Quanti John Elkann si aggirano tra i mercati finanziari e le sedi delle società di proprietà Exor? Tanti, spesso contraddittori, ma tutti accomunati da un unico grande obiettivo: tenere insieme i cocci di Stellantis nel mosaico impazzito dello scenario globale, tra i dazi di Trump, l’apparente marcia indietro sull’elettrificazione e le performance economiche sbalorditive di Ferrari. Ce ne sono almeno tre secondo Gustavo Bialetti della Verità. Il primo è quello che, all’assemblea dei soci di Stellantis tenutasi ad Amsterdam, ha nuovamente puntato il dito contro l’ex amministratore delegato Carlos Tavares per essersi sbilanciato troppo sull’elettrico, nel tentativo di seguire la direzione indicata dal green deal europeo. Che il nipote dell’Avvocato sia “trumpizzato” dopo l’ultima visita alla Casa Bianca, al termine della quale il presidente statunitense ha detto che gli standard ambientali dell’Unione europea "hanno reso impossibile costruire un'auto”? La suggestione secondo cui Elkann decida di indossare il cappellino MAGA quando il business soffre è possibile, dal momento che i dazi di Trump hanno causato uno stop alla produzione e licenziamenti negli stabilimenti di Canada, Messico e Stati Uniti. Anche in virtù di questo, forse, nei Paesi Bassi Elkann ha riservato una stoccata al “transizionista” Tavares nonostante, scrive Bialetti “Elkann stesso fosse favorevole a una simile strategia”.

E che Elkann punti ancora sulla transizione si è visto all’assemblea degli azionisti di Ferrari, dove ha presentato il progetto principe del 2025 di Maranello: la prima Ferrari interamente elettrica che sarà svelata il prossimo 9 ottobre. Le performance dell’azienda, eccezionali tanto dal punto di vista delle vendite che da quello finanziario, restano la nota più lieta e remunerativa del portafoglio di investimenti di Exor. Ed è proprio dal beneficio economico portato dall’aumentare del valore di marchi come Ferrari che Elkann potrebbe trarre le risorse per buttarsi su nuove idee: “Ci stiamo preparando a entrare nel mondo della vela”, scrive Bialetti citando l’ad di Stellantis.
