L'umano si differenzia dagli altri animali principalmente perché seppellisce i propri simili, passati a miglior vita. Secondo Giambattista Vico da qui deriva la parola "umano" appunto, dall'inumazione dei cadaveri. L'umanità è questo, ed è il rito funerario che porta con sè il suo senso più profondo. Per il resto è il linguaggio che relega il pensiero nel suo labirinto alfabetico e l'uomo si perde in questi sentieri contorti. E in Italia questi sentieri sono molto più bizzarri che negli Stati Uniti. Laggiù, a più di diecimila chilometri di lontananza da qui, la gente è, certo, molto umana nell'inumare personaggi da loro stessa assassinati, come ad esempio Charlie Kirk, morto in circostanze abbastanza orrende, e soprattutto oscure. Il proiettile sparato a 180 metri di distanza è quello di un tiratore scelto che, a pensare male, potrebbe fare molto comodo a chi ha interesse a militarizzare gli Stati Uniti. E d'altronde, il liberalismo, dai moti del '48 ad oggi, non ha subito la sua metamorfosi in totalitarismo solo da quelle parti.

"Speriamo non sia così" diciamo noi italiani, anche se in verità non ce ne frega nulla. Charlie chi? Charlie Kirk! Sì, ma chi cazzo era? Era un martire che ha sacrificato la sua vita per la libertà di pensiero, quanto sei ignorante! Ma perché tu lo conoscevi? Ammazza se lo conoscevo a Charlie, facevamo l'asilo assieme. Eravamo io, Charlie Kirk, Giorgio Armani e Fabio Fazio, e sai come andava a finire quando giocavamo a calcetto in cortile? Come? Che io e Kirk usavamo Armani come ariete per sfondare lo sterno di Fabio Fazio. Scusa ma che cosa c***o stai dicendo? Ti sto prendendo per i fondelli, io, non ho la più pallida idea di chi fosse Charlie Kirk, ma sono un supporter di Trump, che anche se ha imposto dei dazi all'Unione Europea, e non solo, al fine di riequilibrare la bilancia commerciale degli Stati Uniti, mi sta molto simpatico perché ha grande senso dell'umorismo. Dai, almeno questo non puoi negarlo. No, certo ma... Ma un bel niente, stai zitto. L'economia non conta niente per gli imperi, soltanto noi satelliti facciamo ancora gli aperitivi. Dove lo hai letto questo, sulla rivista Domino diretta da Dario Fabbri? Ti confesso che non l'ho letta, però mi son visto qualche video su youtube delle sue conferenze e sono molto interessanti. Si, va bene, ma che c'entra con Charlie Kirk? C'entra che Kirk supportava Trump e lui incarna la stanchezza dell'impero e ha capito che gli Stati Uniti non possono più fare la guerra e che... Ti ricordi che è stato lui a bombardare l'Iran?

Ah già, è vero. E vabbé ma era tutto telefonato. Lo sai che è sempre lui che non ha fatto niente per difendere Doha ed i negoziatori da lui convocati dagli attacchi di Israele? Sì, ma guarda che Trump è candidato al Nobel per la pace. Sempre lui ha cambiato il nome del Pentagono in Dipartimento per la Guerra… e tra l’altro, stavamo parlando di Charlie Kirk. Charlie chi? Charlie Kirk, quello per cui tu, leccaculo di Trump in terra italiana, ti stracci le vesti intonando pianti greci nei confronti della defunta libertà di pensiero. Sei proprio egoista sai? Perché? Perché muore un padre di famiglia in modo così becero, magari poi scopriremo pure fatto fuori dai suoi stessi amichetti, e tu pensi alla tua libertà di pensiero? Sei già in gabbia, credi di pronunciare parole sensate, libere, ma non ti rendi conto che le parole pronunciano te, ti portano dove vogliono loro, a pascolare innocuo nel recinto della tua nazione, che ti dona una lingua, un sistema di valori, una tradizione, un capo da seguire. Ti regala pure un nemico da combattere. Nasci al di là delle Alpi e cambia tutto, nasci al di là del Mediterraneo e cambia tutto di nuovo. Nasci in Afghanistan e cambia tutto ancora, ma per te che non lo sai rimane tutto uguale, soprattutto l’odio innato per i turisti. E i turisti guarda caso sono sempre americani. E questo cosa c’entra con Charlie Kirk? Che anche lui verrà fatto eroe, trasformato in un simbolo, ucciso da un nemico. Questa volta è il turno dei transessuali americani dai capelli verdi che sparano impazziti i ragazzini etero con mitragliatori comprati al supermercato nelle high schools. L’undici settembre del 2001 è stato il turno dei terroristi che dirottarono due aerei di linea per schiantarsi contro le Torri Gemelle. Così venne invaso l’Afghanistan. Questa volta i militari americani invaderanno gli studi di chirurgia plastica, senza fare prigionieri tra i dottori e i pazienti che vi troveranno. E poi magari, arruoleranno tra questi i più feroci nelle nuove SS a stelle e strisce da mandare a combattere contro gli iraniani, oppure contro i cinesi, o contro i russi. E gli italiani, ormai annoiati di queste guerre, della geopolitica, continueranno ad alcolizzarsi, ad invecchiare, a divorziare, ad andare in villeggiatura, a prendere il sole, a chiacchierare della politica interna americana con l’entusiasmo dei neofiti, o dei pensionati, o dei disoccupati ereditieri. Appassionati erotici supporters di Trump col cappellino Maga, che spediranno per posta una rosa da deporsi sulla tomba di Charlie Kirk, qualche anno luce più in là.
