A volte l’abito non fa il monaco, e a volte, tanto per usare un’altra frase fatta, chi predica bene finisce per razzolare male. Nessuna sentenza, ovviamente, ma succede che uno tra i paladini della legalità più in vista d’Italia, il difensore dei consumatori, nonché presidente (e fondatore) del Codacons, ovvero Carlo Rienzi, venga pizzicato in un parcheggio non proprio perfetto. E no, in questo caso non si tratta della sosta selvaggia di chi ruba i posti riservati ai residenti, come più volte denunciato da Roberto Parodi, ma di un altro tipo di infrazione stradale. Rienzi, infatti, è stato immortalato da un passante mentre risaliva a bordo del suo suv, quest’ultimo lasciato sulle strisce pedonali, incastrato tra due semafori, in pieno centro di Roma; più precisamente tra viale delle Milizie e viale Angelico nel quartiere Prati. Insomma, non proprio un esempio da seguire in questo caso; ma a quanto pare il numero uno del Codacons, fresco di una pace con Fedez, il suo (ex) acerrimo nemico, ha già una scusa pronta…
“Qualora dovesse essere confermata la violazione, sono pronto a pagare la relativa sanzione stradale” (parole riportate da la Repubblica), ha assicurato Rienzi, che comunque ha voluto sottolineare come la colpa di questo parcheggio abusivo non sarebbe sua, o perlomeno non lo sarebbe in modo diretto. Infatti, continua il presidente del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, “a Roma la grave carenza di parcheggi a volte porta a non avere alternative ad una così grave violazione del Codice della strada” e quindi, interpretando queste parole, nella Capitale non ci sarebbe altra scelta che optare per una sosta illegale. Ma Rienzi si rivolge anche al passante che lo ha fotografato con le mani nel sacco, o meglio con le ruote sulle strisce: “Ringrazio l’autore della foto – riporta sempre la Repubblica –, e se verrà al Codacons gli daremo il premio ‘Amico del consumatore’ per il senso civico dimostrato. Speriamo anche che prosegua a fare foto alle auto parcheggiate sui marciapiedi o in doppia fila, ma per un fine sociale e non per dispetto […] lui (o lei) – continua Rienzi – lo benedico perché la società ha davvero bisogno di persone così. Ammesso che non si tratti di uno dei tanti ladroni o delinquenti che tutti i giorni devo denunciare per la mia nevrotica difesa della legalità. In quel caso posso solo dirgli... vaffa... sperando che trovi un deretano che accetti di riceverlo. Amen!”. Insomma, a quanto pare la “nevrotica difesa della legalità” è cosa buona e giusta solamente in alcuni casi, e cioè solamente quando sono certe persone a portarla avanti; altrimenti rischia di diventare un fastidioso “dispetto”.