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Meno multe per tutti! Ecco l'ultima promessa elettorale di Berlusconi

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

7 settembre 2022

Meno multe per tutti! Ecco l'ultima promessa elettorale di Berlusconi
Dopo i mitologici “meno tasse per tutti” e “un milione di posti lavoro”, a questo giro elettorale Berlusconi promette un condono per multe passate e un tetto alle sanzioni future: ecco come motiva la cosa...

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

“Immaginiamo una famiglia che mentre deve far fronte all'inflazione galoppante, al caro bollette e alle prime scadenze fiscali si vede recapitare dall'agenzia delle entrate una cartella con una multa da pagare. È una brutta sorpresa, perché non si tratta di non aver pagato le tasse ma di non aver pagato multe che spesso gli enti locali infliggono in una logica interessata visto che le multe nei loro bilanci sono quasi considerate alla stregua di entrate fiscali”. Sono le parole di Silvio Berlusconi, da poco sbarcato su Tik Tok e non senza successo. Tra gli argomenti trattati esce un video sulle multe delle auto. Il principio di base è questo: “Passare da una logica di abuso a una logica di prevenzione”. Basta con multe ad hoc per ingrassare le casse dei comuni. “Un funzionario pubblico mi ha detto: è come se nel secolo scorso lo Stato avesse tentato di riscuotere nel 1946 una multa per divieto di sosta del 1939 con una guerra mondiale di mezzo”. Tra pandemia, crisi ucraini, alcune zone italiane che ancora non si sono risollevate dopo il sisma di sei anni fa (questo lo aggiungiamo noi), ci manca solo che uno debba pagare le multe. Il Cavaliere le azzecca quasi tutte: usare i soldi raccolti per rifare gli asfalti, puntare sulla sicurezza stradale, mettere un tetto alle ammende, così da non far pagare a un cittadino che guadagna 1.200 euro al mese, 200 euro di multa. Anche perché, sostiene Silvio, “molte delle multe riguardano cittadini che, nella gran parte dei casi, l’automobile la usano per andare al lavoro e per accompagnare i figli a scuola”. Parla poi delle multe passate, che lo Stato non è riuscito a raccogliere, e che ora dovrebbero essere lasciate lì, magari chiedendo un 10-20%. La logica stavolta è quella del Marchese del Grillo: “Voi sape' la procedura? Io i sordi nun li caccio e tu nun li becchi”.

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Silvio Berlusconi

Ci sono però alcuni problemi. È vero che spesso le multe sono un modo per il comune di pescare denaro tra le strade della città. Chiunque di noi avrà avuto voglia, almeno una volta nella vita, di contestare una multa ignobile. Ma è anche vero che molte multe, come quelle per i parcheggi in doppia fila, per la violazione dei limiti di velocità, per soste sulle strisce pedonali, e così via, sono semplicemente delle misure prese in seguito a comportamenti incivili. Che a farlo siano operai con 1.200 euro di stipendio o impiegati di ufficio con il triplo in busta paga, poco importa. Il modo migliore per non pagare le multe, Cavaliere, è non prenderle. Siamo d’accordo sul dover fare le dovute proporzioni (un operaio non può perderci un sesto dello stipendio, mentre l’impiegato ce ne perde un diciottesimo), ma è rischioso pensare che, visto il periodo, le multe debbano essere semplicemente condonate. E non perché ai comuni servano quei soldi (gli servono, probabilmente, ma solo perché spesso e volentieri le città non sanno gestire le risorse economiche che hanno già a disposizione; quindi è, semmai, un problema loro). Ma perché pensare che l’arroganza possa essere tollerata è fuori da ogni logica di civiltà. Comprendo che il Cavaliere non abbia mai avuto problemi di parcheggio, ma se un comune mortale torna a casa e trova due parcheggi occupati da un auto fuori dalle righe, e questo sistematicamente, ogni giorno; o se una persona disabile si trova il parcheggio riservato occupato (magari anche la persona disabile sta portano il figlio a scuola); o se un’anziana non riesce ad attraversare perché un auto è sopra le righe; questa non è una città alla portata di tutti. La filippica sugli stipendi bassi o sul fatto che i veicoli spesso vengano usati da lavoratori, il cuore e il fertilizzante del paese (con una retorica pseudo-americana anni Cinquanta), convince poco, soprattutto se accostata ai drammi macroscopici elencati nel video di Tik Tok, come la guerra in Ucraina. A proposito, un buon modo per superare questo momento di crisi, sarebbe evitare di prolungarlo alimentando questa guerra, non prendere provvedimenti di politica interna. La crisi che ci sta colpendo non può essere certo sostenuta a suon di condoni, anche perché questo avvantaggerebbe sì i multati, ma non tutta l’altra schiera di cittadini che non solo non fanno nulla per meritarsi una multa, ma subiscono innalzamento dei prezzi e crisi del gas allo stesso modo. Aspettiamo soluzioni a problemi reali, possibilmente senza deresponsabilizzare gli individui nelle normali pratiche di convivenza civile.

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Multa in città

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