Dopo vari mesi è arrivata una svolta nella vicenda che vede coinvolto il vigile Alberto Muraglia, accusato dal comune di Sanremo di truffa e di infedele timbratura del cartellino. Muraglia, infatti, era stato visto (e fotografato) in mutande mentre timbrava il cartellino per poi tornare a casa. O almeno questa era l’ipotesi dell’accusa. La Cassazione, però, ha stabilito che l'ex vigile debba essere risarcito. Ma perché? La difesa ha sempre negato che Muraglia si recasse alla timbratrice in mutande per poi tornarsene a casa a dormire: l’ex agente della polizia locale, infatti, lavorava anche come custode del mercato ortofrutticolo di Sanremo, e alle 5.30 (dunque prima dell’inizio del servizio come vigile) si occupava dell’apertura dei cancelli, mansione svolta peraltro senza remunerazione, in cambio dell’alloggio all’interno delle strutture del mercato. Così facendo, Muraglia verificava che gli spazi fossero sufficienti e in ordine per permettere ai venditori di allestire i banchi. Solo dopo, alle 6, l’uomo cominciava la sua giornata nel corpo di polizia. Nessun “furbetto del cartellino”, dunque, o almeno questo è quello che si evince dall’esito del processo. Alcuni elementi, però, non sono stati considerati nel risarcimento riconosciuto a Muraglia: nei 130mila euro netti (227mila lordi) che il Comune gli ha riconosciuto non sarebbero comprese le ferie, la rivalutazione e gli interessi. La possibilità dell’ex vigile di aumentare quanto ottenuto, dunque, è concreta.
In seguito a quanto accaduto, l’ex vigile aveva immediatamente deciso di fare riscorso, che ora è stato accolto anche in Cassazione. Il licenziamento occorso in seguito alle foto, dunque, è risultato illegittimo, e il Comune ora si vede costretto a riconoscere a Muraglia tutti gli arretrati: “Obiettivamente lui ha ragione. È emerso che la realtà era molto diversa da quella che poteva apparire da quelle foto”, ha dichiarato l’avvocato Alberto Luigi Zoboli, uno dei due legali, insieme a Alessandro Moroni, che si è occupato del caso dell’ex vigile. Da adesso, però, un altro fronte della battaglia si apre: quello per incrementare la cifra del risarcimento.