Guardando il profilo Instagram di Matteo Saba si possono trovare macchine di lusso, orologi, vini costosi, hotel a cinque stelle. Una vita che per tanti potrebbe essere invidiabile; il classico frutto di una carriera da uomo di successo. O questa, almeno, è la superficie. Saba si presenta infatti come un presunto imprenditore multimilionario, proprietario di holding capaci di aumenti di capitale da 100 milioni di euro (la Matteo Saba Holding). A leggerlo, pare abbia dunque grande esperienza come imprenditore, ma anche nei settori della finanza e della comunicazione: un guru che, oltre a portare sul piatto la propria esperienza, si occupa anche di rivelare i presunti scheletri nell’armadio di chiunque lo critichi, anche a costo di lasciarsi andare a pesanti offese, doxing e minacce. Per diverso tempo Saba ha cercato visibilità attaccando costantemente e ferocemente altri presunti finti guru. Lo ha fatto sul suo canale ThePresidentClub, attivo sia su Twitch che su YouTube. Tra gli avversari affrontati in passato c’è anche Thomas Macorig, il ventenne da 10 milioni di dollari, con cui si è scontrato in varie dirette (anche entrando senza preavviso in live dove Macorig era ospite). Ma da gennaio 2023 Matteo Saba odia, pare, soprattutto Fufflix e il suo fondatore, il giornalista d’inchiesta Germano Milite (che abbiamo intervistato). A dire di Saba, Milite sarebbe ossessionato da lui e le notizie diffuse sul suo conto sarebbero delle semplici illazioni, quando non vere e proprie diffamazioni. Fufflix ha però dedicato diversi articoli e inchieste al caso di Saba, andando ad analizzare per esempio la natura e le operazioni della Five Stars Broker (la società con cui il “guru” proponeva investimenti sull’oro grezzo) e fornendo i link diretti alle ordinanze della Cassazione che respingono i ricorsi presentati dagli avvocati di Saba per tre condanne diverse: due per truffa e una per distruzione di documenti contabili. Ordinanze che, è bene ricordarlo, hanno reso definitive tutte e tre le condanne. Abbiamo così utilizzato le informazioni raccolte da Milite e i risultati delle loro inchieste. Ecco chi è davvero Matteo Saba.
La costruzione dell’immagine da anti-guru
“Il fattore chiave, che determinerà ciò che sarà il tuo futuro nel mondo finanziario non è l’economia ma la filosofia che deciderai di avere nell’approccio”, così leggiamo sul sito della Matteo Saba Holding. Prima ancora che numeri, algoritmi e conoscenza del mercato ci sono la filosofia e l’approccio. A sbagliare, quindi, sono tutti gli altri guru: non servono grafici, dashboard illeggibili che mostrano finti milioni. Ciò che conta è l’atteggiamento. Di nuovo: le 4 Ferrari citate in una diretta con uno streamer di Twitch, la Bentley che ha configurato (ma mai dimostrato di aver comprato) sul suo canale Twitch, i Rolex e le foto con Giorgio Armani sarebbero così le migliori certificazioni per la sua competenza. Lui, dice spesso, non vende nessun prodotto digitale. Vende se stesso, inteso come distruttore di guru o consulente esperto in materia di metalli preziosi e investimenti nell’immobiliare. Ma l’egocentrismo, da solo, non è un crimine. E una sua (piccola) community a suo tempo era riuscito comunque a crearla, raccogliendo anche molta approvazione grazie alle sue “due diligence”, alle società connesse ai guru emiratini.
Lo scontro con Fufflix, Germano Milite e il Cerbero Podcast
Nel corso di diverse live su Twitch, dopo averlo anche inizialmente ospitato nella veste di “imprenditore di successo”, il Cerbero Podcast ha parlato di Matteo Saba e di tutto ciò che è emerso sul suo conto. In tutte le dirette dei cosiddetti “Gate”, ovvero inchieste live dedicate al personaggio, era presente anche Germano Milite di Fufflix. Tra i primi punti toccati ci sono, oltre alla laurea in economia mai dimostrata, le due già citate condanne per truffa e quella per distruzione di documenti contabili, per cui Saba ha ricevuto ordinanza di inammissibilità del ricorso in Cassazione rispettivamente nel 2020, nel 2021 e nel 2023. Peraltro, come mostrato dal Cerbero Podcast, la cassazione ha stabilito anche una sanzione amministrativa addizionale di 3mila euro, proprio per l’inammissibilità del ricorso (nel video viene mostrato il documento originale). Nell’articolo pubblicato su YOUng.it, Germano Milite scrive che a queste condanne bisogna aggiungere anche almeno un’altra, in primo grado, per un’accusa di truffa ai danni, tra gli altri, di Gibba, speaker radiofonico di Radio 105: il reato, secondo Milite, sarebbe stato commesso per “una cifra totale superiore ai 130.000 euro”. A causa della prescrizione sopraggiunta per quasi tutti i reati contestatigli, però, Saba è stato condannato al pagamento di una cifra irrisoria rispetto all’ammontare sottratto. Cifra che per altro neppure risulta mai pagata. In diversi video è lo stesso imprenditore ad attaccare Milite e il Cerbero, non entrando, pare, nel merito delle questioni e limitandosi a delle offese personali (nel video sopra del Cerbero i conduttori parlano ampiamente dell’accaduto) e arrivando ad andare personalmente presso l’abitazione dei genitori di Milite, in cerca di quest’ultimo per un non ben precisato “confronto” avrebbe voluto avere dal vivo. Sempre secondo l’articolo uscito su YOUng.it, l’atteggiamento di Saba sarebbe lo stesso anche nei confronti di alcuni membri della community di Fufflix e del Cerbero Podcast, “colpevoli” solamente di aver dubitato delle competenze del presunto uomo d’affari: Saba nelle sue live “mostrava atteggiamenti a dir poco aggressivi, offendendo pesantemente anche ragazzi giovanissimi, inviando minacce di querela a chiunque osasse anche solo porre dei dubbi sul suo presunto patrimonio e giro d’affari, e mostrando in generale un tipo di retorica tossica, oltre a una serie di azioni inquadrabili potenzialmente come doxing (ricerca e diffusione online di informazioni di carattere personale, ndr)”.
La falsa laurea e la comunicazione delle imprese di Matteo Saba
Sempre Fufflix, ha scoperto che la laurea in economia con 110 e lode all’università di Torino che Matteo Saba ha dichiarato su LinkedIn non sarebbe mai stata ottenuta, dato che l’imprenditore non avrebbe nemmeno mai completato l’iscrizione presso l’ateneo. Inoltre, alcuni elementi del business e della comunicazione della Matteo Saba Holding e della controllata Five Stars Broker non sarebbero del tutto trasparenti. Per quanto riguarda la prima: sul sito sono visibili diverse partecipate, tra cui Amazon, Walmart e Apple, ma non ci sarebbe nessuna prova ufficiale che definisce il tipo di collaborazione e tanto meno bilanci depositati per valutare la reale entità delle attività e delle partecipazioni della holding. Insomma, oltre ai loghi sul sito, non c’è nient’altro. Tramite la Five Stars Broker, società con sede in Repubblica Ceca, invece, Saba proporrebbe degli affari molto convenienti riguardanti l’acquisto e la vendita di oro grezzo. Su YOUng.it, infatti, sono stati pubblicati i prospetti (“non vincolanti”) di potenziali investimenti in oro grezzo che “garantirebbero” una rendita molto alta (fino al 19% trimestrale circa). Per avvalorare la proposta, nel documento appaiono anche i loghi di Allianz e Unicredit. Il problema, però, è che Saba non avrebbe mai ottenuto l’autorizzazione per l’utilizzo del nome di queste società: Allianz non a caso ha presentato un esposto per utilizzo illecito del brand (nell’articolo di YOUng.it è visibile anche lo screen della mail di un dipendente Allianz che conferma la segnalazione) e lo stesso ha fatto Unicredit. Ma c’è un problema ancora più profondo nella modalità in cui Five Stars Broker s.r.o. proporrebbe certi investimenti: la Consob, infatti, è stata contattata da uno dei “clienti” della società e ha dichiarato che quest’ultima, qualora proponesse realmente investimenti in metalli preziosi, starebbe esercitando “abusivamente l’attività di intermediazione”. Ancora prima dei dubbi sull’effettiva possibilità di guadagno attraverso l’oro, ci sarebbe dunque anche un’incompatibilità di fondo tra la Five Stars e le attività che propone.
La sponsorship al Cagliari Calcio
Anche la sponsorship al Cagliari Calcio, tanto pubblicizzata sui social e sul sito della Holding di Saba, non sarebbe niente di più di una collaborazione da “supporter”, insieme ad altre attività locali. Nessun accordo milionario, quindi. E il valore dei comunicati sarebbe dunque pari a zero. A proposito di comunicati, in uno di questi la Matteo Saba Holding annunciava la quotazione in borsa entro fine 2023. A giugno 2024, non solo non risulta alcuna quotazione, ma la holding alterna ancora lo status di “dormant” (ovvero azienda inattiva), interrotto solo da una mera comunicazione formale alla company house che assicura sulla reale esistenza di attività. Attività che, però, come detto, non possiamo verificare poiché ad oggi non ci sono bilanci.
La storia di Matteo Saba: ma il presente?
Di recente Matteo Saba ha anche ricevuto un 415 bis dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a causa di un sito internet, registrato con dominio che includeva il nome ed il cognome di Germano Milite, sul quale il pluripregiudicato aveva pubblicato numerosi articoli diffamatori contro il giornalista, accusandolo di essere un truffatore che aveva rubato milioni di euro tra fondi pubblici e privati. A seguito della denuncia di Milite, il portale è stato posto sotto sequestro preventivo e Saba è stato destinatario del 415 bis, come raccontato dal giornalista stesso in un video di approfondimento. Dopo un primo ban da Twitch per frasi antisemite e circa 18 mesi dalla scoperta dei suoi precedenti penali, con annesse sue reazioni spesso scomposte; dopo le testimonianze concesse a Fufflix da parte di diversi clienti che si sono detti raggirati con false promesse di guadagno e i numerosi annunci di investimenti e attività mai svolte (doveva anche comprare o fondare una testata giornalistica con sede a Roma e a Milano e lanciare una fondazione contro il cyberbullismo), Matteo Saba ha ottenuto la possibilità di tornare su Twitch e da circa un mese tiene live quotidiane anche di 6-7 ore. Ma i fasti di un tempo sembrano ormai finiti. Dal lussuoso appartamento in Torre Solaria, a Milano, oggi Saba trasmette la maggior parte delle volte da una piccola stanza dove è ospite presso la dimora della nonna, in provincia di Torino. Raccoglie donazioni su Twitch per delle presunte vacanze a Portofino, dicendo al contempo di voler concedere in beneficenza tutto il denaro raccolto sulla piattaforma di streaming (senza aver mai precisato l’ente al quale tale beneficenza sarebbe stata fatta). Sostiene di avere una moglie “poco social”, che infatti non si è mai mostrata e della quale non si conosce l’identità. La notizia recente di una denuncia arrivata anche da parte di suo fratello minore, con i dettagli non ancora rivelati. Siamo forse a un punto di non ritorno per l’ormai ex guru “anti fuffa”? Eppure le live continuano, qualcuno ancora dona e qualcun altro (molto giovane) addirittura va a pranzo con “Il presidente”, nome che Matteo Saba continua ad auto-attribuirsi, pur risultando sempre e solo socio unico e comunque mai presidente di alcun cda. Ma il web e la vita sono anche questo: un’illusione, che in alcuni casi può assomigliare molto a una vera e propria dissociazione.