Il mondo, oggi, è attraversato da tensioni geopolitiche preoccupanti. I conflitti, le crisi diplomatiche e le strategie economiche - in particolare, quelle di Trump - si intrecciano in un equilibrio fragile, mentre l'Europa si trova costretta a ridefinire il proprio ruolo sempre più marginale sulla scena internazionale. "Le alleanze contano poco. Non esistono più, ci sono solo allineamenti provvisori. Al momento, quello che interessa agli americani è mettersi d’accordo solo con le potenze che contano: Russia e Cina. Noi facciamo parte di quelli che contano poco". Lo ha detto Lucio Caracciolo su La7. Riguardo l'Italia di Meloni, ha aggiunto: "Io non attribuisco importanza ai rapporti privilegiati. Senza uno stato forte e forze armate, non abbiamo voce in capitolo. Dobbiamo concentrarci sul risanamento del paese prima che sia completamente distrutto". La sicurezza e la difesa sono tornate in cima alle agende politiche, e lo dimostra il nuovo programma Ursula von der Leyen: la presidente della Commissione Europea sta a valutando di stanziare 800 miliardi per il riarmo. Ha presentato, infatti, il piano in cinque punti a Bruxelles. Le scelte politiche delle grandi potenze, dagli Stati Uniti alla Cina, fino alla Russia, influenzano - pare, negativamente - il futuro dell'Unione Europea. La necessità di un'Europa strategicamente autonoma si fa sempre più evidente, ma il cammino verso una politica comune sulla sicurezza è ancora accidentato. Il dibattito si accende su come conciliare gli interessi nazionali con la costruzione di una difesa comune, sulla necessità di investire di più nella sicurezza e sul ruolo che l'Ue vuole giocare nei prossimi decenni. Fabrizio Roncone del Corriere della Sera ha chiarito che "è arrivato il momento di dire che l'Europa deve essere autosufficiente anche dal punto di vista militare, deve sapersi poter difendere. Fino a ieri chiamavamo Washington per avere una portaerei nel Mediterraneo, adesso non funziona più così perché Trump non risponde".

Il futuro dell'Unione Europea diventa sempre più preoccupante, con l'alleato storico, gli Stati Uniti, che si muovono autonomamente sulla scena mondiale, prendendo decisioni che riguardano i paesi europei senza alcuna consultazione. Sembra che l'Europa venga messa da parte intenzionalmente. Un esempio concreto è il recente appoggio di Trump alla Russia e il suo categorico rifiuto di accogliere l'Ucraina nella Nato. A ciò si aggiungono le sue dichiarazioni sempre più critiche nei confronti dell'Europa, l'aumento dei dazi del 25% e l'accordo con Putin. Ma cosa staranno tramando? Perché Trump ha deciso di simpatizzare con il nemico storico degli Usa? Forse, per concentrare le sue forze contro la Cina? Dopo il clamoroso scontro tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Premier ucraino Volodymyr Zelensky, i leader europei si troveranno a confronto per discutere le problematiche legate alla sicurezza e alla difesa. Quello che è certo, è che se l'Unione Europea non assumerà una maggiore rilevanza geopolitica, potrebbe essere sempre più tagliata fuori dalle superpotenze e subire enormi danni economici. In prima fila c'è Macron, che offre all'Ue l'ombrello nucleare contro Putin. Programmi come "Dritto e rovescio", condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, e "Piazzapulita", condotto da Corrado Formigli, offrono spazi di confronto e approfondimento su queste tematiche, dando voce a esperti, politici e giornalisti per cercare di analizzare con chiarezza i principali eventi internazionali e il loro impatto. Con entrambi in onda in prima serata di giovedì, non si può evitare di interfacciarsi con questa realtà: confronti accesi e inchieste, potrebbero aprirvi gli occhi sul contesto geopolitico attuale. Poi, se non interessa, si può sempre optare per il Grande Fratello di Alfonso Signorini. Ma questa situazione riguarda o potrebbe riguardare tutti noi. Cosa riserverà il futuro a noi europei? Forse la risposta ce la daranno del Debbio e Formigli. O forse no.
