Scontro aperto, nel centro storico di Noto, tra eteroresidenti, albergatori con l’esaurimento, eterocuriosi, poveri morti di sonno, vecchi che non vogliono andare nelle rsa e scalmanati puppi di design! Nel frattempo, fuori dalla boglia del corso, la vita scorre serena. C’è Fabrizio Corona, a Noto, c’è stato anche Gerry Scotti che ha festeggiato qui il compleanno, fotografati entrambi al Baiamuri di Gigi Tropea. Sono venuti anche Russell Crowe e Marcella Bella. La lista di “uippisi” (come li chiamano qui) è lunga. Ma soprattutto ci sono i puppi di design (in Sicilia “puppi” si può dire, con un meraviglioso contorcimento carpiato di autoironia la mascotte del Pride di Catania è un polpo splendido di peluche e diadema chiamato Pippo il Puppo). Perché a Noto oramai, con il design, hanno un’ossessione. Non gli bastava questa minch*a di barocco (che a me sembra rococò), no, ci voleva anche il design. E ci sono le polemiche. Ieri sera, nel corso infernale di turisti, non si parlava d’altro che dell’articolo di Repubblica che ha denunciato la “malamovida” noticiana, soprattutto in via Rocco Pirri, la via dei locali e degli aperitivi cari, oggetto di numerose lamentele da parte di albergatori e residenti: il sindaco Corrado Figura minimizza e dice che non ci sono problemi di ordine pubblico mentre la sua polizia municipale è in stato di agitazione e chiede “rispetto per i lavoratori”. Capisco che tra alcune categorie la divisa abbia quel tintinnio di manette e manganelli… Ma da qui a non rispettarli, suvvia! Un po’ di rispetto.
I puppi di design, a Noto, li ha inventati l’ex stilista ora designer Samuele Mazza. Nel 2018 il Wall Street Journal gli dedicò un articolo sulla ristrutturazione della sua casa. Mazza è convinto di averla “inventata” lui, Noto. A me sembrava che l’avessero inventata le famiglie aristocratiche che ci costruirono palazzi e chiese barocche e non quelli che vennero dopo a comprare dalle famiglie decadute. Ma potrei sbagliarmi. In realtà Noto è il perfetto esempio del “moderno” (che ancora qualche attardato vuole chiamare postmoderno o ipermoderno, mentre il “moderno” basta e avanza a fare girare le pal*e). “Noto era una città spettrale e cupa”, ci dice. Noi ci immaginiamo, non so, tipo un garage in cemento armato con i neon che non funzionano. “Siamo arrivati quindici anni fa – continua Samuele Mazza – abbiamo comprato un palazzetto, poi un convento, poi mezzo palazzo neoclassico (reggie non ce ne sono e si è dovuto fermare, nda). Io e Rudy abbiamo celebrato la prima unione civile in Sicilia, di conseguenza portato Chiara Ferragni (adesso sappiamo con chi prendercela, nda) e da allora la città ha avuto un'incredibile ascesa turistica”. E della polemica sulla “malamovida” (termine inventato da Francesco Patanè, l’autore dell’articolo di Repubblica) che ne pensa? “La città è una gay destination, ci sono poche strade e alcune sono diventate le agorà di un centro turistico che non si assoggetta più al vassallesimo di chi vorrebbe questo patrimonio dell’umanità senza umanità, senza vita, senza giovani, approfittare di questo boom a molti va bene, ma a molti altri no, per il semplice fatto che non hanno un ritorno diretto dal turismo”. Comprendiamo l’argomentazione “carne fresca” (molti dicono che siano i giovani i veri artefici del bordellone notturno), meno l’imputare le lamentele a chi non ha un ritorno economico dal turismo perché sono molti gli albergatori, soprattutto quelli del centro storico, specie quelli affacciati sul patrimonio umano fresco delle agorà di design, che si lamentano perché i clienti non riescono a dormire. “Sono menti ottuse (capita quando non si dorme nda) che non pensano al futuro di una città che ha più di mille immigrati nuovi residenti milionari”. Siamo d’accordissimo, che è questa storia che i poveri si lamentano perché non possono dormire: qui i milionari si divertono! E che diamine! “Non esiste luogo famoso e rinomato senza movida – aggiunge Samuele Mazza, 64 anni -. Non è più una rsa ma un luogo sexy ed elegante”. Perché se sei anziano, povero e vuoi dormire te ne devi andare in una rsa. Se invece sei anziano e ricco puoi andare nei locali con la carne fresca, ti diverti, e vai a dormire all’alba come tutti i milionari. Che fastidio questi vecchi poveri!.
Giulia Borghese, gran signora transgender, romana, nobile, tra le organizzatrici del Summer Pride (dove noi di Mow abbiamo incontrato Francesca Pascale) anima delle notti noticiane ha detto: “Gli hotel di lusso (ah, non erano rsa, nda) siti al centro di Noto subiscono in estate una situazione insostenibile per la movida senza controllo in via Rocco Pirri e limitrofe, il comune impone orari e soglie del rumore che andrebbero maggiormente rispettati, d’altro canto, almeno nel weekend, dovrebbero essere più tolleranti con i locali. Insomma, per fare il punto, i gestori dei locali e gli albergatori dovrebbero trovare una soluzione comune per poter lavorare tutti nella massima serenità”. Gigi Tropea, proprietario del Baiamuri Beach, il lido trend dove passano i vip, conferma e ragiona sull’opportunità di un’ennesima movida a suon di musica a palla: “Ho sentito parecchi clienti che vengono in spiaggia da noi per lamentarsi per tutto il casino che succede in zona via Rocco Pirri. Noto è frequentato da gente, come dire, che ha già dato, ha ballato e si è divertita, per questo l'ha scelta”. Ma Gigi, ex dj, ex proprietario del negozio di moda più famoso di Catania, che adesso ha scelto Noto, ha un po’ quello stile apprezzabile che gli impedisce di vedere come (lo vede, lo vede, ma signorilmente non ne parla) dove ci sono i “muluni” non nel senso di meloni ma di milioni, quelli che hanno già dato vogliono continuare a dare, facendo i mischioni con i giovani che hanno ancora molto da dare e da prendere. Peppereppeppeppè, meu amigo Charlie, Charlie Brown! Vai col trenino! (Nel senso di Carnevale, che andate pensando).