Gli abbonamenti all'Inter stanno diventando una sorta di commedia all'italiana, tra equivoci, prezzi gonfiati, blacklist basate sulle confessioni di un condannato come Beretta e clausole imposte ai tesserati Inter Club. Gli elementi ci sono tutti, che se ne potrebbe tirare fuori una serie Netflix da cinque stagioni. Ne abbiamo parlato ampiamente, qui su MOW. La Curva Nord che ha fatto causa alla società non suona come una guerra civile? I Banditi che citano la Costituzione sarebbe la scena madre in un film. I tifosi che accusano sui social la società di volere i tiktoker a San Siro al posto degli ultras hanno il sapore di una rivolta, e il valore romantico e romanzesco in tutto questo è dato dal fatto che la Squadra, per il Tifoso (maiuscole soggettivanti), vale come la Patria, e quando un Tifoso attacca la Squadra è come se attaccasse sè stesso. Si capisce che questo può avvenire soltanto in casi estremi, in cui il tifoso si sente tradito. Ed è proprio questo che sta succedendo.
La stagione sta per iniziare, ma come siamo messi? Chi andrà allo stadio? Per capirlo, vediamo chi non ci potrà andare. La blacklist nera, quella che comprende i nomi stilati da Andrea Beretta, prevede che i personaggi citati non possano né acquistare abbonamenti, né i singoli biglietti per i match. Praticamente, la tessera del tifoso è annullata. C'è chi si chiede come sia possibile che, in assenza di procedimenti giudiziari, basti la parola di Beretta per giustificare l'esclusione dalle partite, sottolineando come il primo nome emerso nella deposizione sia quello di Marotta. Opinioni sulle quali vale la pena di spendere un attimo di riflessione.

Poi c'è una seconda blacklist, cosiddetta grigia, riguardante alcuni tifosi che magari erano sotto la sede quando ci sono state delle manifestazioni, così come la festa di fine anno o altri eventi. Chi viene nominato in questa lista è soggetto a restrizioni minori. Per esempio, non può fare un abbonamento al secondo anello verde ma negli altri settori sì. C'è da dire che, in questa blacklist, compaiono anche ragazzi incensurati o che comunque non hanno fatto nulla di rilevante a livello penale. La domanda sorge spontanea: sei indesiderato per la curva ma non per il terzo anello? Se un soggetto viene ritenuto pericoloso, lo sposti altrove senza impedirgli l'accesso allo stadio? Assurdo, no? È pericoloso, ma solo nel contesto della curva? Divide et impera?

Oltre a questo primo fattore di esclusione, c'è anche la questione dei prezzi e dei biglietti che vengono messi in vendita. A tutti gli effetti, risulta quasi impossibile sottoscrivere un abbonamento minore. Non si trovano da nessuna parte, a differenza degli abbonamenti plus che sono facilmente reperibili. A prezzi, come abbiamo già sottolineato, fuori portafoglio. 3000 euro la poltroncina arancio, 5599 la rossa. Zone vip, per carità, ma un terzo rosso costa 580 euro, 720 se in zona centrale, mentre il terzo verde costa 480 euro. Insomma, sembra davvero che la società stia facendo tutto il possibile per allontanare i tifosi, compresi gli ultras che, letteralmente, vivono per l'Inter. Vuole essere un tentativo di gentrificazione dello stadio, o è soltanto un'occasione per fare cassa? Come abbiamo visto per i tesseramenti agli Inter Club, la società è come se volesse dei semplici spettatori al posto dei tifosi. Ma forse l'Inter dovrebbe considerare il fatto che togliere il Tifoso alla Squadra (ancora le maiuscole, necessarie) è come togliere le armi a un esercito.
