappresentante speciale Ue nel Golfo Persico.
Sul cartaceo di Libero Capezzone ha scritto di Elon Musk e della scelta dell’imprenditore di attivare in Iran il sistema Starlink, che permetterà “al popolo iraniano di avere l’informazione che il regime intende sequestrare. Forse esagero con la speranza e perfino con il romanticismo, ma mi pare una scelta di importanza storica, a maggior ragione nel momento in cui – per fortuna – il regime degli ayatollah sta veramente vacillando”. Lo stesso regime che per il direttore di Libero “avvelena l’intera area dal 1979” ed è “in ginocchio” di fronte alla superiorità militare di Israele. Netanyahu da parte sua “è praticamente certo che i servizi israeliani siano da tempo riusciti a infiltrare profondissimamente gli stessi apparati iraniani”. Una vittoria sul campo a cui deve accompagnarsi la “battaglia dei cuori e delle menti”. A questo contribuirà l’azione di Musk: “Oltre ai missili, l’Occidente ha una potente arma a sua disposizione: il desiderio di milioni di donne e uomini oppressi, in tutto il mondo, di sperimentare il sapore e il piacere della libertà di espressione. Elon Musk ha l’enorme merito di ricordarlo e soprattutto di ricordarcelo”.
