Siamo tutti consapevoli che l'intervista di Fabio Fazio non abbia esattamente svelato oscure verità indicibili. Anzi, a questo punto sono convinta che Fazio avrebbe preferito risolvere tutto con un paio di storie su Instagram. Ma lasciando perdere le ovvietà (come, ad esempio, il fatto che sia stato un errore di comunicazione), concentriamoci sull'unica cosa che sono certa stia veramente a cuore alla Chiara Ferragni nazionale: il look di ieri sera. Elegante come se dovesse andare una mattina in Parlamento, ma con un tocco civettuolo. Blazer nero classico, pantalone svasato, tacchi a spillo affilati, canottiera di seta, lingerie chiara, make-up ricercatissimo: occhi effetto bagnato (e no, non parlo dell'occhio umido prima della puntata, prima che realizzasse che non stava andando sulla striscia di Gaza ma a casa di un amico), rossetto nude ma lucido e brillante come la verità, capelli ondulati con riga centrale un po' effetto Maria Goretti, ma lussuosa. E poi, nascosta nell'outfit (ma nemmeno così tanto), la collana, quella che da sempre conta i ciondoli con i membri della sua famiglia, ovvero lei, Federico, Matilde (il famoso cane con il papillon di Vuitton), Leone e Vittoria. Ieri sera si vedevano appesi solo i simboli dei due bambini.
Di lei e di Fedez nessuna traccia, tanto per confermare la crisi ma lasciare comunque una finestra aperta sui dubbi e sulle domande. E se nel confronto con Fazio non è stato di fatto raccontato nulla che non si fosse già letto letteralmente ovunque, il look ha svelato un filo di più: che può anche perdere il controllo di tutto, ma almeno la piega, quella rimane sotto il controllo della piastra, che quando è in crisi di immagine opta per il nero, come le persone sicure di sé o come quelle che non trovano niente convincente da mettere nell’armadio (ma non credo sia questo il suo caso) e che non sa perdere, perché la divisa della vincitrice milanese (come la definiscono gli altri, per me che sono di Milano fino a 4 generazioni addietro al massimo la considero una giargiana con un giusto “senso di Prada”) che non ammette nulla, che non si scusa, che mantiene il punto senza cedere di un millimetro, era molto figa, ma a conti fatti, nonostante la sua intervista sia stata vista più di quella del Papa, non sono sicura che fosse esattamente la cosa migliore da comunicare. Perché l’unica cosa che abbiamo capito è che siamo stati noi a non capire la faccenda dei Pandori e non lei a non essersi fatta capire. Ovviamente partono le scommesse per capire se da domani anche questo verrà catalogato come “errore di comunicazione”.