Gurulandia chiude. Fine, stop. Sipario. Lo annuncia Marco Cappelli, fondatore del podcast, con un video su YouTube. Distrugge la sua creatura, all'apice del successo. Come José Mourinho dopo il triplete con l'Inter. Dopo aver raggiunto il punto più alto per un format come il suo, cioè finire a teatro con un delirio totale di fuochi d'artificio, annesse querele e polemiche, Marco Cappelli lascia tutto. Non sa se tornerà, né come e né quando. Sarà il vuoto rimasto dopo l'ebbrezza toccata con Fabrizio Corona e le sue sparate? Saranno le querele, come suggeriscono in molti sotto al video pubblicato su YouTube? Cappelli torna a Dubai, dove ha casa? Di sicuro c'è che i podcast funzionano solo se c'è l'ospite giusto, e Gurulandia spesso lo aveva azzeccato, proponendo una formula consapevolmente trash e divertente. Poi la vera svolta: Fabrizio Corona, con i suoi personaggi e i suoi tormentoni. Tortino, Giuggiolone, poesia, Gollum, adrenalina pura, il circolino, le profezie e tutto il resto. Per molte persone non sarà più martedì, senza quel momento altissimo di stupidaggini serali. Ma forse, e diciamo forse perché il discorso di Cappelli lascia molto in sospeso, non è definitivo. Sentiamo cos'ha dichiarato lo stesso autore ed editore del podcast, nel video di commiato uscito su YouTube.


“Grazie. A chi ci ha amato con passione.A chi ci ha criticato con costanza. A chi, anche solo per un istante, ha visto in questo progetto qualcosa di unico. Ma questo viaggio non si conclude qui. Perché Gurulandia è più di un podcast. È uno stato mentale. È il coraggio di dire ciò che gli altri non dicono. È l'istinto di buttarsi, di rischiare, di andare controcorrente. Ci prendiamo il tempo che serve. Ma torneremo. E quando lo faremo… sarà semplicemente POESIA”. Così recita la descrizione del video. Marco Cappelli decide di raccontare tutto a partire dalla fine. “Sapete, ogni viaggio prima o poi arriva a una tappa importante. E quella sera, al Teatro Nazionale di Milano, con tutte quelle persone, con tutto quello che è stato… diciamo che siamo arrivati a una di quelle tappe. Quando Gurulandia è nato, non avevo idea di cosa sarebbe diventato. Era un esperimento, un gioco, una sfida. Era un po’ una follia anche. Ragazzi, qui stiamo lavorando a grossi progetti. Però, quando ero lì, davanti a quel teatro pieno, con tutte quelle persone che in qualche modo hanno seguito questo progetto, che lo hanno amato, odiato, criticato, esaltato, è stato incredibile. Mi sono sentito proprio in una di quelle tappe. Questo, però, significa solo una cosa: se il teatro era così pieno, se ho percepito così tanto affetto e così tanto odio, allora fuori dal teatro, sicuramente, Gurulandia ha lasciato il segno. Secondo me, abbiamo raccontato storie incredibili. Abbiamo provocato, fatto ridere, fatto incazzare, acceso discussioni. Abbiamo dato voce a personaggi che nessuno avrebbe mai immaginato. Di ogni tipo. Siamo stati, secondo me, il podcast che ha spaziato di più in assoluto in Italia. Mi permetto di dirlo. Abbiamo fatto puntate trash, veramente trash, e puntate estremamente serie. Non voglio fare nomi, ovviamente, però siamo stati gli unici ad aver intervistato personaggi come Massimo Giletti, Ceccherini, Flavio Briatore, Vittorio Sgarbi, Feltri, passando da Ruzza, Dario Moccia, Mister Marra, Fedez. Abbiamo creato qualcosa che non esisteva. Qualcosa di unico. Allora vi chiedo: chi avrebbe mai detto che un podcast nato quasi per scherzo, signore e signori, ciao amici, sarebbe poi arrivato al Teatro Nazionale di Milano? Al Teatro Alfieri di Torino? Che emozione. Che emozione. Però la verità, secondo me, è che a volte, anche le cose più belle – come per me può essere Gurulandia – hanno bisogno di una pausa. Una pausa per cosa? Per respirare, prima di tutto. Ma soprattutto per evolversi, per tornare più forti, per prendere un po’ di freschezza. E quindi adesso mi ritrovo qui, davanti a questa telecamera, a fare un annuncio importante. Un annuncio che dovevo fare alla fine dello spettacolo, ma siccome siamo andati talmente lunghi che, per via dei permessi vari, eccetera eccetera, non ho avuto il tempo di fare: Gurulandia si ferma. Non è un addio. Non è una fine. Sento che è arrivato il momento, nel breve periodo, di dedicarmi ad altre battaglie, ad altri progetti che richiedono la mia attenzione totale. Sto aprendo diverse società, sto sviluppando un software che per me è importantissimo. Per quanto riguarda la mia nicchia, il mio settore, penso di andare a rivoluzionare proprio la vendita dei prodotti digitali. Ma non è questo il punto. Mi devo fermare anche perché sento proprio che anche Gurulandia ha bisogno di una pausa. Voglio tornare più forte di prima. Voglio cambiare, innovare. Ok, se avete imparato qualcosa da me, se avete imparato un po’ a conoscermi, sapete che quando faccio una cosa, io almeno provo a farla al massimo. Do tutto me stesso in quella cosa lì. E in questo momento, il mio focus deve andare altrove. E poi tornerà appieno su Gurulandia, ma in maniera diversa. Ora, so che questa notizia dividerà. Sicuramente qualcuno esulterà: "Oh, finalmente! Il podcast di merda finisce!" Qualcuno si incazzerà: "Nooo! Il martedì, io non aspettavo altro!" Qualcuno penserà che sia una strategia. Qualcuno dirà: Era ora. Eccetera, eccetera, eccetera. Però, alla fine, questo è Gurulandia. Gurulandia ha sempre diviso. Ha sempre creato reazioni. In un qualche modo, nel bene e nel male, tutti hanno sempre parlato di Gurulandia. Ed è esattamente per questo che ha funzionato. C’è una cosa, però, che voglio lasciarvi in questo momento. Una promessa, ok? Gurulandia non è mai stato solo un podcast. Per me non è mai stato solo un format. Gurulandia è uno stato mentale. Gurulandia è il coraggio di dire ciò che gli altri non dicono. È l’istinto di buttarsi, di rischiare, di andare controcorrente. E questo, ve lo giuro, non sparirà mai. Anche quando tornerò con Gurulandia, quando Gurulandia tornerà, si rinnoverà con la sua freschezza, il suo nuovo format, eccetera eccetera… questo non voglio che sparisca. Voglio che sia sempre il punto focale di Gurulandia. Ci saranno degli aggiornamenti. Ci saranno novità. Tornerà in una forma diversa. Spero che torni, ovviamente, più grande di prima”. Chiaro o no? È un addio tipo quello dei Maneskin, ovvero non ci siamo lasciati ma non ci vedrete mai più insieme? O è davvero una promessa di ritorno? Vediamo come conclude il discorso Cappelli.


“Però una cosa è certa: Gurulandia non finisce qui. Quindi vi chiedo solo di restare sintonizzati, essenzialmente perché la storia di Gurulandia non è ancora arrivata alla fine. Ora voglio ringraziare. Grazie. Grazie, ovviamente, a chi ci ha seguito con passione. Grazie a chi ci ha odiato con costanza. Grazie a chi ha visto in questo progetto qualcosa di unico, qualcosa di diverso. Grazie a tutti voi: follower, spettatori, iscritti, haters. Grazie di cuore, ovviamente, al co-conduttore Simone Salvai – credo fortemente che abbia tanta strada di fronte. Grazie a Roberto Vertucci, grazie a Walter Pascucci, a Tardigrado, a Giulio Giardinelli. Grazie ad Amanda, Cristian, Francesca, a tutto lo staff di Atena. Grazie all’amore della mia vita, Alice. Grazie, amore mio. Tu sai cos’era per me Gurulandia, sai cos’è per me Gurulandia, e hai vissuto tutto quello che c’è stato dietro. Gioia, dolori, sofferenza, notti in bianco. Grazie a tutti gli ospiti che sono passati da noi. Ognuno di voi ci ha insegnato qualcosa di prezioso. Grazie a Muschio Selvaggio, grazie a Passa dal Basement, a Gazzoli, anche se so che non ci apprezza particolarmente. Grazie a One More Time, a Tintoria. Grazie a tutti voi. Grazie a Fabrizio, perché senza di lui lo spettacolo teatrale non sarebbe stato quello che è stato. Un casino totale. Un caos ingestibile. Un’esperienza irripetibile. E ultimo, ma non ultimo, grazie a me stesso. So da dove sono partito. So le notti insonni, le porte in faccia, i momenti in cui tutto sembrava impossibile. Le battaglie, i sacrifici, le paure che ho dovuto superare. Per essere qui oggi. Per fermare questo progetto e renderlo ancora più grande. Però sapete una cosa? Ne è valsa assolutamente la pena. Gurulandia si ferma. Però voi no. Continuate a cercare storie, emozioni, adrenalina pura. Chissà, magari un giorno ci ritroveremo. Magari tra un mese, fra due, fra tre. Ancora non lo so. Ad ogni modo… Esclusiva Gurulandia, per l’ultima volta: poesia”. Di nuovo: parla di ritorno poi dice che è l'ultima volta. Non resta che aspettare, e magari trovarsi qualcos'altro da fare il martedì sera.
