Da giorni ormai non si parla che di Gennaro Sangiuliano, il ministro della Cultura coinvolto nello scandalo della presunta “consigliera” Maria Rosaria Boccia. Dopo l’esplosione dello scoop, lanciato in primis da Dagospia che ha ipotizzato una relazione segreta tra i due, la questione è diventata un vero e proprio caso nazionale, tanto che il ministro è stato convocato direttamente da Giorgia Meloni che ha giustamente chiesto spiegazioni, dove Sangiuliano ha ribadito la “sua verità”, affermando ancora una volta che il ministero della Cultura non ha mai sborsato “un euro, neanche per un caffè” per la “dottoressa Boccia”, oltre a ripetere che lei “non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata” sull’organizzazione del G7 Cultura. Se la questione appare però tutt’altro che chiarita, già che la stessa Maria Rosaria Boccia, come ormai di consueto, ha voluto replicare in prima persona pubblicando sul suo profilo Instagram una serie di materiali che proverebbero che il ministro non dice il vero (video, screenshot di e-mail, carte d’imbarco e tutta una serie di dati che indicano il suo coinvolgimento nei lavori del ministero della Cultura), Gennaro Sangiuliano avrebbe (anche) altre grane a cui pensare, legate in particolare alla mostra sul Futurismo a Roma. Secondo il giornale Lettera43, famoso per rivelare in anteprima “succulenti” retroscena su temi di politica ed economia, proprio sulla mostra sul Futurismo, Sangiuliano avrebbe fatto uno “sgarro” alla famiglia Angelucci. In che modo?
La mostra sul Futurismo, definita da alcuni come “la mostra più attesa dell’anno”, è un progetto del ministero della Cultura che avrà inizio il prossimo mese di ottobre presso la Galleria Nazionale, con lo scopo di celebrare il Movimento Futurista, con oltre 500 opere, tra pittura, scultura, letteratura, teatro, fotografia e molto altro. Ma cosa c’entra allora la famiglia Angelucci? Antonio Angelucci, deputato della Lega e imprenditore della sanità è – come com’è noto – anche editore dei quotidiani di centrodestra Il Tempo, Il Giornale e Libero. Secondo quanto riportato da Lettera43 ci sarebbe stato un “gentlemen’s agreement tra il ministro e la famiglia Angelucci” per garantire che siano i suoi quotidiani a fare da media partner della prestigiosa mostra, già che il curatore è Gabriele Simongini, storico e critico d’arte, nonché firma di punta proprio de Il Tempo. Peccato che, sempre da quanto “spifferato” da Lettera43 “nei corridoi del ministero di via del Collegio Romano, dove tira una brutta aria, si dice che media partner sarà il Corriere della Sera, per una scelta "politica", e per avere come “amico” l’editore Urbano Cairo che possiede anche il canale tv La7”. Una rivelazione che, se fosse confermata, sarebbe piuttosto audace e inaspettata, che non sarebbe stata presa bene da persone vicine alla famiglia Angelucci. “Forse Sangiuliano non sa con chi ha a che fare, Meloni perdona, almeno in pubblico, Angelucci no. Uno schiaffo del genere non può passare inosservato…” si legge ancora su Lettera43 dove, se quanto rivelato fosse vero, il futuro del ministro apparirebbe sempre più in bilico.