Servire un bicchiere di latte. In apparenza, il gesto più innocente del mondo. Eppure, nel nuovo film con Nicole Kidman, Babygirl, l’atto di bere latte diventa motivo di scandalo globale. "C’è una scena", scrive Jeremy Clarkson su The Times, "in cui un giovane stagista costringe la Kidman a bere un bicchiere di latte davanti ai colleghi. No, non è un simbolo di umiliazione o misoginia. È il fatto che quel latte venga da una mucca a turbare davvero tutti".
Clarkson snocciola le reazioni che l’hanno scolpito: "Vulture sostiene che il latte animale sia un ‘drink da pervertiti’, mentre The Guardian lo trova ‘inquietante’ e ‘orribile’. Vice dice che il latte, al cinema, è sempre usato per suggerire stranezze. Prendi Inglourious Basterds, per esempio".
Ma Clarkson non si ferma alle opinioni dei media. Porta il dibattito direttamente in casa: "Lisa, la mia fidanzata, dice che siamo l’unica specie a bere latte dopo lo svezzamento. Certo, le rispondo io, e siamo anche l’unica specie che sa costruire telefoni cellulari".
Poi, con un colpo di scena, affronta l’alternativa più in voga: il latte vegetale. "Ci dicono che dovremmo bere latte di mandorla o di avena. Ma non è latte. È umidità. E per renderla accettabile, la trattano con additivi e conservanti. È Frankenstein food, ultra-processato". E non finisce qui. Clarkson sottolinea i costi ambientali: "Servono 10.000 galloni d’acqua per ogni albero di mandorle. Quando Los Angeles ha preso fuoco recentemente, non c’era acqua nei bocchettoni antincendio. Per forza, tutta usata per coltivare mandorle per il latte che piace tanto a Islington".
L’autore difende con passione il ruolo (loro malgrado) delle mucche: "Ci servono. E per renderle economicamente sostenibili, dobbiamo mangiare i loro quarti posteriori, le lingue, le interiora. E bere il loro latte".
E mentre il mondo impazzisce per il latte vegetale, Clarkson riscopre il piacere semplice e nostalgico del latte vaccino. "Ultimamente ne bevo quattro pinte al giorno. Il calcio è così alto che potresti lanciarmi dal Burj Khalifa e non mi romperei un osso. Lancia un fan del latte vegetale, e dovresti riportarlo a casa in un sacchetto".
E non è tutto. Clarkson racconta di aver chiesto un bicchiere di latte a un pranzo domenicale. "Non avevo la minima idea di cosa bere. L’acqua? È come andare a cena e mangiare aria. Un succo di pomodoro? Troppo complicato, servono quattro o cinque ingredienti. Quindi ho chiesto un bicchiere di latte. E sapete una cosa? Era perfetto".
Il suo messaggio finale è un colpo diretto agli ambientalisti dai "capelli viola": "Sì, sembrerò strano a bere latte al pub, ma è davvero più strano che mettere latte che non è latte nel tè che non è tè, pensando di salvare il mondo? Perché, spoiler: non lo stai facendo".
Clarkson, come sempre, non si limita a parlare. Lancia granate retoriche e se la ride mentre il mondo discute. Un bicchiere di latte? Per lui, è solo buon senso. Per il resto del pianeta, un nuovo motivo per litigare. Il dibattito sul latte si intreccia con l’elogio dell’alcol e il disprezzo per i suoi surrogati: "La birra analcolica? È come una Chevrolet Corvette senza motore", sentenzia Jeremy…