Lo Zoo di 105 non è ancora cominciato, è in ritardo e le illazioni sono diverse. A parlarne, piuttosto incazzato, è direttamente Marco Mazzoli: “Ogni social network rappresenta una tipologia di persona diversa. Twitter è molto polemica politica, Instagram è forse la piattaforma più tranquilla, e poi c'è Facebook che è veramente il covo dei repressi. C'è una pagina che parla di radio e hanno semplicemente riportato il fatto che lo Zoo non avesse ricominciato lunedì scorso per i motivi che vi ho spiegato qui (su Instagram ndr), ovvero che ci sono stati dei ritardi nella consegna dei contratti. Non avete idea dei commenti, tra l’altro, da parte di gente che fa parte del settore. Queste persone devono semplicemente andare a fare in cu*o, sono degli invidiosi di merda perché gli rode che un programma come lo Zoo di 105 spacchi ancora”. Poi cominciò a fare la parodia di tutti gli altri conduttori: “Ma basta, quella radio lì non funziona più, lo dovete capire. Perché lo Zoo funziona ancora e quelli che parlano con il vocione in onda tutti precisini che leggono la notizia non se li fila nessuno? Perché è un modo vecchio di fare la radio. Se analizzassero i programmi radiofonici che hanno ottenuto maggiore successo nel nostro paese si renderebbero conto che sono quelli in cui la gente parla come parlano le persone per strada. Lo Zoo lo amano perché fa esattamente questo. Io non voglio insegnare a nessuno come si fa la radio, ma penso di avere un pizzico di esperienza”.
Ma chi sono i promossi da Mazzoli? “Tra gli innovatori per esempio c'è Linus, che ha inventato un modo di fare radio molto intimo con i suoi ascoltatori, racconta la sua vita in onda e ha molto successo. Poi c'è Marco Galli, anche lui un innovatore. Cruciani che con La Zanzara fa più o meno quello che facciamo noi, Fabio Volo che ha avuto un boom pazzesco verso la fine degli anni Novanta perché era il panettiere con l'accento bresciano che andava in onda in una radio nazionale. Ma qual è la cosa che accomuna tutti questi programmi? La sincerità, la spontaneità, perché non vi dimenticate che l'ascoltatore non è stupido, non ama sentire una persona che recita in onda. Le persone percepiscono chi non è vero. Poi quello che faccio io può piacere o meno, ci mancherebbe altro, ma sanno che siamo sinceri. Tutto questo per dire che non ho bisogno di inventarmi storielle per accaparrarmi le simpatie dei miei ascoltatori, perché ce le ho già. Chi ascolta lo Zoo mi conosce e quando parliamo di cose serie sanno che non stiamo cazzeggiando”.
E quindi qual è il vero motivo per cui la trasmissione è in ritardo? “Se io dico che non possiamo iniziare la stagione perché non abbiamo ancora i contratti, e parlo di me, Paolo e Fabio, è la verità”. Poi parla dell’incendio a Los Angeles: “Mentre sono bloccato nel bellissimo traffico di Miami rispondo a chi mi chiede informazioni rispetto al mega incendio in California, davvero devastante. Tra l'altro quella era una delle zone più belle, io da bambino sono cresciuto a Los Angeles ed era un posto stupendo. Purtroppo, però lo stato della California è devastato dalla pessima gestione di questo idiota, ovvero il governatore, che ha tolto fondi alla polizia, ai pompieri e non ha fatto fare manutenzione. Quella è una zona che spesso vede incendi, anche se non di questa proporzione, ma erano anni che non facevano le dovute pulizie. Poi c'è il sindaco di Los Angeles che era in vacanza e non risponde ai giornalisti e come al solito ora stanno venendo fuori le solite porcherie sul cambiamento climatico. Oltretutto la Nestlé si succhia 58 milioni di galloni all'anno da tutta la contea di Los Angeles per fare cosa? Paga solo 2.000 dollari all'anno alla città”.