Oggi Kamala Harris, dopo un fortunato passato come procuratrice, attuale vicepresidente degli Usa, è in piena corsa presidenziale per entrare alla Casa Bianca. La cinquantanovenne di Oakland, infatti, ha preso il posto di Joe Biden, che ha deciso di rinunciare (non proprio spontaneamente) alla ricerca del secondo mandato, per respingere il ritorno di Donald Trump e dei repubblicani. Ok, questo dettaglio ormai è cosa nota, ma chi è che conosce la vita precedente della Harris, vale a dire prima che raggiungesse i piani alti del partito dei democratici? A fare luce sulla questione è New York Post che, in barba al rischio di essere accusato di maschilismo, o altre accuse simili, ha fatto luce sul passato della candidata presidente, sottolineando una sua relazione con “un amante – come viene descritto dalla fonte – molto più grande” di lei, che a quanto pare la riempiva di regali, tra Bmw e viaggi a Parigi, agli Oscar e a Boston (dove ha conosciuto anche Trump), e non solo: quell’incarico da settantadue mila dollari all’anno…
Secondo quanto riportato dal Nyp, dunque, “quando era una giovane procuratrice, Kamala Harris ricevette in regalo una Bmw da una amante molto più grande di lei che la colmò di viaggi a Parigi e agli Oscar, e diede il via alla sua rapida ascesa nella politica in California”. Il nome dell’uomo è Willie Brown, e all’epoca della relazione, era il 1994, “quando lei aveva ventinove anni e lui sessanta”, era presidente dell’Assemblea dello Stato californiano. Inoltre, sempre secondo quanto riportato dal giornale americano, che come fonte ha il libro Kamala’s Way: An American Life del giornalista Dean Morain, “nel novembre del 1994, mentre il suo mandato da presidente stava pre concludersi, Brown nominò Harris […] alla Commissione per l’assistenza medica della California, un incarico che prevedeva uno stipendio di settantadue mila dollari all’anno e la partecipazione a riunioni mensili”. Di recente è stato lo stesso Brown, ex sindaco di San Francisco e oggi novantenne, a confermare tutte queste voci, prendendosi anche “il merito di aver contribuito alla rapida ascesa politica della Harris”, rivelando che “sì, ci siamo frequentati […] potrei aver influenzato la sua carriera nominandola a due Commissioni statali […] e sicuramente – ha continuato – l’ho aiutata con la sua prima corsa per l’incarico di procuratore distrettuale di San Francisco”.