Ma cosa c'entra davvero il satanismo (se c'entra) con il delitto di Garlasco? Quando nel 2007 Chiara Poggi fu trovata senza vita nella villetta di famiglia a Garlasco, l’Italia intera si tuffò in un’ossessione morbosa per ogni dettaglio, ogni movente, ogni deviazione possibile. A distanza di 18 anni, la situazione non è cambiata. E nel grande calderone del sospetto, prima o poi, spunta sempre lui: il Satanismo. Basta un simbolo criptico, un post ambiguo sui social o il semplice vuoto lasciato da un'indagine lenta, e il rito oscuro è servito. Ma c’era davvero qualcosa di esoterico nell’omicidio Poggi? E soprattutto: chi decide cosa è satanico e cosa è solo una proiezione collettiva delle nostre paure più ataviche? Ne abbiamo parlato con Jennifer Crepuscolo – all’anagrafe Jennifer Mezzetta – fondatrice dell’Unione Satanisti Italiani e figura di riferimento nell’universo esoterico. Da oltre un decennio lotta per ripulire il Satanismo dai cliché hollywoodiani e dalle colpe proiettate. Perché, come ci racconta in questa intervista, "le ipotesi “sataniche” spuntano spesso nei casi irrisolti o ambigui, perché offrono una narrativa forte, carica di pathos, e solleticano l’inconscio collettivo. Il “male” rituale è un mito radicato, pertanto certe teorie funzionano bene nei Media e attirano l’attenzione".

Si parla tanto di satanismo e sette sataniche, puoi spiegarci di cosa si tratta realmente? Credenze popolari a parte.
La parola “Satanismo” viene spesso strumentalizzata, usata come spauracchio per tutto ciò che è fuori norma, fuori controllo o fuori comprensione. Ma la realtà è molto diversa da quella dipinta dai media o dalle leggende metropolitane. Il Satanismo non è una religione del male, né ha nulla a che vedere con sacrifici, abusi o riti criminali. È una visione del mondo alternativa, spesso filosofica, simbolica e soprattutto spirituale, in cui Satana rappresenta un’entità liberatrice, portatrice di conoscenza, patrona dell’individuo che si emancipa dai dogmi e rivendica la propria libertà interiore. Anche parlare di “sette sataniche” in modo generico è scorretto e discriminatorio. Spesso, con il termine “setta”, si tenta, nemmeno troppo velatamente, di sminuire, o addirittura condannare, le realtà minoritarie che non si conformano ai dettami della religione predominante. La verità è che i veri Satanisti non hanno nulla a che fare con atti criminali o culti distruttivi. Spesso chi parla di Satanismo non sa nemmeno cosa significa, e confonde la trasgressione teatrale con una reale visione filosofica. Questo alimenta il pregiudizio, facendo sì che tutto ciò che è alternativo venga bollato come pericoloso. In realtà il Satanismo è anche uno specchio. Fa paura perché non cerca di compiacere. Mette in discussione le ipocrisie collettive. Ma questo non è un crimine. Lo diventa soltanto agli occhi di menti chiuse, indottrinate da un potere manipolativo e illiberale.
Pensi che possa esserci una qualche correlazione tra il satanismo e l’omicidio di Chiara Poggi?
L’omicidio di Chiara Poggi ha suscitato negli anni numerose speculazioni, alcune delle quali a sfondo esoterico e pseudo-satanico, e come Unione Satanisti Italiani ribadiamo la necessità di distinguere tra simbologia rituale autentica, superstizione e strumentalizzazione mediatica. Non esiste, infatti, alcuna connessione concreta o provata tra l’omicidio di Chiara Poggi e il Satanismo. Alcune piste speculative sono emerse nel tempo, alimentate soprattutto da siti e forum online tendenzialmente complottisti. Articoli e trasmissioni TV, in cerca di sensazionalismo, hanno amplificato la possibilità di un contesto satanico o ritualistico, basandosi principalmente su suggestioni narrative piuttosto che su indagini reali. La giovane età della vittima e l’assenza iniziale di un movente chiaro hanno generato un vuoto investigativo che ha finito per favorire teorie più “oscure”. Ma, al di là delle chiacchiere da bar, le indagini e i processi a carico di Alberto Stasi non hanno mai menzionato nulla di simile. E né la Procura né i periti hanno ipotizzato legami concreti col Satanismo. Persino l’avvocato Giada Bocellari, che ha ricevuto segnalazioni “strane”, ha infine chiarito che erano “intuizioni vaghe”, senza alcuna concretezza investigativa.
Cosa puoi dirci delle Bestie di Satana?
Il caso delle cosiddette "Bestie di Satana" è stato presentato per anni come una dimostrazione delle derive oscure del Satanismo, ma a un'analisi più attenta si rivela per quello che era, ossia niente meno che una montatura mediatica e giudiziaria basata su sensazionalismo, ignoranza e pregiudizi. Nei fatti, non è mai emersa alcuna prova concreta che colleghi quei crimini a pratiche sataniche autentiche. Le persone coinvolte non appartenevano a gruppi satanisti strutturati né seguivano un sistema filosofico coerente riconducibile al Satanismo. Ciò che c'era, invece, era un insieme di giovani fragili, spesso in preda a dipendenze, problematiche personali e dinamiche disfunzionali. Un contesto tragico, ma ben lontano da qualunque ritualità satanica, che è stata invece evocata solo per creare un mostro narrativo utile a vendere titoli e generare panico morale. I crimini commessi dalle Bestie di Satana non avevano nessuna componente ritualistica. Gli omicidi del gruppo non avevano le tipiche caratteristiche attribuibili ai sacrifici rituali, ma erano semplicemente regolazioni di conti interne, dovute a dissapori fra i membri. A tal proposito consiglierei il libro “Bestie di Satana” del Dottor Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani, a cui ho avuto il piacere di collaborare, un testo onesto che analizza il caso delle Bestie di Satana in modo serio e critico, trascendendo i luoghi comuni e il sensazionalismo.

Un parallelismo con la morte di Chiara è possibile?
Purtroppo, la parola "Satana" fa audience. E così, ancora una volta, si è preferito sacrificare la verità e la responsabilità individuale sull’altare del mito del “Satanismo criminale”, ignorando che la maggior parte delle vere sette criminali in Italia si rifanno spesso a un fondamentalismo cristiano o a derive sincretiche e cabalistiche, raramente collegate a gruppi realmente Satanisti. Il Satanismo genuino, come quello rappresentato da realtà come l'Unione Satanisti Italiani, è una via spirituale completamente lontana da queste forme di criminalità. Continuare ad associare il termine “Satanismo” a violenza e devianza significa non solo falsare la realtà, ma anche impedire una corretta educazione culturale nella società. Personalmente non trovo nessuna correlazione fra il caso Poggi e quello de Le Bestie di Satana. Semmai, sarei più propensa a riscontrare inquietanti somiglianze con il caso irrisolto di Emanuela Orlandi. E mi auguro che i lettori più intuitivi possano comprendere il mio messaggio e trarre le giuste conclusioni.
Quindi le ipotesi su eventuali riti satanici sono solo speculazioni, fatte per fare audience e per colmare dei vuoti nelle indagini?
Le ipotesi “sataniche” spuntano spesso nei casi irrisolti o ambigui, perché offrono una narrativa forte, carica di pathos, e solleticano l’inconscio collettivo. Il “male” rituale è un mito radicato, pertanto certe teorie funzionano bene nei Media e attirano l’attenzione. Ma nei fatti non è emersa alcuna scoperta ufficiale o confermata di simboli satanici o segni rituali rivenuti sul luogo del delitto o nella scena in cui Chiara fu trovata. Non ci sono prove pubblicamente accessibili di croci rovesciate, simboli occulti o segni rituali lasciati dall’assassino. Tuttavia, alcune ricostruzioni complesse, soprattutto di matrice giornalistica alternativa, citano riferimenti alla Cabala ebraica, simboli massonici e codici sui social, attribuiti a personaggi come Sempio o Bertani, sebbene nessuna di queste ricostruzioni ha riscontri concreti nelle prove ufficiali. Senza contare che la Cabala ebraica è per altro una pratica ben differente dal culto satanico, potremmo dire addirittura opposta, in quanto connessa al Dio d’Israele e non a Satana o Lucifero.
Analizzando in chiave simbolica il caso Poggi, secondo te quindi non ci sono tracce di crimini rituali a sfondo satanico?
Non ho trovato nessun riscontro con un crimine rituale a sfondo satanico. Non ci sono tracce di sigilli, cerchi, croci invertite – spesso utilizzate dalle frange deviate - né altri simboli associabili a pratiche magico-rituali, tradizionali o moderne. Le modalità del delitto sono state brutali ma non ritualizzate, l'arma del delitto non è mai stata ritrovata, quindi non ci sono prove che essa possa presentare caratteristiche tipiche di un "rito". La modalità stessa dell’omicidio non coincide con le caratteristiche tipiche di un omicidio rituale: Chiara è stata infatti colpita più volte alla testa, mentre nei rituali deviati spesso viene colpito il cuore, alcuni organi possono essere estratti, e il corpo può essere mutilato o inciso con simboli esoterici. Le uniche “prove” che hanno portato alla pista esoterica sono le dichiarazioni dell’avvocato Giada Bocellari e dei post in ebraico sui profili social di alcuni amici della vittima. La Bocellari avrebbe ricevuto messaggi da anonimi e sensitivi che parlavano di "sette" o "Satanisti", ma ha dichiarato lei stessa di non aver trovato alcun elemento fattuale a sostegno. In definitiva, le uniche prove si limitano a suggestioni senza valore probatorio.

L’omicidio di Chiara è stato messo in relazione con il Santuario delle Bozzole. Sai dirci qualcosa dei riti satanici che si dice vengano compiuti al Santuario?
Secondo quanto riportato nei memoriali o nelle dichiarazioni del presunto estorsore Savu, presso il Santuario della Bozzola sarebbero stati organizzati abusi, prostitute minorile e riti propiziatori. Il Santuario della Madonna della Bozzola è un luogo di fede molto frequentato in Lomellina, noto per le funzioni religiose e le cerimonie religiose, specie nel periodo pasquale e durante la sagra patronale della Madonna della Bozzola. Ma sarebbe interessante ricordare che negli anni precedenti allo scandalo del 2014, attirava anche attendenti alle cosiddette “preghiere di guarigione” condotte da don Gregorio Vitali, che erano definite da alcuni come forme di “esorcismo pubblico”. Per esperienza posso affermare che quando all’interno del Cristianesimo si inizia a parlare di “guarigioni” ed “esorcismi” occorre sempre fare attenzione a come vengono gestite certe pratiche, dato che spesso s’incorre in forme pericolose di fanatismo religioso che possono degenerare in ritualità insane. Secondo il nipote di Flavius Savu, uno degli estorsori arrestati nel 2014, suo zio riferì di un presunto sistema di prostituzione minorile e abusi sessuali presso il santuario, ragazzi pagati, anche minorenni, per rapporti con sacerdoti, nonchè la presenza di orge organizzate che sarebbero avvenute tra ambienti ecclesiastici e di preghiera. Savu avrebbe definito questi atti criminali come “riti satanici”, ma nei fatti non sarebbero stati dei Satanisti a commetterli, bensì dei sacerdoti cattolici. Ed è esattamente questa la generalizzazione scorretta di cui spesso il nostro culto è vittima. Ogni volta che in un caso di cronaca dei Cristiani o degli Ebrei commettono reati a sfondo rituale, la colpa viene ingiustamente attribuiti ai Satanisti, quasi come se l’opinione pubblica non riuscisse minimamente ad accettare che certi orrori possano essere commessi da persone che venerano il loro stesso dio.
Ci sono stati casi simili di omicidio in passato legati in qualche modo al mondo dell’occulto?
In realtà, non esistono dati statistici seri che colleghino il Satanismo contemporaneo ad attività criminali. Contrariamente da ciò che si può pensare, chi si definisce Satanista oggi, seguendo autenticamente questo percorso, è una persona aperta, informata e spesso più etica di chi si nasconde dietro a simboli religiosi mainstream. Al contrario, molti dei casi reali di “sette deviate” in Italia e nel mondo si rivelano in seguito gruppi con matrici fondamentaliste cristiane, pseudo-esoteriche o cabalistiche, spesso caratterizzati da un forte autoritarismo, culto della persona, dipendenza psicologica e controllo economico sui membri. Ma questi dettagli vengono spesso messi in secondo piano, mentre si preferisce parlare di “riti satanici” perché fa più scalpore. Lo stesso Dottor Luigi Corvaglia, presidente del CESAP – Centro Studi Abusi Psicologici – e membro del comitato direttivo del FECRIS - Federazione Europea dei Centri di Ricerca e Informazione sul Settarismo – ha più volte dichiarato che la maggioranza dei culti abusanti hanno una matrice filo-cristiana piuttosto che satanica. Esistono numerosi casi di cronaca che vedono come protagonisti guru spirituali criminali che, ad un’attenta analisi, ricorrono alla strumentalizzazione di Cristi, angeli e Madonne, ma ogni volta i Media finiscono per generalizzare, etichettando ogni gruppo deviato come satanico. Molto spesso, come abbiamo potuto vedere anche nel caso Poggi, la pista esoterica verte sul ritrovamento si simboli e connessioni con la Cabala ebraica, che, appunto, appartiene alla mistica ebraica, religione in forte antitesi con il Satanismo. L’USI lo denuncia da anni: il Satanismo è un capro espiatorio culturale, usato per proiettare le paure collettive su qualcosa di facilmente demonizzabile. Questo alimenta ignoranza, caccia alle streghe e repressione della libertà di culto, quando nei fatti i veri abusi spesso avvengono in ambienti molto più insospettabili.

Delitti compiuti con la stessa ferocia con cui è stata uccisa Chiara?
Tra il 2008 e il 2014, sono stati segnalati una serie di otto morti o suicidi sospetti nella zona, alcuni legati a persone vicine a Chiara o all'amico Sempio. La sequenza fu suggerita come parte di un contesto oscuro, ma nei fatti non entrò mai nel fascicolo ufficiale. Si parlava di un “clima di paura” e di decessi non chiaramente spiegabili, percepiti come “anomalie” dalla difesa di Stasi. Tuttavia le teorie su una possibile correlazione con il Satanismo nascono principalmente da voci, messaggi di sensitivi, morti sospette nel territorio e contenuti social interpretati simbolicamente, ma nessuno di questi elementi è stato mai verificato o usato in sede processuale ufficiale. Queste suggestioni hanno alimentato resoconti mediatici secondari, senza mai entrare nel merito investigativo concreto. Ad oggi, pertanto, non risultano casi riconosciuti di suicidi sospetti nella zona di Garlasco in relazione al delitto Poggi. E le voci diffuse da fonti non ufficiali non sono supportate da prove o da indagini. Sono narrazioni speculative, spesso basate su dicerie o interpretazioni superstiziose, senza riscontri documentati.
Michele Bertani, l’amico di Andrea Sempio (ora indagato per concorso in omicidio), è morto suicida. Anche lui è stato legato al mondo del satanismo per via di alcuni post misteriosi pubblicati sul suo profilo Facebook. Pensi che sia possibile una simile correlazione con l’omicidio di Chiara?
Ci sono alcuni post sospetti attribuiti ad un amico della vittima che presenterebbero lettere e simboli ebraici, interpretati da alcuni come messaggi cifrati di matrice esoterica. Più precisamente, l’elemento su cui si è focalizzata molta attenzione riguarderebbe un post su Facebook di Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, pubblicato poco prima del suo suicidio nel 2016. Il contenuto era una citazione dai Club Dogo: “La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà” . Secondo alcune analisi proposte da siti web, eliminando le lettere maiuscole dal testo e trasponendo il risultato nell’alfabeto ebraico, si otterrebbe la frase: “C’era una ragazza lì che sapeva”, da molti interpretato come un possibile riferimento criptico a Chiara Poggi e a presunte conoscenze che lei avrebbe avuto. Anche il nickname usato da Bertani avrebbe destato sospetti, “Mem He Shin”, termine ebraico associato al Quinto nome di Dio nella Cabala. Queste informazioni sono già note alle cronache, ciò che però posso aggiungere è il reale significato del Quinto nome di Dio. Nel misticismo ebraico, in particolare nella Cabala, si parla dei Settantadue Nomi di Dio, che non sono veri e propri "nomi" nel senso comune, ma combinazioni di lettere ebraiche tratte da tre versetti dell'Esodo (14:19–21), ognuno composto da 72 lettere. Il Quinto nome di Dio è “Mahasiah”, che secondo la tradizione cabalistica rappresenterebbe la “guarigione”, sia fisica che spirituale. È un nome legato alla purificazione, esteriore ed interiore, spesso associato anche all’inizio di un nuovo cammino spirituale. Ogni nome è poi legato anche a un angelo custode nella tradizione esoterica. E Mahasiah è associato al “riscatto karmico” e alla rettifica delle azioni passate. Questo è a mio parere un fatto curioso, dal momento che al Santuario delle Bozzole venivano praticati rituali di “guarigioni” ed “esorcismi di purificazione dal male”. È sicuramente una coincidenza inquietante, tuttavia, anche queste mie interpretazioni rimangono solo congetturali.
