La terza giornata della visita di Stato in Italia di Re Carlo III e della regina Camilla si è conclusa con un sontuoso (ma green) Banchetto di Stato al Quirinale. Nel cuore del Quirinale, residenza del Presidente della Repubblica, gli ospiti sono stati accolti con il massimo del cerimoniale. Re Carlo, accompagnato dalla regina Camilla in un raffinato abito in pizzo verde, è stato ricevuto dal Generale Marco Nasi e accolto calorosamente dal Presidente Sergio Mattarella e da sua figlia Laura. Al loro fianco anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Dopo la presentazione degli ospiti nel Salone dei Corazzieri, la serata è proseguita nel Salone delle Feste, dove il presidente Mattarella ha pronunciato un brindisi di benvenuto, a cui ha fatto seguito l’intervento di Re Carlo.
Protagonista assoluto della serata: il gusto italiano. La cena, preparata dalla chef Chiara Condoluci sotto la guida dell’executive chef Fabrizio Boca, ha celebrato i sapori della nostra terra con un menù interamente basato su ingredienti stagionali e a km 0, provenienti dagli orti della tenuta presidenziale di Castelporziano.

Non esattamente il numero di chilometri fatti da Stellantis per allontanarsi dall’Italia. Eppure John Elkann era lì, al banchetto di Stato, con sua moglie, Livia Borromeo, figlia del conte Carlo Ferdinando Borromeo. Elkann era presente per i suoi meriti nei confronti della Repubblica, e come “cortigiano” italiano, ovviamente al seguito dell’unica dei due, nonostante il soprannome per gli Agnelli-Elkann (“royal family”), di sangue blu?
Si è gustato il menù di Boca, avrà discusso con capi di Stato (i nostri) e reali, avrà strizzato l’occhio e, una volta tanto, la sua presenza in uno dei palazzi del potere non avrà fatto discutere (a differenze delle ultime audizioni in Parlamento, vero Calenda?). E forse ne sarà uscito bene, avendo seguito pedissequamente la logica di questi eventi, leggeri, apparentemente superficiali, ma solo in un contesto in cui anche la forma può diventare sostanza.
