Non è più solo la multa dell’autovelox a far tremare gli automobilisti americani. Nel lontano Stato di Washington, la polizia ha deciso di affidarsi a un “occhio” che probabilmente tutti hanno sempre con sé: il cellulare. Sì, proprio quel dispositivo che usi per messaggi, video e selfie potrebbe trasformarsi nel tuo peggior nemico alla guida. Tutto è iniziato nel 2023, quando l’Insurance Institute for Highway Safety ha pubblicato uno studio che ha acceso un faro su un dato inquietante: il 3% del tempo passato al volante dagli automobilisti viene dedicato a interagire col telefono. Poco? Forse, ma basta a disegnare un quadro preciso di come la distrazione digitale sia diventata un problema reale sulle strade. Per verificare e capire meglio dove e quando queste distrazioni accadono, la Washington State Patrol ha fatto una mossa inaspettata: ha acquistato una gigantesca banca dati con quasi un milione di profili telefonici. Analizzando il modo in cui i telefoni “saltano” da una cella telefonica all’altra, gli agenti hanno individuato le strade più “pericolose”, dove le infrazioni fioccano come neve a dicembre.

Dati alla mano, è stato possibile non solo rilevare i momenti in cui si superano i limiti di velocità, ma anche quelli in cui si frenava bruscamente, si parlava al telefono o si mandavano messaggi, ovviamente alla guida. Ma niente paura: la polizia ha assicurato che non si tratta di un inseguimento in tempo reale, la privacy resta al sicuro… almeno per ora. L’obiettivo di questa nuova strategia non è multare indiscriminatamente, ma aumentare la presenza di pattuglie proprio dove serve, cioè nei punti “caldi” delle infrazioni. Una scelta intelligente, che permette di ottimizzare risorse e, si spera, di rendere le strade più sicure. Per l’economia, poi, è una buona notizia: meno incidenti significano meno costi sociali e assicurativi, e più produttività. Insomma, se siete in viaggio sulla Interstate 5 o sulla 90 nello Stato di Washington, è meglio tenere gli occhi sulla strada e le mani sul volante. Perché ora il vostro smartphone non serve solo a farvi compagnia, ma anche a raccontare – senza filtri – quanto siete bravi a guidare. E, diciamolo, forse è meglio così.
