Spunta una terza persona nell’ambito dell’indagine spaccante avviata dalla spaccante Procura di Roma per un presunto tentativo di spaccante estorsione ai danni dell’attore Raoul Bova. Si tratta di Federico Monzino, pr originario di Milano, che si presenta come amico di Martina Ceretti, la modella e influencer con cui Bova avrebbe scambiato gli ormai virali messaggi vocali sparati da Fabrizio Corona nell'ultima puntata di Falsissimo. Monzino, come spiega Corona su Instagram, è un rampollo “del Circolino” milanese, erede dei fondatori della famosa Standa poi venduta a Berlusconi e, come aggiunge il Corriere per caratterizzare meglio il personaggio, appassionato di cavalli. Repubblica ha pubblicato il testo del messaggio anonimo ricevuto da Bova, e inviato da un cellulare spagnolo, in cui si tenta di ricattare l'attore. Lasciamo anche noi gli errori grammaticali, così come li ha lasciati il quotidiano. “Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, per la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro. Altro che don Matteo... ho dei contenuti fra te e Martina cerretti, che ti farebbero molto male. Capisci tutto questo che diventa di dominio pubblico…”.

Dopodiché la minaccia ha tirato direttamente in ballo Corona, e qui l'ipotesi di tentata estorsione diventa nitida: “Comunque lunedì esce su falsissimo, arriva a Corona, ma io posso non fare accadere tutto ciò... se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato. Se poi vuoi essere così gentile e farmi un regalo, dato che ti sto salvando il culo, sta a te. Ti evito una cosa pesantissima, dimmi quanto vale non pubblicare tutta quella roba... nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di falsissimo... sono in contatto con lui”. Quasi un appello all'autorità, il sottotesto suona come: lo sai che Corona non se le tiene per sé, e che il suo programma fa milioni di views. Attualmente, come chiarisce il Corriere, la polizia postale ha eseguito il sequestro preventivo di telefoni e dispositivi elettronici appartenenti a Martina Ceretti, al suo amico imprenditore milanese Federico Monzino, e all’ex fotografo Fabrizio Corona. I tre sono stati ascoltati in qualità di persone informate sui fatti e, per ora, precisa il quotidiano, non risultano indagati.
Repubblica ha raggiunto telefonicamente il pr Monzino, il quale ha dichiarato che “All’inizio Martina voleva diventare famosa in questo modo. Ma quando Corona aveva già ottenuto le chat, gli abbiamo scritto perché lei non voleva più che venisse pubblicato nulla. Ci hanno sequestrato il telefono. Mi hanno chiesto se fossi io l’autore del ricatto a Bova. Ho risposto che non sono stato io. Corona ha inventato molte cose, soprattutto su di me. Non è una persona credibile, io mi sono speso molto per difendere Martina”. Corona, dal canto suo, ha pubblicato delle storie su Instagram in cui spiega la sua versione.

Ecco cos'ha scritto il signor Falsissimo, approfittandone anche per rinfocolare la faida con Salvo Sottile: “BUONGIORNO GIORNALISTI SPECIALI DAL SORRISO MERAVIGLIOSO E DAGLI OCCHI SSSSSSSPACCANTI, giornalisti per modo di dire,i giornali ormai si limitano a fare copia e incolla delle notizie, senza approfondire davvero ciò che scrivono. Cercano di buttare fango o di trovare l'errore che potrei aver commesso e che potrebbe distruggere tutto di nuovo. MA, sono diventato troppo bravo e troppo maturo e, a differenza vostra, conosco la legge e il codice penale. Non c'è un solo passaggio di ogni singola puntata che non venga affrontato con I'Avvocato Chiesa. L'AUDIO E LE CHAT DI RAOUL BOVA MI SONO STATI CONSEGNATI VOLONTARIAMENTE DA FEDERICO MONZINO E MARTINA CERETTI, inviati direttamente sul mio cellulare dal loro computer.NON C'È STATA ALCUNA ACQUISIZIONE FRAUDOLENTA DEL MATERIALE. E nel momento in cui una delle protagoniste di questa vicenda dà il consenso, il problema diventa solo suo. Sempre per gli incapaci - mi riferisco a quasi tutta la stampa nazionale - LA RICETTAZIONE SUSSISTE QUANDO IL MATERIALE È STATO CARPITO ILLECITAMENTE. Cosa che non è mai avvenuta. Quanto alla presunta violazione della privacy… mi viene da ridere”. Poi, nella storia successiva, ha anche pubblicato gli screenshot dei messaggi con Monzino (che riportiamo qui sotto), commentando: “Vogliono darmi il materiale di Bova con l’unico scopo di FAR DIVENTARE FAMOSA MARTINA. IL CONSENSO ME LO HANNO DATO LORO.Il problema successivo qual è stato? Sotto l'effetto di sostanze, Federico Monzino e Martina Ceretti- come mi ha riferito la polizia - hanno contattato Raoul Bova per chiedergli dei soldi in cambio della mancata pubblicazione, all'interno di Falsissimo, del materiale in questione. IL TUTTO È AVVENUTO TOTALMENTE A NOSTRA INSAPUTA”.
E ancora: “Tale FEDERICO MONZINO - il ragazzo che,insieme a Martina Ceretti, mi ha consegnato il materiale - è stato da noi descritto in maniera impeccabile. È un rampollo di una famiglia super circolino milanese, ricchissima, che negli anni'30 ha fondato i magazzini Standa, poi rilevati da Berlusconi. Ed è grazie alla fondazione creata dalla sua famiglia che oggi esiste il Centro Cardiologico Monzino, il più importante d'Italia.SABATO 5 LUGLIO VENGO CONTATTO AL TELEFONO DA LUI E MARTINA CERETTI. Per farvi capire il livello di follia di questi due,è divertente farvi leggere le story Instagram di Martina Ceretti, pubblicate il giorno della puntata: confuse, contraddittorie, e in grado di smentirsi da sole nel giro di pochi minuti”. La storia di Ceretti diceva così: “Non è stato Federico Monzino ad inviare le chat e l'audio con Raoul Bova, Ma è stato Fabrizio Corona ad auto inviarsele dal telefono di Federico in un suo momento di distrazione. Perché Federico Monzino conoscendolo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, infatti prima ha semplicemente preso le mie difese in quanto ci tiene molto a me ma non ha mai mostrato nulla a Corona”. E ancora, ripetendo le frasi ma cambiando versione: “Federico Monzino non ha volontariamente fornito le chat a Corona, ma Corona somministrandogli della droga lo ha stordito e si é auto-inviato le chat e la nota audio. Motivo per cui risulta che ha queste cose. Perché Federico Monzino conoscendolo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, infatti prima ha semplicemente preso le mie difese in quanto ci tiene molto a me ma non ha mai mostrato nulla a Corona”. Il commento di Corona, nel suo solito capslock: “ROBA DA FILM SPLATTER”.



