È finita la fresca, Filippo è stirato, cioè senza mezzo euro, come il suo (ex?) amico Nevio con cui forse ha fatto pace, il padre che ha smesso di dargli soldi. La telenovela del Dio della Gaina - definizione sua, ha anche ricordato di non nominarlo invano - riprende puntualmente con l'inizio della nuova stagione de La Zanzara, dove Romeo è ospite fisso. Tra un attacco a Israele, uno a Parenzo e uno al Leoncavallo, Filippo Champagne ha puntualizzato la sua situazione economica. Come tutti gli scommettitori, debiti e crediti sono il suo pane. Chi gli deve soldi, chi gliene presta: non è facile mantenere una stabilità di bilancio per chi fa ballare la fresca tra cavalli e bottiglie di champagne. Però bisogna stare attenti a quello che si fa, e anche a quello che si dice, che il reato è dietro l'angolo. O, meglio, dietro la finestra.

“Avrò perso almeno almeno 3 o 400.000 euro, ma i debiti si saldano, si pagano. Lo scorso anno ho prestato tanti di quei soldi alle persone che avanzo più di 50.000. Ma quando Filippo va in difficoltà spariscono tutti, non mi rispondono più ai messaggi. Gente che mangiava, beveva con me e a cui davo i soldi. E parlo sia di maschi che di femmine”. Insomma, Filippo Champagne è stirato, ma non troppo. Ma c'è un “uccellino” che, in stile film Disney, ha raccontato qualcosa di più a Giuseppe Cruciani. Qui il dialogo si fa quasi da romanzo di Bukowski. “Qualcuno mi ha detto però, devo dirti la verità, che tu devi dare i soldi anche a Lacerenza, no?”. “Lacerenza mi dava sempre i soldi”. “Sì, ma ti ha prestato dei soldi o no?”. “Sì, mi ha dato dei soldi”. “Ma non hai nessun debito nei suoi confronti, no?”. “Come no? Io sto dando sempre soldi a Lacerenza”. “Come?”. “Certo, glieli sto portando. Non manco mai. Ovviamente io devo andare alla finestra perché sai che non si può entrare in casa”. Peccato che l'articolo 284 del codice di procedura penale dica che “Quando è necessario, il giudice impone limiti o divieti alla facoltà dell'imputato di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che lo assistono”, e questa frase potrebbe mettere nei guai sia lui che Davidone Lacerenza.

Ma come sta l'ex king della Gintoneria ormai chiusa? Filippo Champagne si augura che uscirà presto dai domiciliari, “magari già a fine settembre, ma io ogni volta vado e a parte i soldi gli porto anche da mangiare, tutto quello che gli serve. Ha perso 20 kg, sta benissimo, si è disintossicato, non beve più, sta facendo la dieta”. “Aprirete un vostro locale?”, gli domanda Cruciani. “Io adesso sono intenzionato a aprire il mio locale, ma non lo voglio fare a Milano perché è una città che ormai, lo dico a malincuore, non mi piace più. C'è troppa delinquenza”. Legalità, e va bene, ma non quando riguarda gli amici. E sulle notizie che lo riguardano chiude: “Non è vero che mio padre mi ha tagliato i viveri. Non mi dà più una lira da una vita. Io non so perché nominano mio padre, mia madre, la mia famiglia, ma è una cosa assurda. Ma hai visto chi li ha nominati? Sono giornalisti di Serie Z, manco li calcolo”. Poi aumenta il carico in una storia di Instagram, in cui li definisce “Piscialetto”. Per ora è tutto, e forse è anche abbastanza.

