I carabinieri hanno alzato la paletta al governo. Non chiedono patente e libretto, ma una smentita ufficiale. L'accusa è forte: il governo avrebbe barattato il ritorno di Chico Forti da Miami con i due assassini del vicebrigadiere Mario Cerciello Riega, ucciso nel rione Prati a Roma nel 2019, con undici coltellate, da due turisti statunitensi: Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort. In primo grado i due killer avevano ricevuto una sentenza di ergastolo, ridotta in appello a 24 anni per Elder e a 22 per Hjorth. Ora, dopo l'appello bis di luglio 2024, la pena è scesa rispettivamente a 15 anni e 2 mesi e 11 anni e 4 mesi. Hjorth è addirittura ai domiciliari a Fregene, sul litorale romano. Se Rosa Maria Esilio, moglie del carabiniere brutalmente assassinato, ha fatto sapere tramite il suo legale di provare sconcerto e un profondo senso di disagio, il sindacato dell'Arma alza il tiro, accusando direttamente il governo.
Tramite l'ufficio stampa, Unarma ha emanato una nota in cui sostiene che lo sgravio di pena riservato ai due killer americani sarebbe frutto di uno scambio ottenuto dal governo Meloni in favore del ritorno in Italia di Chico Forti. “Non vogliamo credere che il rientro in Italia di Chico Forti, considerato un truffatore e un omicida negli Stati Uniti, sia stato barattato, per oscure convenienze politiche con il sangue versato da un servitore dello Stato”, dice il sindacato dei carabinieri. Il sospetto è legittimo, la rabbia comprensibile. Poi però il comunicato prende un altra piega, diventando un attacco in piena regola a Chico Forti.
Tutta la parte centrale della nota di Unarma sostiene la colpevolezza di Chico Forti, ma cosa c'entra questo con l'omicidio di Cerciello Riega? Non c'è molto da stupirsi, visto che a Unarma lavora il criminologo Marco Strano che da sempre sostiene la colpevolezza di Forti. Strano viene citato esplicitamente nel comunicato, dove viene anche ricordata la notizia per cui Chico Forti avrebbe assoldato dei malavitosi per intimidire Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli, “confermando di fatto la valutazione della sua elevata pericolosità sociale fatta in passato da Marco Strano oltre che dal Procuratore di Miami Katherine Fernandez Rundle”. Strano è anche ex fidanzato di Roberta Bruzzone che invece ha difeso Forti finché non e stata sostituita da Joe Tacopina, e ne ha sempre voluto dimostrare l'innocenza. “Chiediamo al Governo di fare chiarezza su questa vicenda e di smentire qualsiasi ipotesi di scambio di prigionieri che possa macchiare la memoria di un valoroso servitore dello Stato. Non fateci vergognare di essere uomini dello Stato”, continua il comunicato, tornando sui suoi passi, ma la domanda rimane. Perché ic arabinieri si sono accaniti così tanto sulla colpevolezza di Chico Forti, sulla quale peraltro rimangono ancora molti interrogativi aperti, per sostenere la tesi dello scambio? E perché il governo non smentisce ufficialmente?