Il nemico è alle porte? Beh, forse per Kim Jong Un, padre padrone della Corea del Nord, potrebbe essere agli sportelli, o meglio ancora dentro gli sportelli della sua nuova auto lussuosa proveniente dalla Russia. Nei giorni scorsi si è svolto l’incontro che ha fatto tremare il mondo intero, i due dittatori più isolati al mondo si sono incontrati facendo sfoggio di un’amicizia rinata, anzi, quasi di un amore appena sbocciato. Vladimir Putin, rimasto letteralmente solo dopo l’invasione dell’Ucraina, abbandonato da Europa e Usa e forse infastidito dal pragmatismo del cinese Xi Jinping, che sembra quasi non volersi esporre troppo sulla questione, si è diretto a Pyongyang, dal dittatore coreano a cui aveva già portato un dono. Un regalo tutt’altro che casuale. Si trattava, infatti, di un’Aurus Senat, una berlina super sfarzosa di produzione russa. Più che un semplice veicolo, per il capo del Cremlino questa quattro ruote rappresenterebbe la prova della indipendenza della Russia dalle importazioni estere. Insomma, un cadeau super, iper nazionalista, ma che (forse) in realtà così non è. Già, perché questa vettura potrebbe nascondere per Kim una bruttissima sorpresa…
Secondo quanto rivelato da Reuters, infatti, questa sbandierata indipendenza della Russia dall’estero, e soprattutto dal tanto odiato occidente, non sarebbe poi così veritiera. “I registri doganali – rivela l’agenzia di stampa britannica – mostrano come la società che costruisce l’auto (regalata a Kim, ndr) in realtà pagherebbe milioni di dollari per importare vari componenti”. Insomma, la bella ed elegante vettura su cui i due leader, alternandosi al volante, hanno girato per le strade di una Pyongyang sorprendentemente affollata, potrebbe quasi essere considerata una spia. Sì, una spia del nemico più grande della Corea del Nord… “La Russia – si legge ancora nel report di Reuters – ha importato attrezzature e componenti per un valore di almeno 34 milioni di dollari tra il 2018 e il 2023 per l’assemblaggio di auto e moto Aurus […] Le importazioni includevano parti di carrozzeria, sensori, controller programmabili, interruttori, apparecchiature per la saldatura e altri componenti per un valore di quasi 15,5 milioni di dollari importati dalla Corea del Sud”. Sì, proprio lei. Inoltre, altre parti sarebbero state importate da Paesi come la Cina, la Turchia e addirittura l’Italia. Insomma, tanto per farla breve, il regalo di Putin a Kim secondo i maligni potrebbe tranquillamente trasformarsi in una minaccia velata; ma questa intimidazione (o gaffe?) dello Zar è stata voluta o inconsapevole?