Il delitto di Garlasco, con l’indagine riaperta a 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, continua a essere circordato da dubbi e perplessità. In particolare, tra i tanti dettagli emersi nelle ultime settimane, le fotografie scattate dalla famiglia Poggi durante una vacanza in Trentino, tra il 5 e il 13 agosto 2007, hanno sollevato perplessità sulla presenza di Marco Poggi. A Quarto Grado, la scorsa settimana, la madre di Chiara ha fatto vedere in anteprima le foto della vacanza in Trentino, con Marco immortalato insieme al padre con una vecchia macchina fotografica analogica in un canale mentre sua sorella veniva uccisa. Perché ha mostrato le fotografie? Per smentire l’insinuazione secondo cui Marco non sarebbe stato con loro nel momento del delitto. In una delle fotografie si vede Marco Poggi con una maglietta bianca con una riga verde orizzontale e pantaloncini, gli stessi abiti che indossava quando è arrivato a Garlasco insieme alla famiglia dopo aver appreso la notizia della morte della sorella.
Durante l’ultima puntata di Quarto Grado è stato raccontato che, a seguito della pubblicazione di questo scatto, il post è stato sommerso da centinaia di post scettici. Qualcuno ha scritto, come mostrato durante la puntata: “Osservando la foto appare bello pienotto in montagna, ma già dimagrito al funerale: un dettaglio che apre molti sospetti”. E ancora: “I piedi di Marco non sono a terra, infatti non li fanno vedere”. Ma qual è la verità? La madre di Chiara Poggi ha raccontato a Quarto Grado: “Noi avevamo due macchine fotografiche, la digitale che usava Marco e una vecchia analogica che usavamo noi. Il giorno che sono andati a fare la traversata in montagna, il 13 agosto, le avevano portate tutte e due”. I rullini sono già stati sequestrati nel 2007, ma la famiglia Poggi sarebbe pronta a riconsegnarli per dimostrare che non c’è stata manipolazione.

Per quanto riguarda invece le foto digitali, a Quarto Grado hanno mostrato di averle inserite inserite in un programma che ricava i metadati (ovvero le informazioni delle foto su orario dello scatto, data ecc.), che dimostrerebbero, secondo quanto mostrato durante la trasmissione, che Marco Poggi si trovava in Trentino, a quattrocento km da casa. Inoltre, anche se il figlio del proprietario dell’albergo dove alloggiavano i Poggi avrebbe dichiarato di non ricordare la presenza di Marco quell’estate, a ricordarlo bene sarebbe il titolare del rifugio in cui lui e il padre sono stati prelevati dalla forestale con la scusa di un malore della madre. La prova? Una lettera inviata ai Poggi il 31 agosto 2007. Durante l’ultima puntata di Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi, conduttore del programma, ha mostrato la busta contenente i negativi delle foto scattate in Trentino dalla famiglia Poggi e ha detto: “Ho un certo imbarazzo ad aprirla, perché mi vergogno da cittadino italiano”.
Ma per quale motivo? “Non credo che i genitori di Chiara si umilieranno ancora a inseguire tutte le cazza*e. Credo che non si umilieranno più a dover dimostrare che il figlio non aveva lasciato la montagna ed era andato a Milano”. Ma c’è un modo per capire se le foto sono state manipolate oppure no? Lo ha spiegato a Quarto Grado Michele Vitiello, ingegnere informatico e forense. “Per vedere se una foto è stata ritoccata, nel caso di fotografie analogie, dobbiamo vedere prima di tutto se esiste la pellicola. Se c’è abbiamo il vero originale. Qualora non fosse possibile avere la pellicola bisogna analizzare visivamente la fotografia per valutare se ci sono distorsioni, ombre strane, cattive proporzioni tra i soggetti”. E per quanto riguarda, invece, le fotografie digitali? Vitiello ha spiegato: “Dobbiamo vedere i cosiddetti metadati, la carta d’identità della fotografia, ovvero tutte quelle informazioni nascoste che noi impariamo all’interno della foto quando la realizziamo. Anche in questo caso c’è possibilità di vedere se è stata modificata, perché viene introdotta una modifica ai metadati qualora la fotografia sia stata ritoccata”.

