Posso dire che gli antifascisti che sono più fascisti dei fascisti mi hanno rotto il cazzo? Posso dirlo?
A me Maurizio Molinari non piace ok. Il direttore di Repubblica ogni volta che lo vedo in tv mi fa addormentare e Repubblica sotto la sua direzione non la trovo all'altezza della Repubblica di Verdelli, di Ezio Mauro e di Scalfari. Siamo lontanissimi. E soprattutto non sono quasi mai d'accordo con quello che dice. Ma impedirgli di parlare all'Università di Napoli, solo perché ebreo e perché schierato pro-Israele, è una cazzata. È un gesto che Pasolini stesso avrebbe definito fascista! Così come è stato fascista rompere le palle a David Parenzo (un altro con il quale non sono quasi mai d'accordo) sempre e solo perché pro-Israele ed ebreo. E idem ogni volta resto basito e schifato da quelli che alle manifestazioni per le vittime di Gaza mandano via chi chiede chiarimenti sugli stupri commessi da Hamas contro gli ostaggi israeliani e chi osteggia quelli che dimenticano che Hamas il 7 ottobre ha creato i presupposti per una reazione tremenda di Israele. O che Hamas è una organizzazione terroristica che va combattuta se non altro perché è tutto ciò contro cui ogni giorno combattiamo in Italia in nome, spesso, proprio del radical chicchismo di sinistra.
Questo significa che sono pro-Netanyahu? No. Che sono a favore dello sterminio della popolazione palestinese? No! Che sono contro il riconoscimento dello stato di Palestina? No. Anzi. Mi schifa l'atteggiamento dell'Unione europea che non interviene decisamente contro Israele. Mi schifa vedere gli americani lanciare i paracadute per i poveri palestinesi e poi non riuscire a fermare il genocidio. Perché lo è un genocidio quello contro la popolazione palestinese. Lo è.
Quindi, agli antifascisti più fascisti dei fascisti, voglio dire che hanno rotto il cazzo e che non fanno altro che il gioco dei potenti che vogliono solo dividere per continuare a tenere vivo questo stato di confusione e di propaganda dove le vere vittime sono i bambini, le famiglie e le persone che muoiono. Dobbiamo tenere presente che in qualsiasi contesto bisogna confrontarsi con chi dissente o con chi non la pensa come te. Altrimenti il tuo atteggiamento diventa fascista. Punto. Chi non capisce queste cose e resta o di qui o di lì, a seconda della convenienza o delle ideologie, non so come definirlo se non come un utile idiota. Utili a chi ha interesse a mantenere uno stato di guerra e di panico perenne, naturalmente.