Cogne mette le ali. Come se la cittadina alluvionata fosse una bevanda energetica, la Red Bull, alla quale la ministra per il turismo ha scippato lo slogan. Genialata ammirevole questa di Daniela Santanchè, per la quale è stato appena chiesto il giudizio anche per falso in bilancio, già imputata per truffa all’Inps sulla cassa integrazione Covid. Ma chi se ne frega delle imputazioni, delle presunte truffe, dei presunti falsi in bilancio, quando l’Italia dispone di questo genio assoluto come è la Santanchè. Dovrebbe essere resa irresponsabile penalmente, tanto potente è la sua mente, la sua fantasia, la sua capacità comunicativa. Voi, ancora fermi a un certo moralismo, vi indignate, senza capire l’assoluta competenza economica della ministra. Voglio dire: ma cosa c’è di meglio, per un luogo turistico, che evacuarne i cittadini rompiscatole e sostituirli con l’imprenditoria turistica? Mentre gli elicotteri sfollavano i cognini (si chiamano così gli abitanti di Cogne) alla Santanché veniva l’idea di creare un controflusso di elicotteri per portare sia i turisti che hanno intenzione di fermarsi più di quattro giorni, sia i proprietari di seconde case (alluvionate) che hanno intenzione di fermarsi almeno per due settimane. Il che significa sequestrare i turisti o per quattro o per quindici giorni, in una località di montagna nella quale non si può né entrare né uscire perché l’unica strada è crollata. Ma non vedete anche voi le atmosfere alle 28 giorni di buio o alla Shining? Ma vi immaginate che roba meravigliosa può succedere in montagna, intrappolati, forzati a divertirvi, senza la possibilità di scappare, perché la ministra vi sequestra o per quattro o per quindici giorni in montagna, nel paese famoso per un omicidio di un bambino? Senz’acqua per di più: l’acquedotto è stato fortemente danneggiato. Ma è il viaggio dell’orrore che tutti sognano! Questo sì che si chiama turismo. Giorni spensierati intrappolati senza potersi fare un bidet, gli afrori genitali che si mischiano eroticamente all’aria pura di montagna. A rifletterci: cosa portano, alla cittadina di Cogne, gli abitanti, i cognini? Solo rotture di scatole, rivendicazioni: vogliono che si ripristini la strada, l’acquedotto. Ma quando? Ma dove? Ma perché? In piena stagione turistica con le prenotazioni già fatte? Ma siete pazzi, cognini? Volete strade e acqua corrente? Nessun problema, vi evacuiamo in elicottero, e una volta che vi siete tolti dalle palle facciamo arrivare i turisti e i proprietari delle seconde case. Gente che spende. Che fa girare l’economia. Che viene a vedere le bellezze delle strade crollate e dei rubinetti che gorgogliano a vuoto. Si lamenteranno? Ma non credo proprio, dopo che abbiamo offerto loro il viaggio andata e ritorno in elicottero. Sapevano cosa aspettarsi: se hanno accettato è perché volevano vivere questa esperienza survivalista estrema.
Gli albergatori sono felici: Cogne è un disastro e la Santanchè al posto di dare “sussidi e contributi” – che vergogna i sussidi e i contributi! - preferisce pagare le ditte che forniscono i passaggi in elicottero, quelle sì che sono degne di avere danaro, non i cognini che hanno deciso di intraprendere attività turistiche. Loro si meritano i clienti: geniale pensata profondamente marxista della compagna rivoluzionaria Daniela Santanchè. Voi non avete capito la profonda portata rivoluzionaria e proletaria della ministra estremista di sinistra. Hai deciso di fare l’imprenditore del turismo? Bene, ricco che non sei altro. Vuoi i turisti? Aspetta che te li porto. Lo sappiamo che ti passerai un mese senz’acqua, senza strada, con i turisti sequestrati impazziti. Ma tu, imprenditore del turismo, credi nell’etica protestante e nello spirito del capitalismo. E che non sono etici protestanti e spiritualmente capitalisti i proprietari di elicotteri? Hai voluto i turisti, imprenditore turistico di Cogne? E adesso turisteggia! W la compagna Santanché!