Siamo qui al Teatro Manzoni di Roma, alle spalle della sede Rai in Prati, a San Valentino, ufficialmente per assistere alla presentazione del nuovo libro di Candida Morvillo intitolato Sei un genio dell’amore e non lo sai – Amare e farsi amare in sei semplici passi, edito da Harper Collins, diciotto euro la copia, ma in realtà per seguire la soap opera riguardo la love story della premier col suo amante con il ciuffo, Andrea Giambruno. Tutta la stampa presente ripassa i momenti salienti del feuilleton a puntate della coppia. Pare che l’ex di Giorgia – quella che è donna, madre e cristiana - si sia riaffacciato nella vita della presidente dall’eloquio ruspante e che oggi Candida Morvillo dialogherà con questo fiero rappresentante di maschile virilità. Il libro promette di insegnare a campare superando le paure e i complessi che ci impediscono di condurre una vita sana senza, tra l’altro, molestare il prossimo a causa dei nostri irrisolti. Una tematica dunque di indubbia rilevanza, visto che accade sovente di rovinare i rapporti per la nostra umanità fragile e animata da poche e confuse certezze. Che ci azzecchi tutto questo con Andrea Giambruno, che tutto ci sembra fuorché campione di rapporti e di liaisons amorose, lo vedremo, o almeno lo auspichiamo. La cosa che ci perplime è la grandezza dell'evento – e delle telecamere, manco fossimo alla parata del due Giugno in Via dei Fori. Oseremmo dire “anche meno”, viste le questioni ben più serie che affliggono il Paese, sempre con il dovuto rispetto per Giambruno. Mentre siamo qui in attesa sentiamo i bisbigli della platea e della stampa. “Sono qui per Giambruno! È la sua prima uscita in pubblico dopo tempo”, cit., mentre in sottofondo suonano gli Hot Chocolate con You sexy thing. E finalmente arriva, Andrea Giambruno, appare alto, altissimo, nel suo abito blu, con una acconciatura dal sobrio frangettino, composto, a suo agio. “Hai portato almeno dei cioccolatini?”, lo incalza la moderatrice Gaia Tortora, figlia del compianto Enzo, il giornalista e presentatore vittima del più abominevole errore giudiziario mai commesso, vero e proprio martire della nostra società malata e indifferente, che perse la vita molto probabilmente per le sofferenze inflittegli durante quel drammatico periodo della propria esistenza. Giambruno appare sicuro di sé, sorridente e dalla favella scorrevole e confidenziale, la gamba dondola e lo farà per tutti i cinquanta minuti di questa sorta di “posta del cuore” tra i tre. Ha letto il libro e si vede, segue diligente e pone domande alla Morvillo, cerca l’assenso del pubblico, sorride. L’ex first gentleman d’Italia è stretto in una triade, lui, l’autrice Candida Morvillo e la vicedirettrice del Tg La7, Gaia Tortora. Il tema centrale del libro è l'amore declinato in tutte le sue forme, analizzato dall’autrice, che è stata lasciata e bistrattata, a quanto pare, dai suoi partner di vita, per poi giungere alla conclusione che la responsabilità di ciò risiedeva nello scarso amore che nutriva per se stessa e non certo nei suoi amanti. E via di supposizioni su quanto poco le donne si amino e sul fatto che forse imparino a farlo troppo tardi. Insomma, le cose che le donne si dicono tra amiche o che raccontano al terapeuta.
Non sappiamo a questo punto se davvero ci importi dell'amore – e di ciò che ne deriva tout court – trattato nel libro o del punto di vista di Andrea Giambruno su di esso. In ogni caso per ora non si è toccato il pacco. Ma l’amore è una cosa semplice o no? Si interrogano i tre amici e colleghi. Per Candida Morvillo lo è, o almeno dovrebbe esserlo, ma Giambruno dissente: “Tutti parliamo d’amore sin dalla notte dei tempi, ma nessuno ci ha capito granché, evidentemente così semplice non è”, illumina le menti l’ex presentatore. Si passa poi al problema della tipologia di amore e il nostro opinionista incalza chiedendo all’autrice quale sia il confine tra un amore sano e uno tossico: “Noi pensiamo che più un amore faccia soffrire e più sia reale, veritiero e meritevole. Ma l’amore sano è quello che tira fuori da noi sempre ciò che di migliore esiste. È uno strumento potentissimo che la vita ci da per evolverci. A proposito di amori non sani, i femminicidi di cui si parla oggi più che mai sono l'esito estremo di un amore non sano da principio”, spiega la Morvillo. E dunque ancora una volta è lo scarso amore per noi stessi a portare a esiti fatali. Ma Andrea Giambruno non ha di questi problemi, racconta ilare, nutrendo da sempre una buona dose di amore per se stesso. Si volta, sorride, continua a oscillare la gamba, Giambruno, pone delle domande persino profonde. Incalza la Morvillo chiedendole come si riconosce il perditempo. L’amatore seduttore. Le donzelle in sua prossimità chiedono di trovare una categoria per se stesso, ma Giambruno rifiuta di definirsi. Candida caldeggia il diritto di chiedere ai propri partners verità. Arriva il momento di dedicarsi al punto “crocerossina”. La soluzione, per Morvillo, è concentrarsi sul qui e ora. “Il presente è il principio della vita”. Giambruno sottolinea quanto la tematica sia attinente con la pretesa di voler salvare il prossimo ad ogni costo. “Che tipi di amore hai vissuto?”, chiedono le donne a Giambruno, il quale ci sorprende con un candido “ho vissuto gli amori che hanno vissuto tutti gli altri”. Ed ecco l’argomento prole; il Giambruno papà non è preoccupato per l’educazione sentimentale di Ginevra, perché “bisogna essere di esempio per i figli. Se si è stati un ottimo esempio per i figli è giusto che loro facciano da soli”, sentenzia. “Un genitore deve supervisionare ma è giusto che i figli vivano liberi”. E giù complimenti per il suo essere uno splendido papà. Giambruno, dunque, maestro di vita in amore per i figli, continua: “Il rapporto padre e figlia va aldilà di qualsiasi cosa, perché è amore incondizionato”. Il problema dell’amore attraverso le generazioni e di come in passato i genitori fossero meno capaci di esternare amore ai figli, al contrario di oggi, è oggetto di riflessioni; evidentemente è chiaro che gli adulti di oggi non hanno ricevuto tutto quell’amore di cui avevano bisogno. “Noi vogliamo essere viste dagli uomini perché non siamo state viste da bambine”, è la conclusione amara della quota femminile sul palco.
Bisognerebbe insegnare ai bambini a non dipendere dallo sguardo altrui, questa è la soluzione che sentiamo di sposare assolutamente e che li libera da ogni male. Giambruno insiste nel comunicarci che lui non è un genio, ma che ha trovato la forza di uscire dai problemi, che lui è una persona per bene ed è in questo che riconosce l’eredità, in quanto a esempio e modello da seguire, alla figlia Ginevra. Poi torna alla carica con l’episodio distante dal contesto come il formaggio sul pesce riguardo Antonio Banderas e il tradimento alla moglie Melanie Griffith e tiene in suspense la platea insieme alla Morvillo, che narra di sé ventenne che riesce a estorcere una intervista alla Griffith, ma soprattutto a Banderas. La sinossi del libro di Candida Morvillo esorta a leggerlo per apprendere i segreti per superare i complessi e le frustrazioni della vita e conoscere l’amore. Certo più appetibile dei contenuti della presentazione, che per quanto simpatica ammettiamo che finora non pare averci cambiato la vita. Va da sé che il piacere di rivedere Giambruno dopo tanta assenza ci ha decisamente rinfrancato. È il momento de “La pausa di riflessione: analisi del tema e discussione”. Si continua così. Giambruno affronta il capitolo “litigare con garbo” e si informa sui contenuti. Ogni problema amoroso contiene in sé un problema di comunicazione. Apprendiamo che litigare con garbo è cercare di non perdere di vista l’oggetto della lite, senza allargarsi all’irrisolto, finendo inevitabilmente nell’impasse drammatica del rinfaccio reciproco. Giambruno è partecipativo, ha studiato, si vede che si applica. Dieci più. Domanda pure, chiede “Quanto c’è di tuo in questo libro e qual è il capitolo in cui ti vedi di più”. Candida spiega quanto vi sia di vissuto personale nel libro e che sente che la parte che le appartiene di più è quella in cui parla delle “streghe”: “Esistono astuzie e strategie per tenere l’altro, ad esempio il senso di colpa, la gelosia, le cosiddette arti nere. Io ho cercato di puntare alla parte sana delle persone. Si corrono dei rischi ma ne vale la pena. È più difficile vincere ma le scorciatoie per tenere le persone sono illusorie”. Andrea Giambruno confessa di aver amato l’intensità del linguaggio del libro di Candida Morvillo, ma per lui non è l’ora del congedo, ancora. “Cosa è per te Giorgia?” gli domanda Gaia Tortora. “L’unica domanda alla quale rispondo, perché questa non è una terapia di gruppo. Non ci sono misteri. Giorgia è, è stata e sarà sempre la persona più importante della mia vita. Ed è una persona straordinaria”, sentenzia. Il fragoroso applauso è esploso in sala tra l’assalto della stampa all’eroe metropolitano. Qualcuno ha accennato al tedio verso il Santo degli Innamorati, ma la gloria ha pervaso l’aria ed è stata tutto un Giambruno. Perduta di vista la brava Morvillo, i fedeli hanno seguito il loro mentore per un brindisi al Bar Vanni e un bignè Di San Giuseppe per noi, il giusto premio per aver resistito sino alla fine al simposio sul concetto di amore affrontato anche dal Valentino Andrea Giambruno.