Non somiglio a nessuno, penso, mentre osservo in aereoporto gli italiani pronti ad andare in vacanza. Mi pervade un sentimento di estraneità, diversità, alienazione. Un fastidioso snobismo di cui non vado fiera, classista ingiustificato e crudele. Trovo che parlino a voce troppo alta, come volessero esibire i loro permessi alla vita, che siano vestiti tutti male, mentre i più fortunati, quelli con i soldi, in Italia debbono sfoggiare per forza borse firmate di Vuitton, uno “status symbol” come a dire “hey morti di fame io per una borsa spendo 4000 euro, se non sei come me stammi lontano”. Io, la mia Vuitton l'ho venduta (anzi svenduta) su Vinted per rimediare cash. Realtà triste, impopolare e dunque assolutamente da raccontare. Il mio Paese infatti mi fa lavorare pochissimo, sopratutto dopo aver vinto il premio Orizzonti come migliore attrice a Venezia, hanno fatto di tutto per ignorare questa vincita come fosse stato un terribile errore. Grazie a Dio non lo è stato affatto e all’estero e soprattutto in America molti ritengono che io sia una brava attrice e una artista magnetica e speciale. Anche questo l'Italia cerca di ignorare e sarebbe felice di vedermi a testa bassa elemosinare provini con i registi geniali del nostro cinema (dove comunque non mi prenderebbero mai) o accettare salottini televisivi pomeridiani come opinionista per dire cosa ne penso di Elodie nuda in copertina (che cazzo devo pensare? Che è una gran figa penso, ma non mi pare un argomento degno di un dibattito). Insomma, l’Italia vorrebbe vedermi pentita non so bene di cosa, senza extension, nevrotica, dimessa, intellettualmente disturbata, politically correct e leccaculo, se poi avessi vicino un babbione potente, tutti mi rispetterebbero di più, invece per tutta la vita mi sono scopata solo chi mi piaceva ed oggi addirittura sono in astinenza sessuale da quasi un anno per motivi che scriverò in un altro articolo dedicato a questa scelta (momentanea e non definitiva). In tv esistono piccoli trucchi, frasi tipo 'bisogna essere persone perbene, la famiglia è tutto, o piantarelli per la morte della mamma che era tutta la mia vita' (io la mia l'ho persa a 20 anni e non solo non ho mai pianto in tv, non mi sono proprio mai pianta addosso) o ancora racconti di quanto ami l'uomo 'meraviglioso con cui stai' (che magari ti tradisce palesemente pochi mesi dopo l'intervista). Ipocrisia insomma, piccole regole e trucchi a cui se ti conformi hai vita facile, se invece dici la tua verità impopolare e scandalosa non potendoti mettere al rogo nella piazza di campo de' fiori in quanto i tempi sono cambiati, ti escludono, fanno finta che non esisti e farti morire di fame è la prova che hanno ragione loro a essere artificialmente intelligenti e bugiardi.

Ma grazie al cielo io non muoio di fame e non perché sono ricca come tutti erroneamente pensano (sfatiamo questo mito, i soldi degli spaghetti Western ce li siamo mangiati da un pezzo e pure quelli di Corleone, Il prefetto di ferro, il deserto dei tartari e tutti i film di mio padre) non muoio di fame perché mi invento la vita, ho il mio negozio Vinted e altre scappatoie ben più nobili del leccare il culo. Perché noi survival non conosciamo vacanza, noi lavoriamo con il cervello sempre e sopravviviamo camminando a testa alta. Io mi amo per come sono, mi piaccio talmente tanto che se potessi mi scoperei da sola. Non mi piego alle regole di nessuno, non chiedo favori, non accetto ospitalità, non voglio un cazzo dal potere anche perché oggi a te, domani a me, il potere non é mai eterno né assoluto. L'unico essere potente di cui provo un certo timore è Dio, tutto il resto è passeggero effimero, noioso. Bisognerebbe leccare il culo ogni cinque anni a una persona diversa e francamente per me potete andare tutti a fanculo, voi e le vostre bustarelle, le lotte contro mafia e delinquenza fasulle, ipocrite, quando la mafia è diventata un modo di avanzare di pensare dominato proprio dal potere della gente cosi detta “per bene”. Quel che detesto dell'idea di vacanza è questo permesso a tempo determinato di essere liberi, coraggiosi e felici. Per noi ribelli della vita delle regole e dello Stato, è tutto diverso, io non riesco neanche a fare una lezione di ginnastica con gli istruttori perché detesto che qualcuno mi dica cosa fare o mi imponga dei movimenti se poi lo fa ad alta voce, sebbene non voglia certo aggredirmi, io la vivo come una violenza, male, amo tanto la mia vita con tutti i suoi numerosissimi problemi, amo pagare il prezzo della solitudine del non avere una famiglia ordinaria, punti di appoggio, aiuti, sicurezza economica. La mia unica certezza è la morte e non voglio né date né permessi per vivere la vita.

La mia libertà è la mancanza di compromessi, non esistono patti né scambi né favori a cui io possa ambire perché sono ingestibile, incomprabile e indomabile. Libertà e coraggio mi accompagneranno fino alla morte. Fanculo alle regole, permessi, ore d' aria, zainetti, marsupi (tra l’altro orrendi) e passaporti rinnovati di corsa (io senza passaporto in corso di validità per almeno altri due anni, mi sento in prigione, debbo poter partire sempre). Fanculo al business dei solari abbronzanti, a tutto il sistema vacanziero in generale, io infatti non vado in vacanza, vado a Los Angeles. Che è tutto tranne una vacanza. Fanculo alle coppiette felici a quell'inquietante scena in cui lei mette la crema protettiva sulla schiena di lui, fanculo ai parei alle spiagge affollate e agli yacht parcheggiati nei porti perché i poveri che passano possano guardare e sbavare. Fanculo a chi cerca la pasta al dente all’estero e a chi dice “eh ma l'Italia è sempre l'Italia”. L’America no, non è una vacanza, è impegnativa, crudele ma anche sognatrice e chi sogna non si rilassa mai veramente, in quanto oltre a sognare deve realizzare i propri sogni. Los Angeles ti impone di stare sempre concentrata, di guardarti alle spalle, di condividere con tutti ma non appartenere mai a nessuno, Los Angeles è una città per gente che non cerca complicità, solidarietà, tarallucci e vino a Los Angeles quasi tutti sono soli alienati, soli, alcuni impazziscono, altri svoltano. Eppure chi ci vive non può farne a meno, ti cattura, ti mette alla prova ma è onesta nel suo cinismo e persino nelle proprie ingiustizie. Los Angeles è sfacciata, chiara, dichiarata prima la capisci e meglio è. Non faccio file per Mikonos e nemmeno per Ibiza, torno nella mia seconda casa, mio figlio è italo americano con il doppio passaporto e suo padre è un chitarrista e cantante blues e ha suonato anche in un video con Johnny Deep e Paul McCartney. Quello che amo di questa città è la sensazione di libertà e solitudine che ti trasmette, solitudine che è una condizione inevitabile di chi appunto non somiglia mai, neanche lontanamente a nessuno e qui nessuno si somiglia, ognuno ha il coraggio di essere ciò che è e sono tutti personaggi in cerca d'autore.

Los Angeles non è una vacanza, piuttosto un'esperienza. Qui il tuo cervello si riempie di informazioni e sembra quasi sempre di guardare un film. Basti pensare che dal balcone del mio appartamento tra Hollywood boulevard e Sunset, ho già visto un inseguimento della polizia e successivo arresto con tanto di elicotteri svolazzanti sopra di me e due persone appese su un grattacielo che giocavano con la vita come fossero Spiderman. Qui chi pensa di venire in vacanza non ha capito un cazzo o comunque non vive la vera essenza della città. Traffico, distanze enormi e gente pazza ovunque. Una meraviglia. Si perché se in Italia basta non dire quello che dicono tutti per essere immediatamente considerato pazzo in America bisogna passare esami ben più severi, qui c’è talmente poca solidarietà (finalmente) e così tanto dichiarato innato individualismo che se sei debole ti riduci a fare dei monologhi strafatto per strada con un mondo di passanti che anche qualora dovessi morire ti cammina sopra e ti scavalca. Qui sopravvive solo chi ha due coglioni così, non esiste raccomandazione che tenga. Qui se frigni o ti lamenti, se mostri fragilità o tendenza alla depressione, ti si crea un vuoto intorno che credi di essere l'unico sopravvissuto di una città fantasma in un film ambientato nel futuro. Qui i tarallucci e il vino sono finiti da un pezzo, anzi, per essere precisi non ci sono mai stati, così come non c’è mai stata una tavola apparecchiata con canti solidali di buon compleanno. Qui sopravvivono solo le fighe come me, coraggiose combattive e senza paura. E secondo voi dopo anni e anni in America da sola dove ho fatto la spogliarellista al Body shop al Crazy girl e al Seven veil, la madre di mio figlio, la mignotta, la detenuta a Las Vegas (qui la mia rubrica su MOW) dopo aver investito quando è crollato il mercato immobiliare e rivenduto guadagnando, dopo un film candidato per l'Oscar senza essere nelle grazie di nessuno, non mi faccio intimidire dal politically correct di questa italietta. Eh si c’è chi va in vacanza e chi non ci va mai. Io non mi rilasso, resto combattiva, concentrata, ambiziosa io non cedo, non invecchio, non parlo di menopausa, io ho ancora il ciclo a 55 anni (lo giuro su mia madre lo so che è inquietante ma è vero) io non mi riempio di rughe e sono ancora scopabile, non parlo di quando ero giovane con le mie coetanee perché ho amiche di vent'anni, non condivido solidarietà sull’invecchiamento e il crudele scorrere del tempo perché sono ancora giovane, figa, sexy, puttana, bona e sopratutto sono sempre pronta come Tony Montana a fare la guerra. E quando meno ve lo aspettate, come ho già dimostrato in passato, vi faccio un culo cosi. Per poter essere come me occorre non solo ignorare la parola vacanza, ma essere sempre concentrati sulla prossima mossa senza complici e senza incoraggiamenti. Occorre disciplina e lucidità. La vacanza è per chi deve compensare, per chi non è felice tutto il resto della anno. In vacanza si mangia e si beve troppo per i miei gusti, io faccio il digiuno intermittente e sono astemia perché cibo e alcol invecchiano ed io non voglio avere età anche in questo creo odio e confusione, sono inconfondibile, non identificabile e non somiglio assolutamente a nessuno.

Qualora gettaste inchiostro nero sui miei scritti, loro si riscriverebbero da soli in un istante, in quanto non sono io a scrivere ma la mia esperienza di vita. Persino io mi riproduco, sono immortale come Highlander, una volta morta tornerà in molteplici forme a combattere per verità e lucidismo e non avrò paura di essere fraintesa, giudicata o ancora peggio strumentalizzata perché io non ho paura di un cazzo e di nessuno. Non ci sono mai cascata. A parte in adolescenza, quando finito l'anno scolastico, ero talmente ricca che mia madre ci organizzava viaggi da giugno a settembre con base in varie ville con piscina, ho imparato dagli americani questa libertà dal taboo dei soldi, altra ipocrisia italiana, come non ho problemi a dire che non ho una lira, non ho neanche problemi con il fatto che per buona parte della mia infanzia e adolescenza sono stata ricchissima. Ricchissima con cuochi, autisti,ville, Vuitton ovunque e tanta gente che lavorava per me e la mia famiglia. Di tutta questa ricchezza restano alcuni quadri, qualche gioiello e tanto snobismo, non nei confronti della povertà che è stata fonte di ispirazione e di lotta, ma nei confronti dell'ignoranza. L'ignoranza è l'unica vera povertà, il male del mondo, è dall'ignoranza che nascono tutti i mali perché essa tutto permette in quanto pigra, ignara e sottomessa mai mutevole mai in crescita o in evoluzione. L'ignoranza è il cibo del potere, delle guerre, della fame di vittoria tra gli uomini di cattiva volontà e ahimè includerei nell’ignoranza le urla dei vacanzieri italiani per le strade del mondo e il loro camminare senza guinzaglio per un po’. So di essere crudele e impopolare ma questo è quanto. Schiavi tutta la vita, liberi un mese ad Agosto. Questo articolo fastidioso mira a far si che vi liberiate una volta per tutte da una serie di mali che voi credete essere la vita. Senza scuse e senza paura. Potreste in nome della libertà diventare dei barboni e fottervene delle responsabilità o vendere tutto ciò che possedete (a volte siete convinti di essere poveri in realtà siete solo attaccati ai vostri averi e per non venderli siete disposti alla fame e ad una vita di sacrifici). Fate come me vendetevi tutto (io non ho più ville, né soldi né rappresentanze che possano precedere la mia reputazione) liberatevi e andate a vivere dove avete sempre sognato. Lottate per realizzare i vostri sogni, createvene sempre di nuovi perché la vita senza sogni é terribile, vi da la sensazione prima o poi che tutto sia inutile. Andate in vacanza da voi stessi, dai vostri limitil, da questo si fa e questo no. Create voi stessi le vostre leggi ed i vostri cazzo di permessi, siate lucidi, rivoluzionari e coraggiosi, c’è tempo per far vedere quanto siete bravi, c’è tempo per farsi crescere le ali e volare. Iniziate ad affermare il vostro io a costo di non somigliare a nessuno, di morire soli in una stanza da letto con due gatte che vi osservano, sarete comunque privilegiati perché i gatti sono creature spirituali e superiori. Mi hanno chiesto un articolo sugli italiani in vacanza, mi hanno chiesto di raccontarvi cosa succedeva a Hollywood. Eppure su questo aereo da Miami a Roma riesco solo a ringraziare Dio. Per essere viva coraggiosa e piena di sogni, perché vi sto per inculcare ancora una volta (a chi? A tutti al mondo!) perché sono una scrittrice che non merita di scrivere nulla, se non messaggi confusi e inni nelle notti del mondo, ma come rivoluzionaria merito una piazza a mio nome, un'eterna vacanza nel regno dei cieli dove gli ultimi saranno primi e i primi resteranno per sempre sulla vetta. Perché le mie cazzo di regole, vacanze e lotte le stabilisco solo io e si sono meglio di chiunque si sia piegato a schiavitù mentali, stipendi sottopagati, ingiustizie sociali, chiunque non provi almeno una volta nella vita il bisogno di mandare tutto a fanculo e sbava sulla ricchezza degli altri, chiunque sia convinto che le tasse servono a pagare un servizio, chiunque abbia votato per la persona sbagliata credendo che fosse giusta. Chiunque si sia piegato a regole ingiuste o umiliato per paura. Chiunque abbia pensato che non esiste vittoria senza compromesso. Chiunque ritenga di dover fare follie solo in vacanza. Siate folli sempre, poetici, leggete e scrivete poesie, iniziate a vomitare di fronte a fenomeni, fiilm e personaggi di moda vomitate pure sulla moda stessa e createvi la vostra di moda, anacronistica folle e personale o asettica minimal e indifferente. Mettetevi un cappello tipico tutto l'anno, innamoratevi sempre e ovunque, mangiate frutta fuori stagione e danzate fieri di essere vivi, ritmi latini e sensuali anche se fuori fa freddo. Avete questa di vita ed è cosi veloce da essere uno scherzo, un passaggio, un grido fugace e lontano, una ragazza in una spiaggia buia che dice confusa 'mi è sembrato di sentire qualcosa'. Liberatevi. Perché questa é la sola vacanza eterna che puo rendervi felici, quella da voi stessi, che non somiglierete piu a nessuno, sbagliati, appestati lapidati ma vivi cazzo. Liberi di dire 'a me quel film ha fatto cagare' o 'quel politico è una merda', liberi di non essere mai rassicuranti perché i grandi uomini non hanno mai rassicurato nessuno, casomai aperto le menti alla verità. Liberi di non essere più italiani in vacanza, ma uomini in grado di decidere per tutto l'anno. Fanculo al potere, allo stipendio, alla famiglia, ai parenti serpenti, alle paste della domenica e a un mondo che ci vuole ingozzare di cibo fino a farci venire il cancro per arricchire il sistema sanitario mondiale. O ancora peggio che ci vuole stupidi. Se proprio volete andare in vacanza dopo un bicchiere di vino rosso, guardate il tramonto e non abbiate timore della vostra coscenza o dei numerosi errori del passato. Sti cazzi degli errori, siamo esseri umani tutti imperfetti. Ripetete:
Noi non siamo stupidi.
Noi non siamo schiavi.
Noi non siamo in vacanza.
Siamo liberi di pensare contestare e non accettare e lo siamo tutto l' anno.
Esiste una sostanziale differenza tra la vacanza ed il viaggio.
Il viaggio non dovrebbe finire mai.
La vacanza puo rappresentare una fuga dalla vita mentre il viaggio significa non farsela sfuggire. L' unica regola del viaggio è non tornare come sei partito, torna diverso. Peggiorato piuttosto, ma non restare quello di prima perché ogni esperienza, ogni visione nuova per gli occhi dovrebbe insegnarti qualcosa ampliare la tua percezione del mondo o almeno aiutare a capire quanto la propria realtà rappresenti un microcosmo rispetto all' immensa varietà di culture, lingue modi di vivere, mentalità, religioni. Eppure al ritorno da un viaggio tocca sentire spesso questa frase 'eeeee ma l'Italia e' l'Italia'. A parte l' indiscutibile bellezza del Paese e l'ottimo cibo, sarebbe ora che l'Italia vi inizi a fare un po' cagare. Sarebbe ora di ribellarsi a tante di quelle ingiustizie e di tornare un po' lucidi e combattivi. Sarebbe ora di rendere giustizia al popolo italiano, ai lavoratori sottopagati che vivono ormai per pagare le bollette. Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente e i popoli non dovrebbero temere i propri governi, sono i governi che debbono tornare ad avere paura dei propri popoli. E portatevi un libro in vacanza, smettete di sottovalutare la cultura, farvi selfie e accettare che possano esistere influencer che non hanno il potere di influenzare nulla che possa essere davvero costruttivo per le vostre vite, perché, come dice Che Guevara, 'Un popolo che non sa né leggere né scrivere è un popolo facile da ingannare'. Che le vacanze possano aiutarvi ad aprire gli occhi, la mente e ritrovare la forza per fare la rivoluzione.