Sebastiano Visintin è tornato a parlare pubblicamente, lo ha fatto durante l’ultima puntata di Quarto Grado, la trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi su Rete 4. Un’intervista in risposta alle affermazioni rilasciate da Claudio Sterpin, amico intimo di Liliana Resinovich e figura centrale nel caso. Al centro dello scontro, ancora una volta, il ruolo delle frequentazioni della donna, e in particolare la figura di un farmacista citato da Sterpin durante un incidente probatorio: “Ho scelto di tornare dopo tutte le cose che ho sentito da parte di Claudio Sterpin”, ha dichiarato Visintin. “Dovrebbe vergognarsi di tutto quello che dice, perché sono cose di Liliana, che però non c’è più. Ma che cosa sta dicendo? Viene preso come oro colato tutto quello che dice e questo mi dà estremamente fastidio". A quel punto Gianluigi Nuzzi gli ha chiesto se avesse mai sentito parlare del farmacista: “Anche se lo avessi saputo, non lo direi. A cosa servirebbe? Vuoi che io non sappia tutte le persone che frequentava Liliana? Io non sono qui per dire cose su di lei, dato che non c’è più. Sterpin spara di qua e spara di là, ma dovrebbe rispettare Liliana”.

Nuzzi ha chiarito che si stava discutendo del cosiddetto “farmacista” perché citato da Sterpin in un atto ufficiale, e non in chiacchiere da bar. Ma Visintin ha ribattuto: “È frutto della sua fantasia. Liliana, quando andavamo in giro, salutava un sacco di persone. Tra queste c’era anche il suo amico farmacista. Stiamo parlando di un rapporto che durava da sempre, come tantissimi altri. Il signor Sterpin non si può permettere di fare supposizioni e illazioni su persone che non c’entrano niente”. Alla domanda se questo farmacista potesse essere in qualche modo coinvolto in quanto accaduto a Liliana, Visintin è stato categorico: “No. Ogni tanto Liliana andava lì e lo salutava, insieme a me. Penso che siano amici d’infanzia”. A tre anni e mezzo dalla scomparsa e dalla morte di Liliana Resinovich, il caso resta avvolto da interrogativi irrisolti, e anche le tensioni tra le persone che le sono state vicine continuano a intrecciarsi con le domande ancora aperte dell’inchiesta.