Dura da un mese ormai, è nato in Francia ed è diventato virale sui social. È il #MeTooGarçons, il nuovo fenomeno di denuncia delle violenze sessuali sui maschi. Anche se il MeToo americano, nato nel 2017, ci ha abituati a immaginare le vittime sempre e solo come donne, la violenza sessuale soprattutto nel mondo dello star system ha coinvolto e continua a coinvolgere anche molti uomini. È quello che Aldo Busi, molti anni fa, denunciò in televisione parlando di “obolo del sofà”, una pratica nata, secondo lo scrittore, negli anni Sessanta.
Tutto inizia grazie all’attore francese Aurélien Wiik. Il 22 febbraio, l’attore quarantatreenne ha parlato per la prima volta degli abusi subito dal suo agente e da altri del suo team dall’età di undici anni ai quattordici. Si sarebbe trattato, stando alla sua testimonianza, di “aggressioni, molestie e tentati stupri”, oltre allo stupro da parte di una donna dopo essere stato drogato. Wiik ha raccontato tutto sui suoi social e nelle storie, convinto che il suo non fosse un caso isolato, ha chiesto alle vittime silenziose di denunciare e iniziare a parlarne a prescindere dal genere. Spesso, infatti, lo stigma della violenza è difficile da accettare proprio dalle vittime maschili, che preferiscono mantenere un’immagine esterne più simile ai tipici luoghi comuni sulla virilità.
Dopo le parole di Wiik sono arrivate altre storie di abusi, anche da parte di alcuni uomini legati alle istituzioni, come Andy Kerbat, il deputato di la France Insoumise. Si va dalle molestie durante visite mediche (“Il medico di famiglia mi ha toccato quando avevo sedici anni”) agli abusi da parte dei genitori acquisiti o di fratelli maggiori. Le storie sembrano confermare alcune ricerche recenti sulla mappatura dei casi di violenza per genere ed età. Mentre le donne sembrano più soggette ad abusi per tutte la loro vita, gli uomini, molto più raramente vittime di violenza rispetto alle donne (2.700 casi contro 61 mila, secondo l’indagine Virage del 2015), si sarebbero trovati in situazioni del genere principalmente in fase infantile e adolescenziale, comunque quando avevano meno di diciotto anni. Un altro dato importante, come riporta il Post, è il genere degli abusatori: anche in questo caso uomini.
Per ora l’ondata si è fermata ai confini della Francia e non ha avuto l'eco del MeToo americano. Probabilmente anche per via del pregiudizio che tende a sottostimare l’entità e la vastità del fenomeno tra i maschi, visti quasi sempre come abusatori e quasi mai come vittime. Secondo un’indagine del 2017 condotta dall’Istat, in Italia almeno 3.574.000 uomini avrebbero subito degli abusi. Come riportato dagli studi americani (Center for Disease Contol and Prevention) e quelli francesi già citati, anche in Italia la maggior parte degli abusatori è di sesso maschile. In Italia, inoltre, persistono secondo la maggior parte degli studi sul tema, dei pregiudizi e degli stereotipi legati al fenomeno della violenza, come quello secondo cui le donne potrebbero sottrarsi a un rapporto sessuale non consenziente. Quindi anche gli uomini? Se il #MeTooGarçon dovesse arrivare in Italia, che risonanza avrebbe? Quali storie saremmo costretti a sentire? E si farebbe opposizione così come se ne fa riguardo alla violenza sulle donne?