Dopo un clamoroso annuncio di chiusura, quasi un addio, rivelatosi poi soltanto una comunissima pausa estiva, torna Gurulandia. Uno dei podcast più seguiti della scorsa stagione, tra ospiti esagerati e polemiche culminate nello spettacolo a teatro con Corona, riapre gli studi, con tanto di reopening party organizzato in barca. I conduttori, Marco Cappelli e Simone Salvai, annunciano grandi cose, ma la prima puntata lascia come un senso di smarrimento. Sarà che durante lo scorso anno il podcast era stato praticamente cannibalizzato da Fabrizio Corona, con le sue profezie, le bombe, gli show, i nomignoli e le bestemmie, ora trasmigrate in Falsissimo. O sarà che il primo episodio ricalca il trend principale cavalcato da Fedez e Marra in Pulp: il crime. Certo, omicidi e criminalità sono il grosso attrattore del momento, ma quello che tirava ascolti a Gurulandia era quella atmosfera da carnevale trash che male si sposa con la serietà richiesta dalle tematiche delinquenziali. E non è certo colpa dell'ospite, l'ex Doge della mala del Brenta Giampaolo Manca, oggi scrittore e personaggio social.

Manca racconta la sua storia, che è sempre e comunque interessante, come ha fatto altrove. L'infanzia con il padre severo, uscito da un campo di concentramento, che lo maltratta. Il primo furto importante, con il fratello: il tender dello yacht di Onassis, a Venezia. Poi, a 17 anni, il quadro del Bellini nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, sempre nel capoluogo lagunare, per 300 milioni dell'epoca, cifra assurda che poi viene ritrattata a 150 e a cui segue un ricatto alla Sovrintendenza delle Belle Arti per raggiungere la quota iniziale. Ricatto che vale a Manca il primo arresto. Poi la rapina alla gioielleria di Ginevra, la prima a mano armata, anche se con pistole di plastica che, poco dopo, sarebbero diventate vere, con l'abisso degli omicidi e del traffico di droga. Poi i 36 anni di carcere, ed eccoci qui. Nessun problema nei confronti del Doge, che è sempre bello e utile ascoltare, il punto è che la prima puntata di Gurulandia è sembrata più una replica di altri podcast e articoli, e se il buongiorno si vede dall'inizio, la stagione sarà disastrosa. Basta digitare il nome di Manca su Google per accorgersene. Oppure leggere MOW.

Già, perché il Doge era stato ospite da noi, a settembre del 2023, e ci aveva raccontato le stesse cose uscite oggi, a distanza di due anni, su Gurulandia. Polemica con Saviano “Che insegna la camorra ai ragazzi” inclusa. Lo stesso un anno dopo, a Cannes, quando lo avevamo incontrato in occasione della presentazione del film tratto da un suo libro, Sequestro a Manhattan. Ancora Manca, a maggio 2025, era stato ospite di un altro podcast clone di Gurulandia, Jeantoneria. Quindi, che senso aveva di iniziare una nuova stagione con una puntata di cui sappiamo già tutto, incentrata sugli stessi argomenti di cui l'ospite aveva già parlato ovunque? Nessuno, questa la risposta. Forse che l'annuncio di addio dato da Cappelli in primavera fosse rivolto ai contenuti? Se quello di Gurulandia voleva essere un inizio coi fuochi d'artificio, il petardo gli è scoppiato in mano.

