Se possibile si parla più di Silvio Berlusconi da quando non c'è più rispetto a quando era in vita. Ma lui stesso ha sempre detto che, in fondo, non sarebbe mai morto. E sembra proprio che avesse ragione. Tra rivoluzioni politiche all'interno del suo partito, Forza Italia, in cui sembra voler entrare la sua ex compagna Francesca Pascale, come ha raccontato in esclusica su MOW e le dichiarazioni delle figlia Marina Berlusconi che aveva rilasciato un'intervista dai toni politici al Corriere della Sera, ecco che siamo in grado di rivelarvi un altro retroscena sul Cavaliere datato 2013. Sembra infatti che avesse mostrato un forte interesse per Gianroberto Casaleggio, fondatore con Beppe Grillo del M5s, e che avesse intravisto in lui qualcosa di "geniale". Ma come sono andate le cose? E chi ha fatto da mediatore per questo corteggiamento? Il filosofo Paolo Becchi, allora ideologo del M5s, che ci ha raccontato di quella volta ad Arcore, tra ottimo vino e la sala del bunga bunga, di Marcello Dell'Utri e della sua visione del futuro non solo politico.
Paolo Becchi, è vero che Berlusconi aveva mostrato un interesse per il Movimento 5 Stelle?
Sì, nel 2013, le elezioni politiche di fatto le vince il M5s ma è una vittoria bloccata. Il sistema si chiude a riccio, il capo del governo diventa Letta, con il vero vincitore all’opposizione. Allora Berlusconi capisce che era successo uno tsunami, ma non sa nulla di Gianroberto Casaleggio. Grillo certo gli era ben noto ma aveva capito che il motore era Casaleggio.
E quindi?
Così a metà agosto vengo invitato ad Arcore. Berlusconi mi accoglie e mangiamo insieme. Voleva capire chi fosse Casaleggio. Mi ha detto: “Professore, me lo spiega visto che mi dicono che lei lo conosce?”.
E lei che cosa gli ha spiegato?
Gli ho spiegato che lui, Berlusconi, era l’uomo delle televisioni, ma che il futuro era della rete. “La rete?” mi dice lui. Sì, insomma internet, i nuovi social media che avrebbero sostituto le sue televisioni. A quel punto risponde: “Lo chiami, è un genio, lo voglio conoscere”.
Lei lo ha chiamato Casaleggio?
No. Gli dico: “Guardi che è impossibile. Tra voi non ci può essere dialogo”. Lui non comprendeva il motivo e gli ho spiegato perché lui era Berlusconi e l’altro Casaleggio. Lui rimase impressionato del mio racconto e devo confessare una cosa su Berlusconi: emanava carisma da tutti i pori, ma io ero ben corazzato.
Come si è concluso l’incontro?
Ci salutammo con cordialità. Ci fu poi un’altra storia.
Quale?
Era piuttosto caldo quel giorno di metà agosto, ma la tavola era preparata all’aperto sotto i pini, se ricordo bene, che permettevano di godere di una buona aria fresca. Abbiamo mangiato uno spaghetto sfizioso e poi qualcosa di rinfrescante, con un ottimo vino bianco fruttato. Uno dei miei preferiti, non so come si fosse informato dei miei gusti.
E poi?
Poi ci tenne a farmi vedere la sala del "bunga e bunga" ma a me, confesso, non interessava tanto. Certo, una bella sala ma allora vedendo che non ero particolarmente attratto, mi portò nella cappella dove c’erano anche le ceneri della mamma a cui era particolarmente legato. Suggestiva la cappella, quello che però ho visto solo di sfuggita era la biblioteca. Non credo che fosse fanatico di libri antichi, però mi disse: “Per quello c’è Dell’Utri”.
Quindi Berlusconi a che conclusioni arrivò?
Alla fine, Berlusconi riconobbe che in effetti il tempo della televisione era passato e che Casaleggio era il futuro, ma il presente era ancora lui e che il confronto tra il vecchio e il nuovo non gli dispiaceva. C’era il governo Letta, Alfano era il vice, ma Berlusconi stava meditando un’altra cosa. Capii solo mesi dopo cosa avesse in testa ed era la stessa cosa che avevo in testa anche io...